Con l’utilizzo intensivo degli strumenti e dei servizi digitali, trovano spazio anche nuovi timori. Tra quelli più ricorrenti c’è il furto di identità, la paura di perdere il proprio account, che qualcuno possa usare le informazioni, anche quelle biometriche, per fingere di essere qualcun altro, mentre chi avrebbe tutto il diritto ad usarle, quasi non riesce a dimostrare cosa sta accadendo. A questo proposito, un’indagine realizzata da F-Secure mostra dati sorprendenti.
Lo studio F-Secure Identity Protection Consumer è condotto in cooperazione con Toluna in 9 Paesi (Usa, UK, Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Brasile, Finlandia, Svezia, e Giappone) e riporta le risposte di 400 persone per Paese per un totale di 3600 persone (con più di 25 anni).
Emerge come il 71% degli intervistati ritenga che cadrà vittima di crimini informatici o furto di identità, mentre il 73% manifesta timori simili nei confronti dei propri figli. Il sondaggio rivela inoltre che oltre la metà degli utenti ha avuto un membro della famiglia colpito da qualche forma di criminalità informatica.
Non si tratta semplicemente di malware o virus, anche se sono queste le minacce più comuni riscontrate. Si parla di un seguito ad esse importante con frodi legate alle carte di credito, portate a termine anche sfruttando Sms e chiamate. Addirittura il 25% afferma di essere stato colpito da diverse forme di cybercrime.
Così commenta il fenomeno Kristian Järnefelt, executive vice president, consumer cybersecurity di F-Secure: “Una volta che le informazioni personali sono trapelate, è impossibile recuperarle. Si potrebbe non essere del tutto a conoscenza di potenziali problemi per anni. Nella maggior parte dei casi limitare i danni è una questione di velocità. Se gli utenti riuscissero a reagire abbastanza velocemente, i criminali potrebbero scoprire che ciò che hanno rubato è inutile”.
Il problema si innesta in un altro problema: se infatti è impossibile evitare l’uso di Internet nel 2019 e i servizi cloud sono oramai una norma, è pure vero che gli utenti non sanno sempre quali informazioni siano state raccolte e dove siano archiviate e chi le stia effettivamente utilizzando.
Prosegue Järnefelt: “I nostri team di cyber security b2b di F-Secure leggono già come molti di questi servizi cloud e molte aziende stiano diventando obiettivi redditizi per i criminali informatici che rubano enormi quantità di dati degli utenti consumer”.
F-Secure Id Protection, approccio olistico
Ora, per rispondere alle preoccupazioni degli utenti in merito al furto di identità e all’acquisizione dell’account, F-Secure è pronta a lanciare nel corso dell’anno un servizio di protezione dell’identità nuovo chiamato F-Secure Id Protection.
E’ pensato per proteggere gli utenti in ogni fase dell’esperienza online quindi anche prima e dopo la violazione dell’identità.
Comprende un’offerta per la protezione dei device (endpoint) e della privacy, neutralizza gli attacchi di phishing e malware, e offre tecnologia Vpn per protegge i consumatori dalle intercettazioni quando utilizzano il Wifi pubblico.
Insieme a questi strumenti integra inoltre tool di gestione delle password facili da usare ma potenti che rendano semplice creare password univoche e forti diverse quindi per ogni servizio in modo da ridurre al minimo l’esposizione in caso di violazione. La proposta F-Secure integrerà inoltre il monitoraggio 24h24, 7 giorni su 7, di web, deep web e dark web per verificare se sono trapelate informazioni personali.
Il servizio, infine, vuole prevenire il furto di identità e l’acquisizione di account con risposte guidate in caso di violazioni prima che i criminali possano trarre vantaggio dalle informazioni personali sottratte. F-Secure proporrà il servizio anche tramite i partner operatori locali di banda larga e mobile, che potranno offrire un servizio di sicurezza olistica o vendere Id Protection come servizio stand alone.
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