Negli ultimi mesi, così come negli ultimi anni, è cresciuto il numero complessivo degli attacchi informatici in grado di sfruttare le vulnerabilità correlate all’estensione del perimetro aziendale tradizionale per la diffusione del lavoro da remoto e del cloud computing. Il mercato della cybersecurity italiano ha risentito positivamente della crescita di attenzione delle aziende, tanto da sfiorare, alla fine del 2021, il valore complessivo di 1.400 milioni di euro (+12,6% rispetto all’anno precedente).
Sono i numeri del Rapporto Il Digitale per l’Italia di Anitec-Assinfom, redatto grazie al supporto degli analisti di NetConsulting cube, a fotografare questo trend, insieme alla crescita della componente legata ai managed security services e al cloud, e a quella degli investimenti sui servizi Soc e Noc. Numeri positivi anche quelli degli investimenti in software e hardware per la sicurezza e nella consulenza.
Produzione industriale e sanità sono tra i comparti su cui l’impatto delle minacce è stato maggiore e ha portato ad inserire la cybersecurity tra gli elementi abilitanti il Pnrr, in ottica 4.0, mentre il Governo ha ufficializzato la Strategia Nazionale di Cybersicurezza.
Resta vivo per le aziende il problema di come arginare le minacce in un contesto in cui gli attacchi sono sempre più sofisticati ed le architetture da proteggere sono più complesse.
Sono questi anche i temi del webinar introdotto da Emanuela Teruzzi, direttore responsabile di Inno3, che vede la partecipazione di Gianluca Fabbri, Security Manager Digital Security di Var Group e Jacopo Nairoukh, Lead Solution Engineer di VMware. In occasione del webinar Security: What’s Next? gli esperti, che hanno unito le loro competenze per portare al mercato soluzioni e servizi, pongono l’accento in particolare su due aspetti non guardando quindi solo alla tecnologia (che è essenziale), ma anche al modo in cui le aziende vogliono fruire della tecnologia, affidandosi a partner in grado di gestire la sicurezza come un servizio.
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