Oggi la Sanità Italiana si trova ad un bivio chiave: proseguire nei tagli alle inefficienze ed agli sprechi in una visione di corto respiro oppure cavalcare sempre di più le opportunità offerte sia dalla convergenza di diversi attori sia dalla trasformazione digitale, per offrire nuovi modelli di servizi orientati al benessere e alla prevenzione.
La trasformazione digitale in atto, nella Sanità come in altri settori, è un fenomeno complesso con un ampio impatto non soltanto tecnologico che va affrontato da tutti i punti di vista e con tutti gli attori coinvolti.
Innovazione, modelli e cultura nella sanità
Alla tre giorni ottobrina del Digital Health Summit, non si parlerà solo di innovazione tecnologica ma anche di innovazione di modelli e cultura, confrontandosi con decisori di diversa estrazione, dalle aziende farmaceutiche e di dispositivi medici, ai fornitori di tecnologie, Cio, fino ad arrivare ad associazioni, key-user, esponenti del mondo accademico, insomma tutti gli stakeholder della sanità digitale italiana e internazionale.
Il taglio istituzionale dell’evento appare chiaro fin dalla prima giornata in cui, dopo l’interessante panoramica sui modelli dei sistemi sanitari internazionali a cura di Clayton Hamilton, Technical Officer del blasonato Organismo Mondiale della Sanità, ci sarà una tavola rotonda degli Assessori regionali della Sanità che si troveranno a commentare gli attesissimi risultati dell’Osservatorio E-Health condotto da Netconsulting cube. A chiusura di un primo giorno così ricco di contenuti non poteva mancare il messaggio della nostra ministra della Salute sul valore dell’innovazione per il sistema sanitario made-in-Italy.
Innovazione a 360 gradi sia a livello di sistema sia di tecnologia, sarà il leit-motiv del secondo giorno che si contraddistingue per il fitto programma di speech. Alle autorità in ambito della Ricerca, Istituto Italiano della Tecnologia (IIT), Università degli Studi di Bologna, SDA Bocconi, si alterneranno le associazioni di categoria, FIASO e FIMMG e gli enti del mondo PHARMA, Farmindustria, AISM, Assobiomedica, Associazione Ospedalieri Psichiatrici.
Si parlerà di tecnologie abilitanti, di Robotica, strumenti di “patient engagement”, Machine Learning & Big data, Telehealth e Telecare. Nel pomeriggio, oltre ai Case History delle aziende sponsor, meritano particolare attenzione: l’intervento del luminare dell’Hymms Analytics, John Rayner e la premiazione del concorso W.In.e (W.In.e. and Inspiring e-Leaders), la novità di quest’anno volta ad individuare il personaggio del settore che più si è distinto per un progetto o una soluzione di trasformazione digitale.
Il terzo giorno la riflessione medico-tecnologica diventa ancor più ampia, andando a sfociare nei temi della Social Innovation. Il Summit si chiude infatti con gli interventi di alcuni dei cosiddetti “guru” dell’Healthcare, Geoff Mulgan, Chief Executive of the National Endowment for Science Technology and the Arts (NESTA) e Visiting Professor at University College London, the London School of Economics & the University of Melbourne, e J. D. Halamka, International Healthcare Innovation Professor, Harvard Medical School, e Chief Information Officer, Beth Israel Deaconess System. Fra gli altri momenti più significativi della terza giornata è importante ricordare le due tavole rotonde coordinate dal Presidente di AISIS, Giuliano Pozza, sui topic più attuali: Cybersecurity & IoT e ancora Innovazione digitale.
Il programma della tre giorni si preannuncia quanto mai intenso e valido, anche per quanto concerne la completezza scientifica degli studi e delle ricerche presentate, al punto che il Summit ha meritato una menzione di lode da parte dell’Harvard University nella persona dell’illustre Michael Porter.
Per maggiori info sull’evento, guarda il programma e la line-up dei relatori.
Per approfondimenti, consulta: www.digitalhealthsummit.it
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