Nel contesto di una trasformazione digitale pervasiva e accelerata, Gartner punta i riflettori sulle tecnologie emergenti che promettono di riscrivere le regole del gioco nei prossimi cinque anni. Gli analisti ne evidenziano complessivamente 12 tra quelle che potrebbero avere l’impatto più dirompente sul modo in cui le aziende operano, innovano e competono a livello globale.

Dalle applicazioni di intelligenza artificiale generativa al deployment di robot polifunzionali, fino alla difesa informatica automatizzata e ai sistemi di “intelligenza terrestre”, le tecnologie individuate da Gartner non si limitano a cambiare le regole del gioco di singoli comparti, ma si propongono, insieme, come moltiplicatori di forza per l’intero ecosistema aziendale. Il dato chiave non è quindi solo l’evoluzione di ciascuna tecnologia in sé, ma il modo in cui queste si combinano tra loro, accelerando il time-to-market, creando nuove sinergie e imponendo una ridefinizione delle strategie operative e dei modelli di business. Nessuna impresa può “tirarsi fuori” perché l’impatto è trasversale, sia in termini di dimensioni aziendali che di ambiti geografici o settori verticali.
Per chi è chiamato ad innovare e per i responsabili di prodotto, la sfida è quindi duplice: da un lato riconoscere per tempo le tecnologie emergenti – spesso originate in mercati non convenzionali – e dall’altro saperle integrare con visione strategica. Anticipare queste discontinuità rappresenta oggi un’opportunità cruciale per costruire vantaggi competitivi duraturi. 

Bill Ray
Bill Ray, distinguished VP analyst di Gartner

Si parla innanzitutto di tecnologie destinate non solo a diventare mainstream entro il 2030, ma a ridefinire le modalità operative e delineare possibili vantaggi competitivi delle imprese. Tutte, pur a livelli diversi, con un certo grado di urgenza. Infatti, come spiega Bill Ray, distinguished VP analyst di Gartner, il momento di muoversi è adesso: “Chi si vuole posizionare al meglio deve agire ora per ottenere un vantaggio competitivo con queste tecnologie”. In particolare, i progressi come l’architettura del codice abilitata dalla GenAI, la sicurezza contro la disinformazione e la earth intelligence forniranno la differenziazione necessaria per aiutare le aziende a distinguersi in termini di dati e offerta di prodotti. Sono questi anche i temi che approfondiamo un po’ più nel dettaglio anche in relazione al potenziale impatto che potranno avere sui sistemi aziendali, mentre lasciamo all’immagine seguente disvelare le altre nove tecnologie di riferimento. 

Le 12 tecnologie disruptive secondo Gartner
Le 12 tecnologie disruptive (fonte: Gartner, 2025)

Architetture di codice abilitate dalla GenAI

Tra le innovazioni più promettenti Gartner inquadra l’evoluzione delle interfacce applicative. Le applicazioni aziendali tradizionali, basate su interfacce utente sequenziali e moduli statici, stanno lasciando spazio a soluzioni dinamiche abilitate dai large language model (Llm).

Ray Valdes, VP analyst di Gartner
Ray Valdes, VP analyst di Gartner

La GenAI consente infatti lo sviluppo di applicazioni componibili, ovvero modulari e riutilizzabili, controllate da comandi testuali o multimodali.
Secondo Gartner, entro il 2029 oltre il 50% delle interazioni aziendali sarà mediato da questi modelli, rispetto a meno del 5% attuale. Si tratta di un cambio di paradigma che obbliga i fornitori di software a rivedere completamente le proprie architetture applicative per restare competitivi, e Ray Valdes, VP analyst di Gartner, sottolinea in proposito che “i fornitori dovranno riorganizzare le applicazioni per fornire soluzioni componibili, richiamate su richiesta tramite prompt testuali e multimodali”.

Tecnologie contro la disinformazione

Deepfake, manipolazioni mediatiche e impersonificazione digitale, abilitate dal potenziale dell’AI, minano la fiducia nei canali online, ma non solo. Basti pensare alla difficoltà crescente nel documentare la veridicità e l’originalità di una prova documentale (anche nel caso di prove fotografiche e video, per esempio nelle dispute in tribunale). La sicurezza contro la disinformazione si afferma quindi come disciplina emergente imprescindibile. Secondo gli analisti entro il 2030 almeno il 50% delle aziende utilizzerà soluzioni di sicurezza contro la disinformazione, contro meno del 5% nel 2024.

Alfredo Ramirez IV, senior director Analyst di Gartner
Alfredo Ramirez IV, senior director analyst di Gartner

Queste tecnologie comprendono strumenti per il rilevamento di contenuti sintetici, la verifica della provenienza dei dati e la protezione della reputazione online. L’intelligenza artificiale e il machine learning svolgeranno un ruolo cruciale in questo contesto, aiutando a distinguere tra contenuti legittimi e manipolazioni, e contribuendo a proteggere brand e stakeholder. “Gli attacchi di disinformazione sfruttano infrastrutture esterne come i social media e provengono da aree con scarsa supervisione legale – spiega Alfredo Ramirez IV, senior director analyst di Gartner -. Le aziende devono quindi lavorare anche per integrare la protezione dalla disinformazione nei prodotti, e garantire trasparenza e affidabilità”.

L’intelligence della Terra con i satelliti

Tra le innovazioni a più ampio raggio, spicca l’intelligence del pianeta, si tratta di una disciplina che combina intelligenza artificiale, immagini satellitari e dati provenienti da sensori terrestri per monitorare in tempo reale risorse naturali, attività economiche e fenomeni ambientali. Secondo Gartner prevede che entro il 2028 l’80% delle principali risorse della superficie terrestre sarà monitorato da satelliti attivi. Questo approccio consente di ottenere insight strategici sullo stato della produzione agricola, sulla gestione delle risorse minerarie, sulle attività industriali o sull’andamento di settori come il turismo e l’energia. “Non si tratta solo di mappe, ma di informazioni operative su scala globale – afferma Ray-. Le aziende che adotteranno per prime l’intelligenza terrestre, applicandola in modo creativo ai propri processi, otterranno un vantaggio competitivo significativo”.

Un unico filo conduttore, la disruption sistemica

Sebbene ciascuna tecnologia possa essere analizzata individualmente per la sua capacità di apportare valore, il vero potenziale emerge quando queste vengono integrate in architetture sistemiche, lo abbiamo accennato in apertura. La combinazione tra GenAI, sicurezza contro la disinformazione, Earth Intelligence, robotica polifunzionale, le tecnologie di simulazione, sostenibilità computazionale e altre tecnologie incluse nell’infografica di Gartner (sopra), apre la strada a un’evoluzione profonda delle pratiche aziendali. La GenAI, ad esempio, alimenta non solo applicazioni componibili ma anche modelli linguistici settoriali e simulatori predittivi, in grado di migliorare la pianificazione aziendale e l’analisi di scenario. La robotica e i dispositivi intelligenti, se integrati con tecnologie edge e dati geospaziali, permettono l’automazione avanzata di processi anche in ambienti remoti o complessi. E così via.

Il riconoscimento tempestivo di come mettere a terra combinazioni di innovazione offrirà l’opportunità di posizionare la propria azienda in modo proattivo, anticipando le discontinuità tecnologiche. Ma per farlo, è fondamentale superare la logica dell’adozione reattiva e costruire una strategia intenzionale basata su scenari, analisi di impatto e roadmap tecnologiche. Il consiglio di Gartner è chiaro: “Serve comprendere le implicazioni strategiche di ciascuna tecnologia e iniziare oggi a esplorarne le applicazioni più rilevanti per il proprio contesto di business”.

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