A partire dal 1 aprile 2019, la PA dovrà adottare servizi cloud IaaS, PaaS e SaaS che siano abilitati da AgID e pubblicati nel cloud marketplace, ovvero il Catalogo dei servizi Cloud qualificati per la PA.
Aruba è stata già qualificata da AgID come cloud service provider (Csp) di tipo C. La categorizzazione comprende i Csp con una dotazione capace di erogare servizi cloud infrastrutturali, di piattaforma e software.
Nel contesto della Strategia per la Crescita Digitale del nostro Paese e del Piano Triennale per l’Informatica nella PA, AgID ha infatti previsto un percorso di qualificazione per tutti i soggetti pubblici e privati che intendono fornire servizi cloud alla pubblica amministrazione.
E le qualifiche riconosciute da AgID riguardano diversi tipi di soggetti, tra cui fornitori di infrastrutture IT, piattaforme PaaS e software house. Nel caso dei Csp, si assicura che i loro servizi siano sviluppati e operanti secondo criteri di affidabilità e sicurezza considerati necessari e idonei per i servizi digitali della PA.
Grazie alla qualifica ottenuta, l’azienda eroga quindi servizi cloud sia alle pubbliche amministrazioni sia alle software house che si occupano di SaaS e che, per via dei requisiti richiesti da AgID, devono dichiarare su quale infrastruttura sviluppano i propri servizi.
In questo senso, il fornitore SaaS può continuare ad avvalersi di un Csp qualificato che abbia quindi già risposto a tutti i requisiti, facilitando i suoi processi di erogazione dei servizi.
E’ importante la possibilità di offrire servizi alle realtà di pubblica amministrazione perché sono caratterizzate da livelli di delega di competenze e capacità operativa molto diversificate.
Soprattutto, alla PA è richiesto un approccio obbligato ai servizi cloud con il fine di approdare ad un panorama lineare, in cui la PA utilizza servizi e infrastrutture cloud che risultino omogenei con relativo impegno dei provider a fornire soluzioni cloud in linea con le caratteristiche organizzative, di sicurezza, performance e scalabilità, interoperabilità, portabilità e conformità legislativa del momento.
Spiega Gabriele Sposato, direttore marketing di Aruba Spa: “La frammentazione dei sistemi informativi di molte PA rappresenta oggi un ostacolo all’innovazione. E’ fondamentale quindi snellire e migliorare processi e sistemi e sviluppare servizi in modo che siano adeguati alle esigenze di cittadini e imprese.
Tra i servizi disponibili nel catalogo l’azienda offre Aruba Virtual Private Cloud, una proposta IaaS che permette di acquistare quantità variabili di risorse computazionali, rete e servizi aggiuntivi, come per esempio il Cloud DRaaS e il Cloud Bare Metal Backup.
E’ possibile attraverso la console Web Vmware vCloud Director, creare e gestire in autonomia i propri data center virtuali, con funzionalità evolute come firewall perimetrali, bilanciatori e concentratori Vpn.
Si tratta di un servizio che comprende prestazioni di rete a 10 Gbit al secondo, l’utilizzo di server con processori di ultima generazione, storage ridondato e replicato in modalità sincrona su data center secondario.
Chiude Sposato:“Oggi ci sono le condizioni giuste perché il processo di Cloud Enablement acceleri anche in ambito PA. Questo porta benefici per tutti, in primis per cittadini ed imprese”.
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