Il governo Conte porterà avanti il Piano Industria 4.0, con il disegno di rafforzare gli incentivi per le aziende che vogliono puntare sull’innovazione, e una maggiore attenzione alle piccole e medie imprese, ossatura dell’economia e della manifattura italiana, già oggetto della seconda stesura del Piano Calenda (Impresa 4.0).
Segnali positivi, che dovrebbero esser concretizzati nella prossima Legge di Stabilità, confermati alla 44esima edizione del Forum The European House – Ambrosetti, che ha tenuto banco a Villa d’Este di Cernobbio nel fine settimana, in un contesto di lavori a porte chiuse dove le classi dirigenti nazionali e internazionali si sono confrontate su scenari geopolitici, economici, sociali e tecnologici e sulle loro implicazioni nelle economie dei diversi paesi. “Siamo consapevoli che l’impresa è il volano di sviluppo per il nostro paese – aveva dichiarato nei giorni scorsi Luigi Di Maio, Ministro dello Sviluppo Economico, al Sole24Ore -. Confermeremo le misure di Industria 4.0 per il 2019 e stiamo lavorando per articolare meglio le misure, riducendo la burocrazia per l’accesso e favorendo un maggiore utilizzo da parte delle piccole imprese, specie al Sud, che ancora fanno troppa fatica a entrare nei circuiti virtuosi di maggiori investimenti, crescita e ingresso nei mercati esteri”. Non era scontato, data la discontinuità con i governi precedenti e con il piano legato a doppio filo alla figura del ex-ministro Calenda.
Industria 4.0 e innovazione, tema anche di un panel a Cernobbio (“Innovation is a priority”) in cui si è alzata l’attenzione su argomenti a noi familiari: convergenza tecnologica, trasformazione digitale, ricerca di competenze adeguate, capitale umano, big data, blockchain, cloud, intelligenza artificiale… Tra i volti noti, che hanno puntualizzato quanto la tecnologia possa migliorare aziende e manifattura, Stefano Venturi (AD di HPE), Silvia Candiani (AD di Microsoft), Massimiliano Ferrini (Head of Product di Fujitsu), Walter Ruffinoni (AD di Ntt Data), Agostino Santoni (AD di Cisco), Franco Bassanini (Presidente di OpenFiber), Enrico Cereda (AD di IBM)… (interventi sui quali ritorneremo con articoli ad hoc). Ma…
Un volto sopra tutti ha parlato in modo molto efficace di innovazione, per spiegare quanto la tecnologia sia davvero già parte della nostra quotidianità.
Quello di un umanoide seduto sul palco, davanti agli esponenti governativi e istituzionali (rappresentati 17 paesi, 8 governi internazionali, 8 membri dell’esecutivo). Attenzione catalizzata da HI5, occhi a mandorla, capelli neri, pelle in silicone, un mezzo busto gemello del guru scienziato giapponese Hiroshi Ishiguro, che gli siede a fianco, che lo fa interagire tramite il computer facendogli prendere la parola nel dibattito “Oggi il mondo di domani”: sorride, muove le palpebre, strizza le rughe.
Un esempio di robotica e di intelligenza artificiale: “A pensarci bene anche l’uomo è una macchina – sostiene Ishiguro – dal momento che già nel suo corpo vengono impiantati innesti meccanici. I robot potranno avere una personalità in futuro?”. Il governo giapponese ci crede e sta finanziando gli studi di Ishiguro (professore del Dipartimento di System Innovation presso la Graduate School of Engineering Science alla Osaka University) che, ad oggi, ha creato 5 esemplari che sanno sostenere conversazioni e dibattiti.
E’ piaciuto HI5. Così come l’impegno sul futuro di Impresa 4.0 con focus su Pmi, attenzione per le startup, spinta alla digitalizzazione della PA. “La digitalizzazione cambierà per sempre il volto della PA – aveva twittato il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, dal Forum ieri -. Sarà più che una cura ricostituente, sarà come un cuore nuovo in un corpo allo stremo delle forze”. La conferma attesa nella prossima Legge di Stabilità, si spera a breve.
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