DataVisionary Day, l’incontro organizzato nei giorni scorsi da NetApp presso il Museo Ducati di Bologna, ritorna sulla strategia dell’azienda per spiegare le tecnologie messe in campo per indirizzare i clienti e raccontare la partnership con uno dei marchi più rappresentativi nel mondo del motociclismo.
Il gruppo NetApp, nei suoi 26 anni di vita, ha cambiato pelle si sa: da fornitore di NAS negli ultimi due anni ha approcciato l’offerta di soluzioni di Hyper Converged Infrastructure e lo storage flash in un momento di mercato dove i picchi di interesse dei Cio si concentrano sempre più sulle dinamiche di Artificial Intelligence, Machine Learning, Deep Learning e sull’analisi dei dati per accompagnare i processi di digitalizzazione.
A raccontarlo è Marco Pozzoni, Country Sales Manager di NetApp Italia, che illustra i frutti della strategia: “Il gruppo segna un trend in crescita negli ultimi 9 trimestri, e il fatturato dell’anno fiscale 2018 ha raggiunto i 5,91 miliardi di dollari. Il mercato delle flash SSD registra una crescita del 50% anno su anno, rispetto ad un tasso medio di crescita del mercato del 22%. Un segnale importante perché NetApp arriva da un comparto hardware in declino negli ultimi anni”.
Vantaggi competitivi
“Oggi gli utenti hanno forti aspettative dal mondo digitale – spiega Pozzoni -: l’84% dei clienti si aspetta che le aziende rispondano entro 24 ore sui social media, e il 43% naviga quando è in un negozio fisico. Tutti elementi che devono portare le imprese ad investire in tecnologia”.
Le aziende italiane non hanno tuttavia ancora raggiunto il grado di maturità necessario per sfruttare a pieno il potenziale dei dati. Lo rivelano alcuni dati della ricerca realizzata da IDC su 800 Cio presentata durante l’evento, che mostrano come l’80% delle aziende siano consapevoli dei cambiamenti che impatteranno sul mercato nei prossimi anni in modo disruptive, ma solo l’11% di queste sta mettendo l’analisi dei dati al centro delle proprie strategie.
Eppure i vantaggi competitivi dell’intraprendere un percorso di digitalizzazione sono confermati dai dati: quell’11% di aziende innovative cresce infatti mediamente 6 volte di più rispetto ai competitor, acquisisce un numero di clienti 3 volte superiore e cresce il doppio in termini di revenue. Per contro, le analisi dicono che il 75% delle attuali aziende Standard & Poor’s 500 entro il 2027 sarà destinato a sparire se non saprà abbracciare la digital transformation.
Ducati protagonista del cambiamento
Chi ha saputo incarnare questo cambiamento è Ducati, che ha intrapreso un percorso di trasformazione dando un’importanza strategica all’utilizzo dei dati nel mondo delle corse, grazie a una partnership con NetApp. I dati raccolti e analizzati in tempo reale, sempre più dinamici, distribuiti e diversificati, consentono al team di migliorare le performance in pista e fuori.
A spiegarlo è Stefano Rendina, IT Manager, Ducati Corse, che racconta: “In Ducati da due anni abbiamo avviato un processo di digital transformation creando un prodotto performante sulle ultime tecnologie flash; questo ha significato per noi rinnovare processi e persone anche al di fuori delle moto, spostandosi verso il mobile”.
La relazione con NetApp, iniziata con il moto Gp del Qatar, è diventata anche tecnologica. “L’impresa non è stata semplice perché Ducati Corse, a differenza delle grandi aziende con cui NetApp è normalmente abituata a trattare, è un’azienda che appartiene allo small business. Abbiamo un organico di 170 persone e un budget tipico della piccola impresa. Ci possiamo persino considerare una startup. L’approccio è stato quindi diverso – prosegue Rendina -. Abbiamo costruito un percorso insieme, che ha visto per esempio uno studio aerodinamico sulle alette o lo stress test dei pezzi per guadagnare qualche decimo in più”.
Ducati sta beneficiando del know-how di Audi e Volkswagen (facendo parte dello stesso gruppo) in ambito di IA, ML e analisi previsionale, grazie alle sperimentazioni ad ampio raggio che hanno toccato anche le auto connesse come Tesla. Questo patrimonio di conoscenze è stato trasferito anche nei processi interni di Ducati Corse, con vantaggi anche in termini di cost saving, spiega il manager: a differenza della F1, dove si analizzano i dati in tempo reale in pista, nella moto Gp la moto è disconnessa dalla gara e i dati possono essere analizzati solo a fine corsa.
Grazie alla Realtà Aumentata per il futuro ci sono progetti in corso per comunicare al pilota tramite il casco e una dashboard, o per analizzare la postura del pilota stesso, per simulare in modo più preciso le dinamiche in gara.
“Stiamo studiando un radar sulle moto che dovrebbe essere pronto per il 2020, l’analisi previsionale sul consumo di pneumatici o della carcassa durante la gara – esemplifica Rendina -. Con le tecnologie di Machine Learning siamo riusciti a mappare il pneumatico fino all’ultimo giro, sfuttando anche dati che potevano sembrare banali, invece utilissimi”.
Tre concetti
“La fisicità del dato non ha importanza, fondamentale è poterlo movimentare – dichiara Maurizio Granata, Solution Engineer, NetApp – che spiega il concetto di Data fabric e descrive HCI, la proposta iperconvergente di NetApp.
“NetApp non vuole forzare il cliente ad avere tutto in cloud – spiega Granata – e si rifà ai tre concetti di Inspire, ovvero mettere il cloud al centro della digital transformation per sfruttare al meglio l’integrazione dei dati; Build, accelerare nuovi processi, Modernization, supportare attraverso architetture flash chi ha già un’infrastruttura per accelerare i processi”.
L’infrastruttura iperconvergente di nuova generazione è composta da un’architettura a building block che permette di far convivere iperconvergenza di vecchia concezione con scalabilità e flessibilità; dove i nodi di calcolo e storage di tipo all flash possono essere mescolati e abbinati se sono rispettate le best practice. Un set di servizi dati che forniscono funzionalità coerenti su endpoint che si estendono sul cloud di AWS, Microsoft, Google, operando insieme ad altri 500 fornitori di servizi cloud.
“Il nostro obiettivo – conclude Granata – è ridurre nel data center i sistemi tradizionali con soluzioni all in one altamente self service. Una scelta di campo differente da altri vendor; noi partiamo dalla virtualizzazione come punto di convergenza”.
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