La direttiva europea Nis2 rappresenta una svolta nel campo della cybersicurezza: non solo perché impone alle organizzazioni pubbliche e private nuovi obblighi in materia di protezione dei sistemi informativi, ma anche perché apre la strada a un'evoluzione strutturale della postura di sicurezza delle imprese. Il whitepaper di Cefriel Comprendere la complessità di Nis2 per trasformarla in vantaggio competitivo guida le aziende italiane attraverso la complessità normativa, delineando un percorso operativo per trasformare la compliance in leva strategica.
A partire dalle prime scadenze già fissate per il 2025 — come la registrazione sulla piattaforma Acn e l'aggiornamento annuale dei dati — il documento chiarisce l'impatto per i soggetti che operano in settori ad alta criticità, dall'energia al manifatturiero, dalla sanità alle infrastrutture digitali. Secondo i dati Acn, in Italia sono oltre 20mila le organizzazioni interessate. Il whitepaper entra quindi nel merito delle sfide organizzative e tecnologiche che accompagnano l'attuazione della direttiva: dalla difficoltà di sensibilizzare il top management alla necessità di armonizzare sicurezza IT e OT, fino alla complessità di rilevare e notificare in modo tempestivo gli incidenti informatici.
Proprio per rispondere a queste esigenze, Cefriel propone un percorso strutturato basato su gap analysis, pianificazione sostenibile e interventi mirati da applicare progressivamente, anche con il coinvolgimento dei fornitori aziendali. Un approccio che consente di ridurre il rischio di sanzioni, migliorare la resilienza cyber, rendere più efficiente la gestione dei processi IT-OT e, soprattutto, posizionarsi sul mercato come attori affidabili e conformi, pronti ad affrontare anche normative future come il Cyber Resilience Act e la Machinery Regulation (scadenze in questo secondo caso a partire da gennaio 2027).
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