Il panorama del mercato dei prodotti di bellezza è tra i più “agguerriti” per quanto riguarda la conquista di market share. Oggi si trova a fare i conti con la sensibilità crescente del pubblico acquirente più attento anche al tema della sostenibilità. Parte da questo spunto la ‘partnership’ tra L’Oréal e Ibm, che annunciano una collaborazione specifica per lo sviluppo del primo foundation model di AI dedicato alla creazione di cosmetici sostenibili. Un’iniziativa che unisce l’expertise scientifica di L’Oréal alle tecnologie di Ibm nell’ambito dell’AI generativa per trasformare il modo in cui i cosmetici vengono formulati e prodotti, ed abbinare le esigenze di sostenibilità, all’effettiva “personalizzazione” dei prodotti e all’efficienza operativa. Obiettivi che, infatti, così mette a fuoco Matthieu Cassier, chief transformation & digital officer di L’Oréal Research & Innovation: “Questa partnership ci consentirà di accelerare e ampliare l’innovazione e la riformulazione dei nostri prodotti, raggiungendo nuovi livelli di inclusività, sostenibilità e personalizzazione”. Entriamo nei dettagli.
Il contesto e il bisogno
Con oltre 115 anni di esperienza, L’Oréal è riconosciuta come azienda punto di riferimento globale nel comparto in cui opera. Vanta un portafoglio di 37 marchi internazionali e un team di oltre 4mila scienziati dedicati alla ricerca ed allo sviluppo, distribuiti in 20 centri in 11 Paesi, mentre L’Oréal ce conta oltre 90mila dipendenti aziendali complessivi. Nel 2023, il gruppo ha generato vendite per 41,18 miliardi di euro. La partnership con Ibm si basa sulla riconosciuta expertise dell’azienda americana nella proposta di soluzioni che trasformano i processi aziendali in diversi settori.
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E’ quindi per rispondere agli obiettivi del programma L’Oréal for the Future che l’azienda definisce come priorità l’utilizzo, entro il 2030, di materiali di origine biologica o provenienti dall’economia circolare per la maggior parte delle sue formulazioni. Tuttavia, queste aspirazioni si scontrano con sfide complesse, come l’ottimizzazione dei processi di formulazione e riformulazione dei cosmetici, la necessità di ridurre sprechi di energia e materiali durante la produzione, e l’integrazione di principi di sostenibilità senza compromettere la qualità. Un’altra esigenza fondamentale è quella di garantire un’inclusività crescente, in modo da soddisfare le diverse esigenze dei consumatori globali. Con metodi tradizionali, rispondere a queste sfide sarebbe complesso. L’Oréal ha dunque bisogno di una soluzione tecnologica avanzata in grado di analizzare grandi quantità di dati scientifici e di tradurli in strumenti concreti per raggiungere i propri obiettivi.
Il metodo e il progetto
L’Oréal si attiva nella collaborazione con Ibm, quindi. In particolare per sviluppare un foundation model personalizzato, progettato per supportare la ricerca e lo sviluppo aziendale su più fronti, con l’azienda americana che mette in gioco la sua esperienza perché già oggi sta impiegando in modo pionieristico i foundation model oltre il linguaggio, spaziando dalla chimica, alle serie temporali e alla geolocalizzazione.
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Si parla, nel caso del progetto con L’Oreal, di un modello concepito per assistere i team di ricerca nella formulazione di nuovi prodotti, nella riformulazione di cosmetici esistenti e nell’ottimizzazione della produzione su larga scala. Basato su un’architettura avanzata, il foundation model utilizzerà grandi quantità di dati relativi a formulazioni e componenti cosmetici per generare insights che migliorano l’efficienza e la sostenibilità. Ibm, integrando la sua tecnologia AI di punta con i dati e l’expertise scientifica di L’Oréal, è chiamata quindi ad aiutare nello sviluppo di una piattaforma in grado di rivoluzionare i processi interni di innovazione. Guilhaume Leroy-Méline, Cto di Ibm Consulting Francia, per questo descrive la collaborazione come “un esempio di ricerca potenziata dall’AI, che pone l’accento su sostenibilità e diversità”.
Ibm ha diverse soluzioni tecnologiche per garantire la riuscita del progetto. L’utilizzo di foundation model AI personalizzati consentirà di analizzare dati complessi, offrendo risposte concrete per ottimizzare i processi di formulazione cosmetica. Inoltre, Ibm Consulting si metterà in gioco fornendo supporto strategico per ripensare e ridisegnare i processi di ricerca e sviluppo.
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Infatti l’integrazione delle tecnologie di AI generativa può permettere di accelerare i cicli di innovazione e di migliorare l’efficienza operativa complessiva, riducendo al contempo i tempi necessari per la produzione. Grazie a strumenti avanzati per la sostenibilità, L’Oréal vuole capire il comportamento degli ingredienti rinnovabili nelle formule cosmetiche promuovendo soluzioni allineate agli obiettivi aziendali. Alessandro Curioni, direttore Ibm Research Zurigo, sottolinea: “Siamo convinti che l’AI personalizzata e sviluppata per scopi specifici possa rivoluzionare il mondo delle imprese e, utilizzando la più recente tecnologia AI di Ibm, L’Oréal sarà in grado di ricavare informazioni significative dai suoi ampi set di dati sulle formule e sui prodotti per creare un modello AI su misura e raggiungere gli obiettivi operativi prefissati, continuando a realizzare prodotti di alta qualità e sostenibili”.
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