L’esito dell’Assemblea dei soci 4 maggio mette a rischio o quantomeno in dubbio una governance stabile per TIM.
L’azionariato ad oggi è così composto:
Fonte: Consob
Nello specifico, il 67,15% del capitale ordinario di Telecom Italia che ha partecipato all’Assemblea si è così espresso:
- 49,84% in favore del fondo americano Elliott
- 47,18% favorevole alla lista francese di Vivendi
- 2,38% astenuti
- 0,60% contrari
Di seguito, invece, le liste di candidati presentate per l’Assemblea degli azionisti ordinari del 4 maggio e la lista dei 15 Amministratori nominati che compongono il nuovo Consiglio di Amministrazione:
Mentre l’esito della votazione è stato accolto positivamente dalla Borsa, Vivendi ha precisato che vigilerà sull’attuazione del piano industriale 2018-2020 previsto e ha confermato il suo impegno a lungo termine nell’azienda oggetto del “contenzioso”.
Dal canto suo, Elliott è pronta ad attuare il proprio piano “Transforming Tim” attraverso la separazione di Sparkle, la cessione di quote di Inwit e soprattutto lo scorporo della rete di accesso.
Il CdA di TIM, per la prima volta dopo il rinnovo deliberato dall’assemblea dei soci, ha nominato Fulvio Conti, presidente e Amos Genish, amministratore delegato.
Definito anche il nuovo assetto delle deleghe: in particolare, a Stefano Grassi, assegnata la delega in qualità di Delegato alla Sicurezza ma in via temporanea, nell’ambito dell’iter burocratico-giuridico in corso con il Comitato di Coordinamento presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri in vista della definizione di un assetto “finale” della materia.
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