Nasce a Trento il nuovo polo “condiviso” tra industria e università dedicato al calcolo ad alte prestazioni e all’intelligenza artificiale: al centro della collaborazione tra E4 Computer Engineering e Università degli Studi di Trento, l’idea di Hpc Garage, un laboratorio sperimentale per formare nuove competenze nel computing di nuova generazione. L’high performance computing non è solo una tecnologia abilitante per l’intelligenza artificiale, il quantum computing o la modellazione scientifica; è una componente strategica per l’autonomia digitale europea e per la crescita di un ecosistema nazionale di ricerca e innovazione. In questo contesto si inserisce una nuova Convenzione Quadro siglata tra E4 Computer Engineering e il Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento.
L’accordo segna l’avvio di una collaborazione strutturata che punta a rafforzare il legame tra ricerca accademica e industria tecnologica, con un duplice obiettivo: accelerare l’innovazione nel campo del calcolo ad alte prestazioni e promuovere la formazione di figure professionali capaci di operare sulle architetture più avanzate. La partnership nasce quindi nell’ambito di una visione condivisa che mette al centro l’integrazione tra competenze scientifiche e capacità ingegneristiche, favorendo lo scambio di strumenti, know-how e opportunità di sperimentazione; l’intento è creare un ambiente di apprendimento e sviluppo dove studenti, ricercatori e ingegneri industriali possano lavorare insieme su progetti concreti, applicando le tecnologie di ultima generazione a scenari reali.
Hpc Garage, motore di innovazione condivisa
Tra le prime iniziative previste dall’accordo, Hpc Garage è pensato nello specifico come laboratorio avanzato di sperimentazione aperto agli studenti dei corsi di laurea triennali e magistrali dell’ateneo trentino. Il laboratorio offrirà la possibilità di progettare, testare e validare soluzioni basate su infrastrutture hardware e software messe a disposizione da E4, in un ambiente che simula le condizioni operative delle piattaforme Hpc reali. L’obiettivo è fornire un contesto operativo in cui gli studenti possano sviluppare competenze pratiche e capacità progettuali, misurandosi con le stesse tecnologie utilizzate dai centri di supercalcolo e dalle aziende di ricerca più avanzate. La collaborazione prevede anche attività di co-networking e co-development, pensate per creare connessioni professionali, costruire progetti congiunti e favorire la contaminazione tra cultura accademica e impresa tecnologica.

Secondo il professor Luigi Paolopoli, direttore del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento, questa sinergia rappresenta un passo significativo verso una didattica orientata alla pratica e alla ricerca applicata: “E4 rappresenta una delle ]…[ realtà industriali italiane specializzate nel settore dell’high performance computing e, in quanto tale, costituisce il partner ideale per la realizzazione di un’iniziativa come l’Hpc Garage. Attività come benchmarking, caratterizzazione e sperimentazione su nuove architetture rappresentano elementi chiave per l’avanzamento nel settore dell’Hpc e dell’intelligenza artificiale“. Il laboratorio, che sarà accessibile anche a gruppi di ricerca e a team multidisciplinari, punta a diventare uno spazio di confronto e di progettazione continua. In esso convergeranno le competenze informatiche, matematiche e ingegneristiche necessarie a interpretare la crescente complessità dei sistemi di calcolo e dei modelli di simulazione.
Competenze e ricerca per l’autonomia Europea
Il progetto dell’Hpc Garage si inserisce nel più ampio percorso che l’Europa sta tracciando verso la sovranità digitale e l’indipendenza nelle tecnologie critiche. Il calcolo ad alte prestazioni è infatti alla base delle infrastrutture scientifiche e industriali necessarie per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, dei modelli di previsione climatica, dell’analisi genomica e delle simulazioni per la progettazione di nuovi materiali o farmaci.

“L’Hpc Garage nasce con l’obiettivo di rafforzare in modo sinergico il legame tra formazione accademica e applicazione industriale”, spiega il professor Flavio Vella, docente di Calcolo Parallelo e promotore dell’iniziativa, e prosegue, “sarà uno strumento strategico per formare professionisti altamente qualificati, capaci di contribuire allo sviluppo delle AI factories e al raggiungimento dell’indipendenza tecnologica europea”. Le attività previste dalla collaborazione comprenderanno anche l’avvio di progetti congiunti di ricerca, la partecipazione a bandi europei e l’organizzazione di seminari e workshop dedicati ai temi del parallel computing, dell’AI engineering e delle architetture eterogenee.
Il ruolo di E4 e la visione condivisa
E4 Computer Engineering metterà a disposizione competenze, risorse tecnologiche e capacità di integrazione maturate in anni di collaborazione con i principali centri di ricerca italiani ed europei, tra cui Cineca, Cern, Ecmwf e Leonardo. L’azienda è da tempo impegnata in progetti di ricerca europei come EuroHpc JU Epi, Eupex e Horizon Europe, che rappresentano il nucleo dell’ecosistema continentale dell’Hpc. Il contributo di E4 alla convenzione con UniTrento va oltre la semplice fornitura tecnologica: si estende alla partecipazione diretta alle attività del Dipartimento, con iniziative di co-sviluppo, validazione e benchmarking su nuove piattaforme di calcolo.

L’azienda fornirà anche supporto logistico e mentoring, coinvolgendo i propri ingegneri nei progetti formativi e di ricerca condivisi. Per Cosimo Damiano Gianfreda, Ceo di E4 Computer Engineering, la collaborazione con l’Università di Trento è un tassello fondamentale nella strategia di apertura verso il mondo della ricerca: “L’incontro e la collaborazione tra il mondo della ricerca accademica e quello dell’industria rappresentano un potente motore di innovazione. Da questa convinzione, che da sempre ci accompagna, nasce per noi un nuovo impegno che siamo felici di condividere con il Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università degli Studi di Trento”. Con l’Hpc Garage, così come attraverso le altre attività previste dalla collaborazione, l’azienda metterà quindi a fattor comune le sue competenze nel settore del calcolo ad alte prestazioni “per sviluppare un ambiente sperimentale d’eccellenza e di formazione, dove studenti e ricercatori possano crescere insieme come innovatori”.
Un modello di ecosistema formativo-industriale
La convenzione si propone quindi come un modello concreto di ecosistema formativo-industriale, capace di integrare il mondo universitario con le esigenze del mercato tecnologico, a vantaggio della formazione ma anche in grado di rafforzare la competitività del tessuto produttivo italiano in ambiti ad alta intensità di conoscenza. Secondo Paolopoli, la collaborazione consente di avvicinare la didattica ai contesti di innovazione industriale: “Gli studenti potranno accedere a infrastrutture che riproducono le condizioni operative dei grandi centri di supercalcolo. È un passo importante per rendere la formazione universitaria più aderente ai bisogni del mondo del lavoro e per far crescere una generazione di esperti in grado di affrontare sfide complesse in ambiti come l’AI e il calcolo distribuito”. Mentre Vella riprende e sottolinea inoltre come la creazione dell’Hpc Garage rappresenti un ponte verso la costruzione di nuovi modelli di apprendimento esperienziale, fondati sulla sperimentazione diretta e sul dialogo costante con l’industria: “La possibilità di testare soluzioni su piattaforme reali consente agli studenti di maturare una visione concreta del ciclo di vita delle tecnologie. In questo modo si superano i confini tradizionali tra teoria e pratica, costruendo competenze che sono immediatamente trasferibili nei contesti produttivi”.
Una rete per la ricerca
La convenzione tra E4 e UniTrento contribuirà anche alla creazione di una rete più ampia di relazioni tra il sistema universitario e le imprese italiane del settore Hpc. Attraverso la partecipazione congiunta a progetti europei e nazionali, la collaborazione potrà favorire la diffusione di modelli e metodologie condivise, creando un terreno fertile per la sperimentazione e la valorizzazione dei risultati della ricerca. L’iniziativa si colloca quindi in un momento chiave per il rafforzamento dell’ecosistema Hpc italiano, in cui la formazione, la ricerca applicata e l’industria possono convergere verso obiettivi comuni di crescita e competitività. L’Hpc Garage, in questo scenario, rappresenta un punto di incontro tra due mondi che, solo attraverso la collaborazione, possono dare vita a un’innovazione realmente sostenibile e di lungo periodo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA