Hpc6 è il nome del High Performance Computing che Hpe costruirà per Eni, per soddisfare le esigenze dell’azienda di calcolo per i workload con l’AI, la modellazione e la simulazione, a sostegno anche dei percorsi verso la transizione energetica e per promuovere la ricerca scientifica e l’ingegneria. Claudio Bassoli, presidente e amministratore delegato di Hewlett Packard Enterprise Italia: “L’intelligenza artificiale e il supercalcolo svolgono un ruolo ]…[ importante per il progresso della ricerca, che Hpe abilita attraverso soluzioni che generano la migliore efficienza complessiva dei sistemi Hpc”. In questo caso specifico si parla di una macchina basata sui supercomputer Hpe Cray EX4000 con Cpu, ma anche le Gpu di Amd, rispettivamente Amd Epyc e Amd Instinct di terza generazione.
Ed è la stessa architettura utilizzata dall’azienda per lo sviluppo di quello che attualmente è riconosciuto come il supercomputer più potente, già in uso. Per quanto riguarda invece il comparto della comunicazione, il sistema includerà anche le tecnologie Hpe Slingshot Interconnect, rete ad alte prestazioni basata su Ethernet aperta e progettata per supportare carichi di lavoro exascale. E per quanto riguarda lo storage, invece, il sistema prevede l’utilizzo di Hpe Cray ClusterStor E1000, storage file system parallelo open-source basato su Lustre per prestazioni più rapide ed efficienti.
L’architettura per questa specifica declinazione sarà focalizzata alla soluzione di compiti specifici e a disposizione completamente di Eni (mentre solitamente questi supercomputer sono a disposizione di enti pubblici, università, istituti di ricerca) che in questo modo incrementerà la potenza di calcolo disponibile fino ad una prestazione teorica di picco di 600 milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo (si parla di circa 600 petaflop al secondo).
L’installazione di Hpc6 per Eni è prevista nel suo Green Data Center, in Italia, più in dettaglio è previsto l’aggiornamento di una struttura già esistente, ad alta efficienza, in modo da consentire alla risorsa di supportare le funzionalità di raffreddamento a liquido di Hpe, studiati proprio per i sistemi ad alta intensità di calcolo – sono particolarmente energivori e producono calore – utilizzando meno energia rispetto a quelli raffreddati ad aria.
A questo proposito ricordiamo inoltre che Hpe vanta sei tra i primi 10 supercomputer energeticamente più efficienti al mondo secondo la classifica Green500, pubblicata nel novembre 2023. “Le aziende sono impegnate a trovare il giusto equilibrio tra le enormi opportunità di business offerte dai loro investimenti nell’AI con la responsabilità di mitigare l’impatto ambientale di questi potenti sistemi – offre così una chiave di lettura Antonio Neri, presidente e Ceo di Hpe – che dettaglia: “In qualità di leader nello sviluppo di soluzioni di AI e supercomputing efficienti dal punto di vista energetico, Hpe è in una posizione unica per aiutare le organizzazioni a ridurre al minimo il consumo energetico massimizzando al contempo i risultati aziendali]…[“.
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