Si riparte e arginiamo subito le polemiche di questo inizio anno in tema di digitale, che hanno coinvolto il Ministro dell’Innovazione Paola Pisano, costringendola a precisare il suo intervento radiofonico (trasmissione Eta Beta, Radio 1, 5 gennaio) in cui parlava (con poca precisione, in effetti) di una unica password per accedere a tutti i servizi digitali, sia pubblici sia privati. Toni accesi sui social hanno gridato a password di stato, privacy violata, grande fratello. Il ministero ha corretto il tiro con una nota ufficiale: “Nessuna nuova proposta, né nuova password di Stato. Il ministro si riferiva alla Spid già usata da 5 milioni di italiani. L’intenzione da discutere con tutti gli interlocutori istituzionali competenti è solo quella di affidarne la gestione allo Stato”.

Paola Pisano, Ministro per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione, durante la presentazione del Piano nazionale Innovazione
Paola Pisano, Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, durante la presentazione del Piano nazionale Innovazione

A poche settimane dalla presentazione ufficiale del Piano del governo per l’innovazione tecnologica e digitale 2025 (anch’esso oggetto di illazioni nella pausa natalizia), la necessità di arginare la polemica per non perdere ulteriore tempo e terreno nel 2020 è impellente, pure con la consapevolezza della leggerezza nell’uso delle parole e del ritardo italiano. “L’Italia come tutta l’Unione Europea deve recuperare terreno sul piano delle regole condivise su fisco, gestione dati, diritti, conflitti d’interesse e privacy e ha bisogno del contributo non solo della maggioranza ma di tutto il Parlamento – precisa Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie -. Anche perché servirà una pianificazione finanziaria a lungo termine per fare del digitale e delle competenze ad esso connesse un asset strategico dello Stato”. L’invito a iniziare a lavorare, senza solo le polemiche.

Perché Spid – il sistema pubblico di identità digitale, mai davvero decollato – ha sicuramente ambiti di migliorìa come più volte ribadito su Inno3 ma permette ai cittadini di accedere a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione e dei soggetti privati aderenti, attraverso un’unica identità. Una, semplice, universale, sicura. Per usare i servizi pubblici e privati ma senza che lo Stato o le aziende accedano a informazioni sull’utilizzo che i cittadini ne fanno precisa Pisano su Linkedin -. Un insieme di credenziali che consentiranno ai cittadini di usare migliaia di servizi pubblici e privati con un solo nome utente e una sola password a differenti livelli di sicurezza, direttamente proporzionati rispetto alla criticità del servizio o alla confidenzialità dei dati accessibili attraverso il servizio”.
Un’identità digitale – superati i limiti di architettura e usabilità dell’attuale Spid e della Carta identità elettronica (Cie) – che sarà l’unica chiave di accesso a tutti i servizi pubblici online e sarà europea. “Il progetto muove dalla constatazione che attualmente lo Stato rilascia ai cittadini una pluralità di identità, anche digitali, diverse. Si tratta di uno scenario da razionalizzare. Le diverse identità digitali sin qui attribuite ai cittadini vanno ricondotte a unità. È un progetto nel quale sarà necessario procedere gradatamente” continua Pisano nel post. La razionalizzazione del sistema dell’identità digitale andrà a regime nei prossimi 24-36 mesi.

Francesco Paorici, direttore generale di Agid
Francesco Paorici, direttore generale di Agid

La fattibilità dei progetti, oltre che dalle decisioni governative, passerà anche dall’avvio del nuovo Dipartimento della Trasformazione digitale e da Agid, l’Agenzia per l’Italia digitale, che conta su nuovo direttore da fine anno, scelto tra 150 candidati. E’ Francesco Paorici (al posto di Teresa Alvaro) attualmente head of group it & infrastructure in Docomo Digital (dopo essere stato global technology director di Buongiorno, azienda in cui ha lavorato dal 2000, dopo tre anni in Telecom Italia). “Agid dovrà essere sempre più integrata e coordinata con le attività del ministero – ha sottolineato il ministro – in un percorso che, a partire dall’assessment che è stato appena fatto, definisca in modo chiaro gli obiettivi dell’agenzia e valorizzi le professionalità che già vi lavorano”.
Insomma, si punta alla squadra dentro e fuori, lasciamo perdere le polemiche senza sprecare ulteriore tempo, maniche rimboccate. Buona ripresa a tutti.

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