Con il via libera del Garante per la Protezione dei Dati Personali al ministero della Salute, per quanto concerne lo schema del Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) che disciplina l’Anagrafe Nazionale degli Assistiti (Ana), sarà possibile dare attuazione agli investimenti relativi al Potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico che è previsto dalla Missione 6 del Pnrr. E’ questo uno degli effetti più importanti del parere favorevole del Garante ottenuto per questo importante progetto nell’ambito delle diverse interlocuzioni con il ministero che ha recepito le indicazioni fornite dall’Autorità privacy volte a garantire il rispetto della protezione dei dati personali trattati.

La nuova Anagrafe Nazionale degli Assistiti subentra quindi alle diverse anagrafi e agli elenchi degli assistiti tenuti dalle singole Aziende Sanitarie Locali (Asl), che mantengono la titolarità dei dati di propria competenza e ne assicurano l’aggiornamento, superando una frammentazione del nostro sistema sanitario di ostacolo all’effettiva valorizzazione delle informazioni nell’interesse degli assistiti. Ricordiamo che l’Ana è istituita nell’ambito del sistema informativo realizzato dal ministero dell’Economia e delle Finanze, al fine di rafforzare gli interventi in tema di monitoraggio della spesa del settore sanitario, accelerare il processo di automazione amministrativa e migliorare i servizi per i cittadini e le pubbliche amministrazioni. 

Con il via libera, secondo le novità introdotto dal decreto le Asl di fatto cessano di fornire ai cittadini il libretto sanitario personale; inoltre, in caso di trasferimento di residenza, l’Ana stessa potrà e dovrà dare comunicazione telematica alle aziende sanitarie locali interessate alla variazione. In questo modo si innesca un circolo di scambio informazioni virtuoso per cui l’Asl della nuova residenza prende in carico il cittadino, e aggiorna i dati di propria competenza nell’Anagrafe, senza che l’interessato debba fornire ulteriori comunicazioni alle aziende sanitarie coinvolte.

Pasquale Stanzione - Garante della Privacy
Pasquale Stanzione, presidente Gpdp

Ne risulta l’introduzione di un importante strumento di innovazione che agevola il sistema di monitoraggio della spesa sanitaria (centralizzabile), accelera il processo di automazione amministrativa e migliora i servizi per i cittadini e le PA.

La banca dati è realizzata dal ministero della Salute in accordo con il ministero dell’Economia e delle Finanze, e deve permettere alle singole Asl l’accesso necessario e la disponibilità aggiornata delle informazioni esatte sugli assistiti per lo svolgimento delle funzioni di propria competenza.
Secondo lo schema Dpcm, l’Anagrafe deve includere le scelte del medico di medicina generale ed eventualmente del pediatra, i codici di esenzione e la domiciliazione dell’assistito, ma lo schema del Decreto comprende anche, e stabilisce già, il piano per il graduale subentro dell’Ana alle anagrafi e agli elenchi degli assistiti tenuti dalle singole Asl con le relative garanzie e le misure di sicurezza da adottare.

Comprende inoltre i criteri per l’interoperabilità dell’Ana con le altre banche dati di rilevanza nazionale e regionale, nonché le modalità di cooperazione dell’Ana con banche dati già istituite a livello regionale per le medesime finalità, nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali e delle regole tecniche del sistema pubblico di connettività.
Gli assistiti guadagnano inoltre la possibilità di accedere in rete ai propri dati personali contenuti nell’Ana, la possibilità di ottenere copia informatica del libretto sanitario personale e di richiederne copia cartacea presso l’Asl competente.  

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