Il cloud computing si è dimostrato il vero elemento abilitante della trasformazione digitale delle aziende, a supporto di esigenze come scalabilità, flessibilità e time to market, oggi imprescindibili per competere in un contesto dinamico.

Tuttavia, se non correttamente gestito e governato, il cloud può risultare costoso. Da una parte, consente di ridurre l’impegno delle aziende nell’acquisto e nella gestione di infrastruttura IT – e da questo puntosi rivela uno strumento essenziale per la riduzione delle spese -; dall’altra, però presenta costi iniziali e operativi che sono percepiti come un ostacolo alla sua adozione più estesa, soprattutto per workload business critical.

In questo contesto, Aruba Cloud condivide la propria esperienza, basata su un approccio volto a mantenere sotto controllo i costi legati al cloud computing. Difficoltà nell’allineamento organizzativo, strumenti inadeguati per la gestione e l’ottimizzazione, e la mancanza di visibilità sono solo alcune delle sfide che le aziende italiane si trovano ad affrontare. Tra le principali criticità emerge la scarsa predicibilità dei costi futuri, che possono aumentare o diminuire proprio in virtù della scalabilità dell’infrastruttura.

Sono questi i temi al centro della digital breakfast organizzata in collaborazione con Inno3 e Sirmi: un dialogo aperto tra esperti e professionisti per condividere esperienze, sfide e opportunità legate alla gestione dei costi nel cloud computing.

Durante l’incontro, Sergio Patano, Practice Leader di Sirmi, e Luca Spagnoli, Field Cto di Aruba Spa, si confrontano su questi temi, offrendo spunti di riflessione e chiavi di lettura per affrontare con consapevolezza le sfide del cloud, in particolare quelle economiche. L’obiettivo: guidare le aziende verso un modello di cloud senza (brutte) sorprese.

Al centro del confronto, sostenuto da dati di mercato e risultati di survey sulle aziende italiane, c’è l’approccio di Aruba alla gestione dei costi: un modello che bilancia Tco (Total Cost of Ownership) e Roi (Return on Investment) per garantire il pieno controllo della spesa e liberare risorse preziose per la crescita.

In particolare, Luca Spagnoli pone l’accento sull’importanza, per le aziende, di disporre di tariffe chiare e trasparenti, modelli pay-as-you-go ben definiti e strumenti avanzati di controllo dei costi, in grado di supportare una gestione finanziaria più rigorosa ed efficiente delle risorse digitali. Un passo necessario per recuperare controllo strategico ed economico sugli investimenti nel cloud.

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