La connettività è linfa non solo per la sfera delle attività aziendali, ma per tutti gli aspetti della vita sociale, e a Barcellona che ospita ancora una volta il Mobile World Congress, torna sotto i riflettori il potenziale “parzialmente inespresso” di 5G e reti. Si stima che entro il 2025 queste connessioni toccheranno quota 1,2 miliardi, interessando un terzo della popolazione mondiale e a sostegno diretto dell’economia digitale. “Ma mettere a terra appieno il potenziale delle reti evolute richiede partnership globali, una governance solida e una catena del valore sostenibile ed equa, capace di integrare in maniera responsabile le tecnologie emergenti”. Sono i temi introdotti nel kenote di apertura da Mats Granryd, direttore generale di Gsma, e sviluppati poi nel corso della prima giornata di lavori.

Il ruolo del 5G è decisivo nel “tenere in rete” la popolazione mondiale, così come per aprire la strada a servizi avanzati in ogni settore: dall’industria manifatturiera alla sanità, fino alle smart city e ai trasporti intelligenti. E in questa prospettiva, l’iniziativa Gsma Open Gateway per la prima volta annunciata nel 2023 e coltivata nell’ultimo biennio si rivela centrale per operatori di telecomunicazioni impegnati a collaborare in un’economia Api unificata per portare innovazione su scala globale.
Grazie a un ecosistema aperto, sviluppatori e fornitori cloud possono sfruttare una piattaforma di connettività estesa “e Open Gateway – rimarca Sunil Bharti Mittal, Bharti Airtel chairman – oggi sta trasformando i ruoli delle telco all’interno della catena del valore, creando collaborazioni inedite tra stakeholder tecnologici e anticipando le prossime evoluzioni di un mercato in costante mutamento”. Si tratta quindi di accelerare i passaggi cruciali necessari verso un futuro che la tecnologia già consente di avere a portata di mano ma è da raggiungere.

Un dibattito alimentato dalle evidenze dei numeri. Il rapporto Gsma – Mobile Infrastructure Investment Landscape – presentato in occasione della prima giornata dei lavori del Mwc 2025, ribadisce il ruolo essenziale dei mobile network operator (Mno) nello sviluppo dell’economia digitale. Secondo i dati, sono loro a sostenere l’85% degli investimenti globali nell’infrastruttura mobile, pari a 109 miliardi di dollari su 127 miliardi totali. Si tratta di spese strategiche perché rappresentano la base dei servizi digitali di oggi, dalla sanità alla formazione a distanza. John Giusti, chief regulatory officer Gsma, sottolinea che “spetta però ai governi, per massimizzare i benefici del digitale, creare condizioni favorevoli agli investimenti nelle reti mobili”.
Il rapporto rimarca una notevole differenza del peso tra le componenti d’infrastruttura per quanto riguarda la spesa. Se il backbone resta cruciale, core e access network richiedono investimenti più alti, con un costo che può arrivare a otto volte per il core-networking e diciannove per le tecnologie di accesso rispetto al backbone.

“Ciò evidenzia la complessità nel garantire reti ad alte prestazioni, pronte a sostenere l’impennata del traffico dati e dei servizi 5G e poi 6G”. Altri attori digitali, come fornitori di contenuti e cloud provider, generano enormi volumi di traffico ma contribuiscono in modo limitato agli oneri infrastrutturali. Senza meccanismi di cooperazione equi, gli Mno rischiano quindi di sostenere da soli il peso finanziario, con possibili conseguenze negative sulla qualità e sulla copertura delle reti. In uno scenario in cui a fronte di un traffico sempre crescente, non sembra corrispondere una crescita dei ricavi parimenti significativa.

Le telco chiamate a trasformare i modelli di business
E’ lo spunto di partenza del secondo keynote, cuore della giornata: “Negli ultimi 40 anni – esordisce Lara Dewar, Cmo di Gsma – l’industria mobile ha costruito le fondamenta della rivoluzione digitale di oggi. Le reti mobili coprono ormai il 96% della popolazione mondiale e connettono 5,8 miliardi di utenti unici. Nonostante ciò, gli operatori mobili si trovano ora a un punto di svolta cruciale: mentre il loro ruolo nell’economia digitale globale cresce, il divario tra investimenti e ritorni finanziari si fa sempre più insostenibile”. Per questo si tratta di trasformare le telco in tech-co (tech company).

L’adozione di tecnologie come AI, cloud e 5G standalone offre, oggi, agli operatori l’opportunità di trasformarsi da semplici fornitori di connettività a vere e proprie tech-company, inteso come aziende tecnologiche integrate. Tuttavia, questa transizione richiede modelli di business innovativi, partnership strategiche e investimenti mirati in nuove tecnologie.
La necessità di cambiamento è evidente. E’ per esempio il percorso intrapreso da realtà innovative come e&, guidata da Hatem Dowidar, che ha evoluto il proprio modello di business da operatore tradizionale a operatore tecnologico operante in 38 Paesi, esplorando per crescere settori come l’AI, il cloud computing e il fintech, dimostrando che l’evoluzione degli operatori è possibile e necessaria per restare competitivi.
Il passaggio a tech-co non riguarda solo la crescita finanziaria, ma anche la capacità di innovare e creare valore per l’intero ecosistema digitale. L’adozione del 5G standalone, per esempio, consente di sviluppare servizi cloud-based avanzati, offrendo agli utenti esperienze di connettività personalizzate. Inoltre, grazie all’AI, gli operatori possono migliorare l’efficienza delle reti, prevedere guasti e ottimizzare la qualità del servizio.

Una trasformazione non priva di sfide. Gli operatori devono affrontare un mercato in cui le big tech traggono grandi vantaggi dalle infrastrutture mobili senza contribuire proporzionalmente ai costi di sviluppo. E per questo Gsma sottolinea l’importanza di un quadro normativo che incentivi la collaborazione tra operatori e aziende digitali, promuovendo un modello di investimenti equo e sostenibile.
Il futuro degli operatori mobili dipenderà dalla capacità di reinventarsi con una strategia che non si misura solo in termini di espansione della rete, ma anche nella creazione di servizi innovativi e nell’abilitazione di nuovi ecosistemi digitali. Con l’obiettivo di trasformare la connettività in una piattaforma per lo sviluppo tecnologico, sfruttando la convergenza tra AI, cloud e 5G per offrire soluzioni inedite. Un punto su cui torna evidente l’importanza di Open Gateway. Il Mwc 2025 segna così un punto di svolta nelle riflessioni per l’industria delle telecomunicazioni. Gli operatori non sono più semplici fornitori di rete, ma attori chiave nella costruzione del futuro digitale.
Mwc 2025 diventa per questo il palcoscenico di un dibattito su come promuovere uno sviluppo sostenibile della connettività. Per rafforzare la competitività, gli esperti raccomandano allora procedure semplificate e chiarezza sulle politiche di spettro. Un quadro normativo trasparente può favorire la collaborazione tra operatori e contenuti, evitando una concentrazione eccessiva di costi su un solo segmento della filiera. Con oltre un miliardo di connessioni 5G previste a breve, garantire un’adeguata copertura è cruciale per il progresso economico e sociale.
I governi sono chiamati a loro volta ad intervenire con politiche lungimiranti, capaci di valorizzare il ruolo degli Mno e di promuovere una condivisione equilibrata degli oneri. Un approccio del genere permette di potenziare le reti esistenti, estenderle verso le aree periferiche e migliorare la qualità del servizio.
Anche la definizione di standard comuni e pratiche di condivisione infrastrutturale potrebbe aiutare a ottimizzare le risorse disponibili (torna il tema Open Gateway) con la collaborazione tra pubblico e privato come elemento decisivo per tradurre le potenzialità tecniche in vantaggi concreti per cittadini e imprese.
Si tratta di ridefinire l’equilibrio tra investimenti, innovazione e inclusione. Adottare politiche e pratiche che riconoscano il ruolo portante degli Mno significa rafforzare le fondamenta dell’economia digitale, assicurando una connettività capillare e affidabile. La convergenza tra reti mobili avanzate e soluzioni cloud, unita alla crescita vertiginosa di applicazioni emergenti come l’Internet of Things e l’intelligenza artificiale, renderà più urgente un impegno coordinato per sostenere l’infrastruttura digitale globale.
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