Già oggi, i piloti in volo hanno a disposizione tantissimi strumenti di automazione, in grado di controllare le fasi di crociera, ma anche decolli e atterraggi dell’aereo.
La prossima sfida, perché vengano accettati dal pubblico, sarà dimostrare che i voli autonomi sono effettivamente affidabili e sicuri. E’ comprensibile come l’industria aerospaziale debba condurre analisi e test completi di sicurezza per validare ogni sistema e ogni componente di un aereo. In questo contesto, Ansys sviluppa e commercializza software di simulazione ingegneristica.

Le funzionalità integrate di simulazione di Ansys permettono di indagare le funzioni chiave degli aerei autonomi, dai sensori al software, dal ruolo dei piloti ai fattori ambientali, e permettono alle aziende di proporre soluzioni innovative per la prossima generazione di aerei.
Con le soluzioni di simulazione del vendor gli ingegneri aerospaziali possono identificare tipologie e fonti dei guasti, effettuare centinaia di milioni di miglia di test simulati, e questo consente agli ingegneri di affrontare potenziali problemi già nelle prime fasi della progettazione e ai produttori di ridurre il time to market.
Per misurare la percezione e il livello di fiducia così come le preoccupazioni degli utenti sul tema Ansys ha commissionato una ricerca ad Atomik Research, basata sulle interviste a oltre 22mila adulti in area Ue (anche l’Italia è coinvolta), Svizzera, Giappone, Cina, Usa e India. I risultati del Global Autonomous Vehicle Study sono abbastanza sorprendenti.
Il 70% degli intervistati, secondo la ricerca, sarebbe già pronto a volare su un aereo autonomo nel corso della propria vita, ma solo il 58% si dice disposto a farlo nel prossimi dieci anni, con il 12% del campione che preferisce attendere oltre.
La fiducia, a tecnologia pronta, è alta. Il 71% dei passeggeri non nutre timori riguardo la sicurezza del decollo e addirittura il 76% non è preoccupato all’idea di un atterraggio autonomo. Eppure solo il solo il 7% del campione è consapevole di quanto gli aerei siano già oggi autonomi.
Quando gli intervistati vengono messi al corrente sul fatto che con ogni probabilità solo i primi e gli ultimi 10 minuti del loro ultimo volo sono già controllati dal pilota mentre il resto del volo è stato gestito dal pilota automatico, il 36% dichiara che allora si sentirebbe molto più sicuro in un aereo completamente autonomo.
Ecco quali sono le maggiori preoccupazioni riguardo un volo autonomo: gli intervistati esprimono timori soprattutto a proposito di guasti tecnici (65%) e della capacità del pilota automatico di reagire a condizioni esterne come maltempo e turbolenze (57%).
I più giovani mostrano un atteggiamento ancora più aperto. L’83% degli intervistati tra i 18 e i 24 anni si dice pronto a volare su un aereo autonomo, ma solo il 45% degli over 65 risponde allo stesso modo. E infine quasi quattro intervistati su dieci ritengono che il sistema tecnologico di un aereo autonomo sia più difficile da hackerare rispetto a quello di conti correnti (27%), degli smartphone (17%), dei computer (14%) e delle auto a guida autonoma (12%).
Frost&Sullivan commenta così la ricerca: “L’automazione – spiega Priyanka Chimakurthi, senior research analys – continuerà senza dubbio a trasformare il trasporto aereo, come è accaduto negli ultimi vent’anni, ma sono molte le sfide da superare, a partire dalla percezione dei passeggeri per arrivare ai vincoli pratici, alle tecnologie di propulsione e alle batterie”.
In questo contesto le soluzioni digitali giocano un ruolo importante, e soprattutto è necessario disporre di software integrati e certificati per effettuare test e processi di validazione in modo rapido.
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