Le monete virtuali e in particolare il Bitcoin sono ormai una realtà che genera un mercato finanziario parallelo in espansione. Il fenomeno è in ascesa vertiginosa – a inizio 2017 il bitcoin aveva sfondato la soglia di 1.000 dollari, lo scorso settembre valeva tra 4.000 e 4.500 dollari e in questi giorni viene scambiato attorno a 15mila dollari – e si discute molto se questo trend sia portato a durare nel tempo o sia, come altre tecnologie emergenti del passato, una bolla destinata a sgonfiarsi.

I pareri sono discordanti e a volte altalenanti, come quello del Ceo di JP Morgan, Jamie Dimon, che nei mesi scorsi aveva definito il bitcoinuna truffa” e che poi – come ha scritto Il Sole 24 Ore – scusandosi per la dichiarazione, ha rettificato: “La blockchain è una realtà. Potremo avere cripto yen e dollari o strumenti del genere. Le Ico devono essere esaminate caso per caso”. Il dietro-front sarebbe poi ancora più evidente se fossero confermate le indiscrezioni che vedono JP Morgan avere allo studio applicazioni della blockchain, la tecnologia di registro distribuito e aperto di cui bitcoin è la prima e principale applicazione.

Ma a scommettere sul bitcoin e sulle criptovalute non c’è esclusivamente il mondo della finanza, ma anche e sempre più quello dei big dell’hi-tech.
Proprio in questi giorni si è infatti dichiarato propenso a studiare le potenzialità del fenomeno anche il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg che nel suo post di inizio anno in cui delinea le priorità per il futuro, ha dichiarato che in questo 2018 si impegnerà per “approfondire gli aspetti positivi e negativi di queste tecnologie e capire come sfruttarle al meglio nell’ambito dei nostri servizi”.

Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook
Mark Zuckerberg, CEO e fondatore di Facebook

“Una delle questioni più interessanti di questo momento è legata al confronto tra centralizzazione e decentralizzazione: molti di noi hanno scommesso sulla tecnologia credendo che avrebbe rappresentato una forza decentralizzante che avrebbe dato più potere nelle mani delle persone – ha dichiarato Mark Zuckerberg, aggiungedo che però – i big dell’hi-tech e i governi l’hanno sfruttata per controllarne i comportamenti delle persone”

Il suo obiettivo sarà quindi utilizzare crittografia e criptovalute come fenomeni in controtendenza, che “sottraggono il potere ai sistemi centralizzati e lo restituiscono alle persone”. E tra le indiscrezioni circolate in questi giorni ma non commentate dalla società si ipotizza persino che il social network stia valutando la creazione di una propria criptovaluta. 

Intanto presto potrebbero arrivare sul mercato nuove forme per scommettere sul bitcoin. Il NYSE ha infatti ufficialmente chiesto alla SEC l’autorizzazione a lanciare 5 nuovi fondi ETF (Exchange-traded fund) con l’obiettivo di tracciare futures sul Bitcoin tramite la NYSE Arca. In caso di via libera della SEC, il NYSE diverrebbe la terza grande istituzione USA a fare trading su questo tipo di contratti riferiti alla criptovaluta più famosa al mondo.

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