Ruota intorno al data center AI ready la strategia di Vertiv. E lo si intuisce non solo dagli ultimi annunci di soluzioni di alimentazione e raffreddamento, ma anche dalle acquisizioni e dall’attenzione alla formazione. Un ambito quest’ultimo che ha portato Vertiv ad aprire una nuova Academy di formazione nel cuore dell’Europa, un hub che ruota attorno ad AI, automazione, data center.

E Stefano Mozzato, vicepresidente per il marketing Emea di Vertiv, a ribadire in un recente incontro a Milano la spinta accelerata che l’AI ha dato al loro business, per potenza di calcolo, data center AI ready, partnership con costruttori di chip (Nvidia). Dove tutti gli attori coinvolti formano un ecosistema composto da hardware, software, servizi, in grado di garantire ai data center la continuità delle infrastrutture critiche, dal cloud fino all’edge, gestendo fornitura elettrica, raffreddamento, soluzioni infrastrutturali. In una logica modulare, scalabile, che riesca a contenere i costi e ad essere efficiente. “Le infrastrutture a supporto della crescita dell’AI devono essere più performanti, non sappiamo ancora con precisione cosa ne uscirà dall’AI generativa, non è deterministica. Questo sta portando i costruttori a cambiare anche i propri paradigmi strada facendo, con una gestione che richiede fabbriche di AI dove i vari fornitori diventano un unicum”.
Il modello di Vertiv è quello di dotare i data center di soluzioni prefabbricate – container preassemblati e modulari – che possano contenere Ups, batterie, trasformatori e quadri, installabili in tempi ridotti e con alta affidabilità. “E’ un approccio che consente una progettazione flessibile, adatta sia a data center hyperscaler sia a strutture regionali o di edge computing – precisa Mozzato – e nell’ottica di soluzioni modulare prefabbricate rientra anche l’ultimo accordo per l’acquisizione di un produttore di soluzioni rack personalizzate per data center“.
Si tratta del gruppo americano Great Lakes (nel dettaglio Great Lakes Data Racks & Cabinets), per un valore complessivo di 200 milioni di dollari, che porta in dote soluzioni di rack pre-ingegnerizzate e AI-ready, ottimizzate per i mercati enterprise, edge, colocation e hyperscaler su larga scala. La firma è attesa per il terzo trimestre 2025 (data di previsione del closing a valle delle consuete condizioni normative) ma la mossa conferma la strategia di crescita di Vertiv attraverso acquisizioni per potenziare l’offerta per le infrastrutture digitali critiche end-to-end.
In precedenza, a fine 2023, Vertiv aveva acquisito CoolTera, un’azienda specializzata in soluzioni di liquid cooling, per ampliare il proprio portfolio nel settore del raffreddamento liquido dei data center con soluzioni avanzate. Ora con Great Lakes consolida la strategia di rack personalizzati.
L’Academy nella strategia Emea
A Francoforte, l’azienda ha di recente aperto il nuovo Academy Centre per formare nuovi talenti sulle nuove infrastrutture critiche basate sull’AI. “Perché l’AI sta ridefinendo il contesto dei data center, richiedendo nuovi standard di scalabilità, efficienza e adattabilità per le AI factory globali” precisa.
La nuova struttura per la formazione di ingegneri (dal 2007 sono 15 i centri di training in tutta Emea) è in una delle città maggiormente connesse d’Europa, con l’obiettivo di migliorare gli skill e le relazioni con i clienti dell’area Dach (Germania, Austria e Svizzera). AI e automazione verranno testati in ambienti di apprendimento pratici dove simulare scenari, guasti di sistemi di alimentazione, per insegnare come gestire situazioni reali e critiche. Aveva dichiarato durante l’inaugurazione Karsten Winther, president Emea di Vertiv: “L’apertura della Academy di Francoforte è certamente un momento chiave della nostra strategia regionale e conferma l’impegno di Vertiv a fornire servizi e assistenza di prim’ordine ai clienti. Questa sede ci consentirà di servire meglio il mercato europeo grazie a un trasferimento più rapido delle conoscenze e a una erogazione di servizi per le infrastrutture di nuova generazione. Siamo impegnati a valorizzare i talenti, promuovere lo sviluppo delle competenze e sostenere l’eccellenza ingegneristica e dei servizi nella regione”. Obiettivo realizzare un ecosistema di servizi guidati dall’AI dedicato all’Europa. “Non c’è cultura senza formazione, per questo abbiamo tra i partner anche la Business School dell’Università di Francoforte” aggiunge Mozzato

La partnership con Nvidia
Nell’ambito delle alleanze ribadita la partnership con Nvidia per supportare l’infrastrutture di alimentazione per data center a 800 Vdc per rack IT da 1 megawatt e oltre, con soluzioni disponibili a partire dal 2026. Recenti anche gli annunci relativi alla nuova architettura per il raffreddamento e l’alimentazione ad alta efficienza energetica (da 142 kW) per la piattaforma Nvidia GB300 Nvl72.
“Combinando le piattaforme AI evolute di Nvidia con l’expertise che Vertiv nelle infrastrutture di alimentazione e raffreddamento, l’obiettivo rimane quello di offrire ai clienti la possibilità di implementare data center di nuova generazione più efficienti, scalabili e pronti ad affrontare i workload AI più impegnativi” precisa Andrea Faeti, sales director Enterprise Accounts Italy di Vertiv.
Ad aprile iGenius aveva inaugurato Colosseum, uno dei supercomputer più grandi al mondo, che si avvale delle infrastrutture di Vertiv e del computing accelerato e dell’Omniverse di Nvidia, per la progettazione e l’operatività dei data center AI.
“Il mercato dei data center, nel mega trend mondiale, continuerà a crescere anche in Italia – argomenta Mozzato -. E come è avvenuto con il cloud, partito in ritardo nel nostro paese, anche le aperture dei grandi data center delle Big Tech sono arrivate un paio di anni dopo rispetto agli Usa. Ma oggi il mercato è assolutamente vivace, anche per un abuso di dati e per la richiesta di energia per gestire la capacità computazionale legata all’AI. Ma tra i vari operatori si fa fatica a fare sistema”.
Approccio di servizio
“La nostra strategia non è quella di costringere gli operatori a rifare i data center con le nuove tecnologie ma dare loro delle chiavi per riutilizzare e riciclare le infrastrutture che hanno realizzato”, continua Faeti.
Molti hanno data center inutilizzati perché hanno deciso di spostare risorse sul cloud, sistemi obsoleti. “Dobbiamo aver la grande capacità di pensare a quello che è un valore per i clienti, partendo dalle medie aziende, gestendo contratti di manutenzione di macchine vecchie ancora funzionanti. I nostri prodotti sono pensati per essere manutenuti nel tempo. Per questo il focus si spostato negli anni dal prodotto al servizio, garantendo nel tempo un servizio abbinato al progetto realizzato. I nostri laboratori sono luoghi di prova per ottimizzare”.
In Italia, Padova e Bologna sono i centri di sviluppo dove soluzioni modulari prefabbricate possono essere testate. 4000 i clienti attivi nel nostro Paese, raggiunti attraverso una rete di partner, centri di assistenza e tecnici dedicati, per essere presenti con uno sviluppo capillare.
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