Lo smartphone occupa un posto sempre più importante nella vita personale e professionale di ognuno, se ne sono accorti anche gli inserzionisti pubblicitari.
Secondo Mobile Survey Usage, l’ultima ricerca sui trend di spesa pubblicitaria da mobile condotta da AdColony, lo smartphone è il primo dispositivo per la fruizione di contenuti in mobilità (contenuti anche pubblicitari) negli USA viene scelto nell’82% dei casi. I tablet, nonostante lo schermo di maggiori dimensioni, raccolgono solo il 18% delle preferenze.
Mobile First
A preferire il piccolo schermo per la navigazione in Internet non sono solo gli utenti statunitensi: secondo l’Italy Market Report di Global Web Index, l’89% degli italiani accede infatti da dispositivi mobili, contro l’85% da desktop ed il 40% da tablet.
Non stupisce che ad utilizzare principalmente lo smartphone per la ricerca di informazioni siano i navigatori millennial e i nativi digitali, in particolare nelle fasce d’età comprese tra i 16 ed i 24 anni (71%) e tra i 25 e 34 (62%), con un successivo decremento proporzionale pari al 10% all’aumentare di ogni decade.
Per quanto riguarda le quote di mercato, Apple rimane ad oggi in testa al mercato della monetizzazione mobile, con una quota di mercato pari al 33%, anche se Samsung non è affatto lontana (29%). Diverso discorso per l’Italia, dove Samsung risulta preferito dai consumatori finali (41%) rispetto ad Apple (19%).
Il primetime è da mobile
Inoltre, nonostante la TV rimanga comunque il principale dispositivo per l’intrattenimento serale, è in aumento l’uso dei telefoni cellulari durante le ore della prima serata (anche per quanto riguarda le impressioni pubblicitarie), indicando un graduale cambiamento in usi e abitudini delle famiglie.
Il WiFi si impone invece come principale fonte di dati, raccogliendo il 69% delle richieste pubblicitarie, contro il 23% di provenienza da reti mobili.
Mobile advertising, il futuro è programmatico
Secondo l’ultima edizione dell’annuale Mobile Trends Report di eMarketer, il mobile cuberà 93,5 miliardi di dollari di spesa pubblicitaria nel 2019, e sarà la piattaforma leader per gli inserzionisti statunitensi.
L’automazione risulta tra i principali trend in corso nel settore, in particolare per il mondo della cosiddetta pubblicità programmatica (programmatic advertising): secondo Paul Fields, Senior Manager of Strategic Partnerships di AdColony, “se entro 5 anni non si starà comprando il 100% di adv sui media digitali in modo programmatico, è meglio cambiare lavoro”.
Tra l’altro, si parla di una tendenza valida non solo per i media digitali, dove la pubblicità programmatica è già diffusa, ma anche in canali come Ott, streaming Tv e radio digitali.
Ad oggi, solo il 3% della spesa pubblicitaria per la Tv è programmatica, ma le previsioni di eMarketer preannunciano un aumento del 236% della spesa in annunci televisivi programmatici da parte degli inserzionisti statunitensi, per un valore complessivo pari a 3,8 miliardi di dollari.
Mentre il comparto mobile ricopre un ruolo importante anche nello shopping online, con una crescente richiesta da parte degli utenti di esperienze senza soluzioni di continuità. I media partner hanno così iniziato ad introdurre metodi per ottimizzare la tecnologia mobile-first, come la funzionalità di aggiunta al carrello direttamente da annuncio, senza uscire dalla app su cui si sta navigando.
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