Oracle ha reso noti i dati dell’andamento dell’anno fiscale 2018 chiusosi a maggio.
A livello complessivo il fatturato del 2018 sfiora i 40 miliardi di dollari (39,8) in crescita del 6% rispetto al 2017. Un anno positivo anche nell’ultimo quarter, con ricavi del 3% e un giro d’affari di 11,25 miliardi di dollari.

Ma non sono più rintracciabili nel nuovo documento le voci legate alle vendite cloud, come in passato. Oracle, da due anni a questa parte, era solita suddividere il fatturato cloud nei tre tipi diversi – SaaS, PaaS e IaaS dando un numero sia per area sia aggregato in una unica voce. Con gli ultimi rilasci, il cambio di metodologia ha allarmato gli analisti.

Ma Safra Catz, co-ceo di Oracle insieme a Mark Hurd, sollecitata da un analista di Jefferied & Co sul perché del cambio di metro, ha semplicemente obiettato che “non è un volere nascondere i dati” svelando che nell’ultimo quarter il mercato cloud complessivo per Oracle ha raggiunto un valore di 1,69 miliardi di dollari sull’intero business di Oracle, con una crescita sostenuta grazie ai maggiori clienti, anche se le aspettative sono state più basse del previsto (+21,4%).

Larry Allison, Oracle Executive Chairman of the Board and Chief Technology Officer
Larry Allison, Oracle Executive Chairman of the Board and Chief Technology Officer

Il cambio di metro si deve a una nuova logica legata alla vendita di subscription introdotta da Oracle da settembre: come le aziende non segnalano più in modo puntale il numero di pc, telefoni, tablet per dipendente, ma ragionano per device-as-a-service, Oracle si focalizza sulle subscription, sia queste on premises o in cloud.

Infatti nel nuovo bilancio sono riportate le voci combinate del fatturato derivante dai servizi cloud e dal supporto alle licenze (Cloud Services e Licence Support) e sono accorpate licenze, cloud e on premises (Cloud License e On-Premise License).
Stanto ai dati, nell’ultimo trimestre i servizi cloud (Cloud Services e Licence Support) hanno registrato una crescita dell’8% con 6,8 miliardi di dollari di fatturato, mentre si è assitito a un calo delle licenze del 5% (2,5 miliardi). A livello annuale, Cloud Services e License Support crescono del 20% (26,3 miliardi di dollari), mentre si conferma il calo del 4% della voce Cloud License and On-Premise License (6,2 miliardi di dollari).

Una voce, torna a ribadire Catz, che sposa le esigenze dei clienti di avere flessibilità nell’adozione di licenze in questa fase di transizione da sistemi legacy al cloud. “La nostra nuova tipologia di offerta si definisce Byol, bring your own license” precisa Catz,  che si aspetta risultati positivi a doppia cifra per il fatturato 2019.  Come il co-Ceo Mark Hurd che prevede una crescita sostenuta per la parte di applicazioni Netsuite, “che hanno fatto bene anche nel 2018“. E Larry Ellison, Cto e presidente, citando clienti quali At&T che sta spostando migliaia di database e decine di migliaia di terabyte di dati nel cloud Oracle, prevede crescita delle attività PaaS e IaaS per il 2019.

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