Al fine di scattare una fotografia del livello di utilizzo dei servizi di data center & cloud presso le piccole realtà italiane, Aruba ha incaricato Sirmi di condurre un’indagine su un campione di 450 organizzazioni, da tre a cinquanta addetti, appartenenti per l’81% al settore privato – distinto in aziende attive sul mercato ICT e aziende non ICT – e per il restante 19% al settore pubblico, inteso come piccoli comuni.
Permangono i data center interni
Dalla ricerca emerge che le realtà di minori dimensioni tendono ad avvalersi dei servizi di data center & cloud in affiancamento e non in sostituzione del data center interno; l’82% delle imprese analizzate ha sistemi in house: in particolare il 37% affianca alla gestione in house servizi di data center & cloud, mentre il 45% si avvale esclusivamente di sistemi IT di proprietà. E’ interessante notare che l’orientamento ad avvalersi della sola gestione in house sia maggiore nel settore privato (74,4%) rispetto al settore pubblico (56,3%); allo stesso tempo sorprende riscontrare questo modello di gestione dell’IT anche nelle aziende attive sul mercato informatico e digitale, che toccando ogni giorno con mano la tecnologie ICT dovrebbero dimostrare una maggiore propensione verso i servizi di data center & cloud, se non altro per le potenzialità di business insite negli stessi; eppure anche il 33% delle aziende ICT si avvale esclusivamente del proprio data center.
Cloud, mancano conoscenze e skill
Quali sono i fattori che ancora oggi frenano lo sviluppo del mercato cloud nelle piccole imprese? Secondo Massimo Bandinelli, Cloud & Data Center Marketing Manager di Aruba, lo scenario che emerge dalla ricerca è da attribuirsi alla limitata conoscenza del paradigma cloud, in termini di infrastrutture, costi e potenzialità. Sul mercato si riscontra non tanto un problema di apprezzamento del cloud, quanto piuttosto una diffusa mancanza di competenze specifiche. L’adozione del cloud richiede infatti skill che solo raramente sono già presenti nelle piccole realtà, obbligando queste – se interessate al cloud – ad investire in formazione o ad avvalersi del personale di società specializzate. I piccoli imprenditori fanno fatica a riconoscere il valore di questi investimenti, preferendo rimandarli nel tempo, mentre le risorse IT interne si sentono più sicure nel gestire ciò che hanno in casa e conoscono.
Ma qual è il livello di utilizzo dei servizi cloud & data center? Il 28,6% del campione si avvale di una qualche forma di servizio cloud (Public, Private o Hybrid), il 18,2% di server dedicati ed il 16,7% di servizi di Housing & colocation.
Procede il processo di diversificazione
Se dunque è vero che la domanda di servizi cloud & data center fa ancora fatica ad esplodere sulla fascia bassa del mercato, è altrettanto vero che nelle piccole imprese è attivo e procede – anche se non speditamente – il processo di diversificazione delle modalità di fruizione delle risorse IT.
Le aziende tecnologiche si distinguono dalle altre per il maggior ricorso ai servizi di housing & colocation (26,3%) e al private cloud (32,7%), dimostrando, da una parte, di apprezzare la possibilità di affidare a terzi i propri apparati IT, e dall’altra, di preferire, all’interno del mondo cloud, i servizi che offrono maggiori opportunità di customizzazione.
Tra i servizi offerti da un Service Provider, le imprese non ICT di piccole dimensioni si avvalgono più frequentemente di server dedicati (17,1%), mentre i Comuni fanno ricorso con una frequenza del tutto analoga ai server dedicati (19,5%) e al private cloud (18,4%); mondo privato e mondo pubblico sono dunque ugualmente interessati alla possibilità di disporre sotto forma di servizio di risorse IT in esclusiva, ma se i Comuni ricercano queste risorse anche all’interno del paradigma cloud, le aziende private, non sapendosi ancora orientare all’interno del mondo cloud, sono indotte a scegliere il servizio che più facilmente riescono ad interpretare.
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