In occasione del recente evento Intel Innovation 2023, a settembre, il Ceo dell’azienda Pat Gelsinger ha voluto centrare il suo keynote sulle possibilità di integrazione dell’AI anche nei pc, di fatto con l’intento di consentire l’utilizzo di applicazioni ‘intensive’ per esigenze computazionali non solo dei DC – e quindi accessibili in cloud – ma anche in esecuzione sui dispositivi con Intel, on-prem. Sì, i personal computer. Un progetto ambizioso, direttamente collegato agli annunci relativi alle Cpu in arrivo, come anche alla considerazione sul fatto che oltre agli Llm estesi, è possibile consentire alle macchine che lavorano in locale di sfruttare modelli specifici per determinati carichi di lavoro, anche senza l’ausilio del cloud.
I pc con capacità di calcolo per l‘intelligenza artificiale e con applicazioni in grado di sfruttarla potrebbero cambiare anche i destini di un mercato che è oramai in “crisi” da diversi trimestri, e lo è anche per l’assenza di novità significative. Invece, l’apertura di un’era segnata dalla crescente disponibilità di software potenziato da algoritmi di AI e ML, potrebbe cambiare le regole del gioco. Consentire alle persone di creare arte, fare musica, sintetizzare conoscenze e lavorare in modo più intelligente.
Questo progetto strategico pensato per accelerare lo sviluppo dell’AI nei pc trova già una prima declinazione nell’idea AI PC Acceleration Program di Intel che vuole proprio portare l’intelligenza artificiale su oltre 100 milioni di pc entro il 2025, partendo dal lancio oramai prossimo dei processori di punta Intel Core Ultra (Meteor Lake) a dicembre. Il programma AI PC Acceleration è un’estensione dell’AI Accelerator Initiative di Intel all’interno della Partner Alliance, che fornisce un approccio di coinvolgimento programmatico per oltre 1.000 partner Isv al fine di creare, ottimizzare e distribuire soluzioni AI dall’edge al cloud. Si tratta di mettere a disposizione dei fornitori indipendenti di hardware e software (Ihv e Isv) risorse Intel comprensive di toolchain di AI, co-engineering, hardware, risorse di progettazione, competenze tecniche e opportunità di co-marketing.
In questo modo i partner dell’ecosistema possono sfruttare le tecnologie dei processori Intel Core Ultra e l’hardware corrispondente per ottimizzare ed elevare il livello prestazionale delle applicazioni di AI e machine learning (ML). Soprattutto l’idea è quella di attivare la possibilità di ideare nuovi use case a partire dalla connessione anche dell’ecosistema pc all’ecosistema dell’AI. Intel è in prima linea in questa transizione con architetture robuste per Cpu, Gpu e unità di elaborazione neurale (Npu) in modo da ottimizzare le prestazioni e l’efficienza energetica del software AI. Attraverso la collaborazione con l’ecosistema di partner quindi Intel si impegna a migliorare l’esperienza d’uso del pc per quanto riguarda effetti audio, creazione di contenuti, gaming, sicurezza, streaming collaborazione in video.
Spiega così l’idea alla base del progetto Michelle Johnston Holthaus, executive vice president and general manager, Client Computing Group di Intel: “Intel riconosce che la leadership nel campo del software è fondamentale per l’esperienza d’uso dei pc basati su AI e si trova in una posizione unica per guidare il settore con un approccio a ecosistema aperto. Grazie a una lunga storia nello sviluppo dell’intelligenza artificiale e una profonda rete di relazioni con gli i progettisti degli Isv, Intel assumerà un ruolo attivo nel promuovere connessioni e innovazioni che promuovono nuovi casi d’uso ed esperienze su pc”. In concreto, il progetto prenderà forma lavorando con oltre 100 partner su oltre 300 funzionalità accelerate dall’AI, tra i partner Adobe, Audacity, BlackMagic, BufferZone, CyberLink, DeepRender, Magix, Rewind AI, Skylum, Topaz, VideoCom, Webex, Wondershare Filmora, XSplit e Zoom.
Proprio l’esempio di Zoom – nelle parole di Eric C. Yu, head of hardware partnerships dell’azienda – può aiutare a comprendere meglio il respiro dell’iniziativa. Spiega Yu: “L’uso delle tecniche di intelligenza artificiale negli scenari di videoconferencing è cresciuto in modo significativo negli ultimi anni e in Zoom siamo felici di vedere che Intel sta integrando la propria Npu per fornire un acceleratore AI efficiente dal punto di vista energetico per scaricare i carichi di lavoro di intelligenza artificiale di immagini e audio. L’adozione della Npu da parte di Intel nella propria roadmap significa che l’esperienza Zoom beneficerà di una migliore efficienza energetica per i carichi di lavoro AI a partire presto dalle piattaforme Meteor Lake e ancora di più in arrivo”.
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