Il mondo del lavoro evolve: aumentano la sua complessità e competitività e si modifica contestualmente l’approccio verso il dipendente, il cui benessere è da considerare oggi un bene primario.
Cambia così il paradigma, che si sposta sempre più “dal cliente al centro al dipendente al centro”. Le nuove modalità lavorative e l’introduzione dello smart working mettono infatti le aziende di fronte alla necessità di gestire i servizi, fornendo non solo spazi fisici ma anche strumenti tecnologici innovativi, oltre che un’esperienza psicofisica ottimale ai propri lavoratori.
“Per quasi il 60% dei dipendenti, l’ambiente impatta in maniera marcata sulla produttività, sulla concentrazione e sulla soddisfazione personale”.
E’ su questo dato europeo (fonte Leesman) che Leonardo Fabbro, co-founder e Cfo di Supplean, introduce a Milano il nuovo progetto dell’azienda, una piattaforma b2b per offrire servizi di facility management.
Frutto di un anno e mezzo di lavoro della startup friulana, la nuova soluzione digitale vuole essere un punto di incontro tra le aziende che acquistano e quelle che offrono queste tipologie di servizi.
“Le imprese hanno oggi la necessità di fornire tutta una serie di servizi aggiuntivi tramite un maggior numero di interlocutori più variegati e competenti. Bisogna pertanto accelerare lo scouting delle figure decisionali, un processo oggi estremamente time-consuming (molto spesso le aziende utilizzano Google), efficientando i tempi. La domanda è pronta, manca la risposta”, afferma Fabbro.
FM, dimensione del mercato
Oggi le aziende attive in Italia nel facility management sono oltre 300mila, per un valore di mercato stimato in 37,5 miliardi di euro, su un valore totale a livello europeo di 262 miliardi di euro. La loro crescita annuale è del 3,5% circa.
“Questo mercato è spesso rappresentato da soluzioni lente e poco razionali, a volte parzialmente esternalizzate per ridurre costi e competenze e non integrate nei sistemi informatici – dichiara Giovanni Riccardi, Ceo di Supplean e fondatore dell’azienda (il terzo è Filippo Castellani; Martino Fabbro è invece l’artefice della strategia di crescita digitale, marketing e dell’IT) -, che sottolinea come si crei la forte esigenza di partner specializzati: “per questo abbiamo voluto introdurre un approccio 2.0 al facility management che si traduce in investimenti su misura per le aziende e in un canale privilegiato per i fornitori”.
Network dinamico di fornitori
Supplean risponde con un’interfaccia agile basata su un modello di business freemium, spesso utilizzato dalle startup (ovvero un numero limitato di opzioni accessibili gratuitamente e una formula di abbonamento premium), e l’uso di strumenti avanzati per la ricerca, per gestire una serie di categorie di servizi. Si tratta al momento di 14 categorie standard, con l’obiettivo di ampliarne il numero in futuro.
Un ecosistema che comprende servizi Ict, logistica, forniture per ufficio, realizzazione di impianti, edilizia, manutenzioni, flotte aziendali, vigilanza, ristorazione, gestione del verde, lavanderia, rifiuti, pulizie. Tra le varie categorie, manutenzione, pulizie e rifiuti sono oggi i più richiesti all’interno della piattaforma.
“Le aziende tendono spesso ad riutilizzare sempre lo stesso fornitore, per abitudine e comodità dal punto di vista logistico e geografico. Supplian vuole superare questo limite, creando un ecosistema di fornitori sani ed affidabili in grado di garantire il servizio indipendentemente dalla loro sede geografica“, spiega Riccardi.
IA e ML supportano lo scouting
Cambia il contesto e servono competenze diverse. La scelta dei servizi di facility management interessa infatti un crescente numero di funzioni aziendali, anche in relazione ad una serie di vincoli normativi da rispettare.
I vantaggi. Lato cliente, la piattaforma digitale permette di monitorare costantemente i fornitori e di potenziarne ed efficientarne lo scouting per individuare il target giusto. A supportare le ricerche, strumenti di analisi basati su tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning, utilizzati per valutare la reputazione dell’azienda fornitrice su web, media e social tracciando una valutazione basata sui giudizi espressi da clienti sui diversi canali. La piattaforma rende infatti automatico il reperimento delle informazioni e dei documenti che certificano la solidità finanziaria del fornitore e la conformità alle normative vigenti.
Lato fornitore, la possibilità di entrare a far parte di una directory dove profilarsi; un canale privilegiato su scala nazionale, sia per entrare in contatto con nuovi clienti che per individuare subappaltatori di servizi. La possibilità di effettuare report analitici per azioni commerciali mirate può anche aumentare la visibilità del fornitore.
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