Sono coinvolte 7.500 imprese cooperative e artigiane in tutta Italia ed è previsto il supporto con servizi diretti per la trasformazione digitale per 1.000 di queste (poco meno della metà le realtà del Sud e nelle isole, il 43%): è il piano Digital Ace, acronimo di Artisanal and Cooperative Enterprises, costituito come nuovo Polo di Innovazione Tecnologica, finanziato con oltre 5 milioni di euro dall’Unione europea nell’ambito dei progetti NextGenerationEU, promosso da Digital Innovation Hub di Legacoop – capofila del progetto – da Fondazione Pico insieme a Cna (Confederazione Nazionale Artigianato) e da Legacoop Nazionale.
“L’innovazione digitale – spiega Simone Gamberini, presidente nazionale di Legacoop – è un driver di sviluppo che riteniamo imprescindibile per la crescita delle nostre imprese. Tramite il nostro Digital Innovation Hub, Fondazione Pico, stiamo sostenendo decine di progetti che impattano su 20mila tra socie e soci di cooperative; questi già considerevoli risultati saranno rafforzati con il nuovo Polo di Innovazione Digital Ace sviluppato in partnership con Cna, insieme alla quale stiamo lavorando intensamente condividendo la stessa visione di innovazione e sviluppo sostenibile”.
L’obiettivo è accelerare la crescita e migliorare le competenze di impresa, favorendo lo sviluppo di nuovi modelli imprenditoriali. Più nel dettaglio, Digital Ace rientra tra i progetti ammessi dall’Avviso pubblico del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per l’individuazione e la selezione di poli di innovazione nell’ambito del Pnrr Missione 4 Istruzione e ricerca (Componente 2 – Dalla ricerca all’impresa) e Investimento 2.3 -Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria – finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU.
Per raggiungere le imprese di tutto il territorio nazionale, il Polo si avvale di un ecosistema innovativo di 34 sportelli (spoke), organizzati e gestiti in partnership dai promotori del progetto distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Le imprese potranno accedere gratuitamente al percorso di innovazione promosso dal Polo, che si divide in due fasi. La prima è di assessment digitale, in modo da valutare la maturità digitale interna dell’organizzazione, valutare le diverse dimensioni aziendali – tecnologica, digitalizzazione effettiva, risorse umane e sostenibilità – fino ad individuare le specifiche esigenze di innovazione tecnologica.
La seconda fase, di post-assessment, servirà invece per proporre alle aziende una roadmap strategica su misura e guidarle nel percorso di trasformazione, anche attraverso servizi di consulenza specialistica, oltre all’accesso privilegiato alla rete di centri di competenza e ai poli europei di innovazione digitale (Edih). Il progetto coinvolge inoltre 43 tra università, centri di competenza, cluster tecnologici e fondazioni, realtà con cui le imprese artigiane e cooperative potranno essere messe in rete per implementare la propria trasformazione digitale.
Commenta Dario Costantini, presidente nazionale Cna: “]…[ Il nuovo polo di innovazione Digital Ace è un programma importante che conferma la nostra determinazione a sostenere l’artigianato e il sistema della piccola impresa nella sfida continua dell’innovazione e della trasformazione digitale. Le imprese artigiane e cooperative potranno contare su una rete capillare su tutto il territorio per essere seguite in modo personalizzato“.
Digital Ace di fatto consentirà di implementare processi, strumenti e competenze per l’innovazione digitale ma soprattutto di generare un ecosistema dell’innovazione che permetta alle imprese di adottare soluzioni in grado di renderle più efficienti e competitive sul mercato facendosi trovare pronte ad affrontare le sfide trasformative legate alla diffusione dell’AI. Un punto su cui insiste anche Piero Ingrosso, presidente di Fondazione Pico, che rimarca: “Per la prima volta cooperative e imprese artigiane lavorano insieme sulla trasformazione digitale. L’ecosistema dell’innovazione cooperativa vanta numerose imprese in grado di gestire e sviluppare progetti tecnologicamente complessi; intendiamo ampliare gli impatti creando nuove alleanze e sinergie di filiera anche all’esterno della nostra organizzazione. E in tale direzione, Cna si è dimostrata una grande compagna di squadra”.
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