La manovra di bilancio 2019 prevede nuovi investimenti per l’innovazione, per favorire l’adozione delle tecnologie digitali mettendo sul piatto da subito 45 milioni in tre anni da parte del Ministero dello Sviluppo Economico per la sperimentazione in ambito Intelligenza Artificiale, Blockchain e Internet of Things. Ambiti sui quali il Mise aveva già aperto i bandi per raccogliere le candidature di esperti per formare team di lavoro per l’elaborazione della strategia nazionale.
Ma l’investimento sulle tenologie emergenti previsto dalla legge di bilancio va anche nella direzione di permettere alle aziende e allo stato di investire nelle startup innovative per alzare il loro livello di competitività e di creare un tecnopolo sulle tecnologie pulite. Un piano articolato che rimodulerà anche gli interventi legati a Industria 4.0, portandola più vicina alle PMI.
Le startup in primo piano
Le principali misure approvate riguardano una serie di iniziative volte a rafforzare il settore del Venture Capital, per creare un Fondo Nazionale Innovazione per il sostegno e lo sviluppo delle startup e scale-up italiane con incentivi agli investimenti in startup innovative.
Si sono innalzate le soglie delle detrazioni fiscali previste dal 30% al 40% per gli investimenti semplici e dal 30% al 50% nel caso di acquisizione dell’intero capitale sociale di una startup innovativa. Sono state inoltre allargare le agevolazioni (previste dal DL 98/2011) rendendo più conveniente l’investimento di Fondi di Venture Capital in startup innovative.
Per quanto riguarda le aziende che investono in innovazione, è stato previsto un voucher fino a 40 mila euro per le PMI (25.000 per le medie imprese) che vogliano avvalersi della consulenza della nuova figura del Manager dell’Innovazione per trasformare e migliorare il proprio business e tra le spese agevolabili (nel piano Industria 4.0) sono state fatte rientrare anche i costi sostenuti per l’accesso a soluzioni in cloud, non solo i costi legati al ricambio di macchinari.
Industria 4.0 e TV 4.0
Accanto a questo si porterà avanti un progetto europeo sulla microelettronica (stanziati oltre 200 milioni di euro) che vedrà coinvolte importanti realtà industriali operanti in Italia e si creerà un Tecnopolo del Mediterraneo (stanziati 9 milioni di euro) che sarà un centro di eccellenza nella ricerca e sperimentazione sulle tecnologie pulite, con sede a Taranto.
“La nostra azione è stata rivolta a rimodulare gli interventi del piano industria 4.0. verso le PMI che rappresentano la spina dorsale del nostro tessuto produttivo e che fino ad oggi hanno goduto solo in minima parte dei vantaggi derivanti dalla rivoluzione digitale. Altri interventi hanno riguardato settori specifici: dalla ricerca sull’energia pulita alla trasformazione del settore radiotelevisivo“ ha dichiarato il ministro Luigi Di Maio ribadendo la proroga del credito di imposta per le piccole e medie imprese e quello che riguarda la Formazione 4.0.
Sulla Rai digitale, stanziati 80 milioni in due anni per programmi di innovazione tecnologica previsti nel nuovo contratto di servizio, mentre per la TV 4.0 il progetti riguardano liberazione banda 700, 5G, radio digitale, più incentivi per decoder e smart TV.
Il piano di refarming della banda 700 è stato rivisto e prevederà secondo quando affermato dal ministero “un risparmio di costi per i cittadini che non dovranno cambiare le antenne per la ricezione dei canali RAI regionali; un riassetto complessivo del sistema delle frequenze TV che tutela le TV locali rendendo al contempo disponibili più frequenze per gli operatori nazionali (storici e nuovi entranti) che saranno messe a gara a novembre 2019; la destinazione di frequenze dedicate per lo sviluppo della radio digitale; più risorse per i cittadini per l’acquisto di decoder e smart TV a partire dal 2019”.
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