A10, player USA nato nel 2004 e attivo in area Network Infrastructure e Sicurezza con focalizzazione su Application Visibility Performance and Security, rilascia una nuova linea di soluzioni dedicate alla protezione DDoS ibrida avanzata, basata sul software A10 DDoS Protection Cloud ottimizzato da Verisign e sull’appliance A10 Thunder 1040 TPS.

L’azienda, 240 milioni di dollari nell’ultimo anno fiscale e un parco di oltre 6.000 clienti nel mondo, genera oggi i suoi ricavi per il 25% dalle soluzioni per la Security, e si pone come obiettivo di raggiungere con questa tipologia di offerta il 50% dei suoi ricavi complessivi nell’arco di 2 o 3 anni.

Attivata in Italia da alcuni anni, anche nel nostro Paese A10 Networks vanta una base installata di rilievo, con un parco di alcune decine di clienti, in area soprattutto TLC e PA.
La nuova offerta permette alle organizzazioni che basano le proprie attività sul web di proteggersi dagli attacchi DDoS con soluzioni estremamente flessibili, basate quindi sia su componenti software che su appliances che si caratterizzano per essere soggette ad una “no licensing policy”; quindi, il cliente che abbraccia una soluzione A10 Networks può chiedere l’attivazione di servizi addizionali senza costi aggiuntivi, e riconosce all’azienda il solo prezzo per l’acquisizione iniziale, basato sull’ampiezza di banda da gestire, ed i canoni annuali di manutenzione ed aggiornamento, che variano fra il 10% ed il 17% del valore della vendita iniziale, a seconda delle funzioni attivate.

Chris White, VP Sales WW A10 Network
Chris White, VP Sales WW A10 Network

Chris White, VP Sales WW dell’azienda in visita in Italia, segnala: “I nostri clienti sono estremamente soddisfatti della nostra proposta; ne è testimonianza il fatto che i rinnovi annuali dei contratti di manutenzione ed aggiornamento sono sottoscritti da oltre il 90% dei nostri utilizzatori. Inoltre la modalità di cessione basata sulla no licensing policy non impedisce alla nostra base installata di chiedere ampliamenti delle appliance già in uso, in termini soprattutto di numero di porte e di alimentatori, così come nuove appliance che vengono specializzate per specifiche funzioni”.

Mauro Ballerini, Regional Sales Director per il Sud Europa di A10 Networks
Mauro Ballerini, Regional Sales Director per il Sud Europa di A10 Networks



Sottolinea Mauro Ballerini, Regional Sales Director per il Sud Europa: “Non è frequente vedere nelle multinazionali dell’IT affidare la guida di una Regione vasta ed importante come il Sud Europa, Francia compresa, ad un italiano; e ciò è ragione di orgoglio per me come spero che sia per tutti i manager italiani dell’ICT”. E ancora: A10 è in forte espansione, e lo testimoniano i programmi di assunzione in corso”.

 

Alberto Crivelli, Country Manager A10 Networks Italia
Alberto Crivelli, Country Manager A10 Networks Italia

Aggiunge Alberto Crivelli, Country Manager di A10 Networks Italia, in azienda da poche settimane: “Ho accettato con piacere la sfida del far crescere il business di A10 Networks nel nostro Paese, ed ho trovato un’ottima sinergia fra l’azienda, il nostro Distributore di riferimento (ndr la Symbolic di Parma) e la decina di Partner che oggi insieme a noi contribuiscono a dare ai nostri clienti, soprattutto Top ed Enterprise, ma anche aziende di qualsiasi dimensione specializzate in e-Commerce e Cloud Service Provider, una soluzione estremamente efficace in area sia Network Infrastructure che Sicurezza. Con la nostra nuova offerta, diamo una risposta puntuale a tutte le realtà che non possono permettersi, per ragioni di business come di immagine, una interruzione dei servizi erogati via web, proprio quelle che rischiano a fronte di attacchi Denial of Service Distribuiti”.

E’ già a piano la crescita del numero di Partner attivi in Italia ed un programma di alleanze; e non è da escludere che anche i Telcos, che oggi sono fra i principali fruitori delle soluzioni di A10 Networks soprattutto in area Network Infrastructure, si attivino come Partner commerciali, in risposta all’evidenza che perseguire la strategia della “rete intrinsecamente sicura” non è sufficiente a dare la giusta fiducia del risultato ai clienti potenziali bersagli degli attacchi DDoS.

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