La sensazione che l’AI renda obsolete le tecnologie precedenti al suo incalzare sul mercato colpisce anche il mondo del networking. “Un’evoluzione tecnologica di tale portata, così radicale, che sta mettendo in discussione anche il mondo delle reti. Siamo in una fase complicata, la trasformazione portata dall’AI accade mentre cerchiamo di capirla e di dominarla” esordisce Gianmatteo Manghi, amministratore delegato di Cisco Italia, incontrato di recente a Milano.
Si fa così urgente per le aziende la necessità di rinnovare le infrastrutture che dovranno gestire l’AI, ancora prima di comprenderne l’impatto. Anche per Cisco, nononstante stia per compiere a fine luglio i suoi primi 40 anni di vita, 30 in Italia.
Basta leggere i dati dello studio Cisco Networking Research, secondo il quale il 96% delle organizzazioni italiane ritiene fondamentale innovare le infrastrutture per potere implementare l’AI, e già l’83% sta aumentando gli investimenti in questa direzione.
Ora. Il ripensamento delle architetture di rete e la conseguente evoluzione tecnologica non è immune dall’impatto della nuova ondata di AI agentica. Ossatura degli annunci che hanno animato il Cisco Live di Las Vegas, poche settimane fa. Il fulcro: “Dare vita a una nuova reta Internet agentica sicura, affidabile e resiliente”, che nasce dalla collaborazione con l’ecosistema tecnologico di Cisco che include fornitori cloud e di servizi, hyperscaler, governi, aziende private. Ma anche startup.
Come la deep tech italiana Domyn, che produce soluzioni di AI pensate per settori regolamentati (servizi finanziari, sanità, difesa, infrastrutture critiche) che collabora con Cisco per realizzare una AI sicura e orientata a principi di sovranità, soprattutto nel nostro Paese. “Il tema della sovranità è centrale perché la rivoluzione dell’AI sta accadendo in un preciso momento storico in cui il contesto geopolitico è complesso, con mercati che viaggiano a velocità diverse – incalza Agostino Santoni, senior vice president Cisco Sud Europa collegandosi da Parigi insieme al Ceo di Domyn, Uljan Sharka -. In questo momento 550mila persone in Europa stanno studiando per formarsi sull’intelligenza artificiale, questo dimostra come oltre che essere una rivoluzione tecnologica l’AI si rivela una rivoluzione di opportunità per le persone”.
“Il nostro compito è fare sì che la rete Internet sia pronta per supportare questa trasformazione e aiutare aziende e organizzazioni a coglierne le opportunità, con soluzioni sicure, scalabili e accessibili”, precisa Santoni. Per rispondere anche a quell’88% dei manager che pensa che le reti più evolute favoriranno la crescita del fatturato e quel 92% che si aspetta risparmi significativi da reti più intelligenti, sicure e adattive. Dove la supervisione delle persone e le competenze dei team rimarngono fattori chiave di competitività.
Oltre alle Cisco Academy, l’impegno di Cisco si concretizza anche con la presenza all’interno delle AI Gigafactory europee e con partnership mirate in singoli paesi (ad esempio nell’AI Hub in Francia o in Stargate Uae ad Abu Dhabi)

La nuova rete agentica, sicura
Ripercorre la storia di internet Manghi. “Prima la Rete ha messo in collegamento persone, dati e applicazioni da tutte le parti del mondo e poi ha integrato processi che hanno ridisegnato il nostro modo di lavorare e vivere, come l’e-commerce o l’home banking. Invece la nuova Internet degli agenti riuscirà in modo autonomo ad automatizzare i flussi di lavoro, arrivando a gestire problemi complessi”. Oggi le capacità elaborative consentono lo sviluppo di Agenti AI, veri e propri soggetti virtuali in grado di utilizzare la capacità di reasoning e l’informazione per svolgere compirti più elaborati in rete, in autonomia e collaborando con altri agenti. “Per questo serve costruire nuove reti che siano affidabili, resilienti e sicure dove la sicurezza diventa un elemento cardine”.
“Il networking è l’infrastruttura critica per l’era dell’AI – incalza Enrico Mercadante, VP Networking, Emea di Cisco, citando la necessità di “costruire architetture multicloud, multi-modello, multi-agente che permettano agli agenti e a alle persone di operare dentro e fuori data center e infrastrutture realizzate da aziende diverse”. Le reti dovranno essere ultraveloci, garantire bassissima latenza e efficienza dal punto di vista energetico. “E in questo contesto, la sicurezza rappresenta una nuova sfida, senza precedenti”, perché sarà proprio la sicurezza che definirà l’era delle reti in grado di gestire l’AI agentica, dove potenzialmente ogni nuovo agente può portare con sé elementi di rischio, richiedendo una strategia di protezione dalle minacce. Non è una novità per Cisco la sicurezza by desing nella rete ma in questo scenario serve “una sicurezza nata per l’AI, che usa l’AI stessa per ottenere visibilità, osservabilità e capacità di prevenzione e reazione”, prosegue Mercadante.

I 5 pilstri di una rete AI
L’AI rimodella tutti i pilastri della strategia di Cisco. Il primo è lo sviluppo di sistemi di AI agentica (AI-Powered SW) per gestire assistenza tecnica con i clienti, tematiche cyber, meeting, team di lavoro, infrastruttura di grandi data center. Il secondo è la realizzazione di infrastrutture potenziate con l’AI grazie a partnership storiche (ad esempio con Nvidia, NetApp, Red Hat (AI On Cisco Infrastructure). Il terzo pilastro è la sicurezza (AI With Security) che rende l’infrastruttura solida. “Aggiungo altri due elementi importanti – incalza Santoni –: la responsabilità nello sviluppo dell’applicazione di AI racchiuso in un manifesto per promuovere l’AI nell’interesse di persone, aziende e PA (Responsable AI) e il supporto che diamo ai nostri clienti per usare l’AI in modo efficace (AI Readiness)“.
Ma l’AI Network è pronta? “Per esserlo deve rispondere a tre requisiti – precisa Mercadante, -. Deve semplificare, deve gestire ogni tipo di device in modo scalabile e performante, deve avere la cybersicurezza distribuita dentro la rete stessa”. Da qui l’annuncio a Cisco Live di una architettura di rete sempre più “AI ready e sicura”, facile da gestire con una unica soluzione, nella quale convergono le tecnologie di tutte le acquisizioni fatte negli anni (Meraki compresa),
Senza dimenticare che la messa in sicurezza della rete parte dall’identità di chi interagisce con la rete stessa, il cui accesso deve essere segmentato e protetto su qualsiasi device. Un passaggio fondamentale anche per il futuro che vedrà crescere gli attacchi quantistici e molti clienti già chiedono cifratura del traffico per una rete quantum resistant. Per questo sicurezza e rete sono un tutt’uno, partendo dal dfinire policy corrette.
Gli Agenti AI di Cisco per la rete agentica del futuro, annunciati nel corso del Cisco Live, arriveranno ad ottobre.
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