“Il mercato Platform as a Service sta cambiando. Le tendenze che guidano la sua trasformazione riflettono i cambiamenti in ambito cloud e in senso lato quelli del business digitale”, a spiegare i nuovi trend è Yefim Natis, vice president research di Gartner, che prosegue così “mano a mano che le organizzazioni adottano le soluzioni PaaS, si trovano di fronte a un’ampia scelta di possibilità di cambiamento e trasformazione, da valutare e, dopo aver scelto, da affrontare”.
PaaS, mercato in espansione
Queste quindi alcune tendenze chiave che dovrebbero servire di orientamento ai decision maker aziendali.
Prima di tutto il mercato PaaS è in netta espansione. A partire dal 2019 si attesteranno su una proposta di piattaforma in cloud, oltre 360 fornitori per più di 550 servizi suddivisi su 21 diverse categorie, il 48% dell’offerta è “cloud only”.
L’espansione prevede che la spesa per soluzioni PaaS raddoppierà da qui al 2022, ovviamente con le platform a rappresentare la proposta di riferimento. Il mercato vale per il 2019 oltre 20 miliardi di dollari, e raggiungerà nel 2022 i 34 miliardi. Una data, il 2022, che segna il sorpasso della spesa per il cloud infrastrutturale in ambito IT, rispetto a quella non-cloud.
Prosegue Natis: “Non solo si parla di un mercato in crescita, si parla anche di un mercato sano. Che puiò migliorare però su tre aspetti: per la mancanza di standardizzazione, pratiche consolidate e quella che si ama definire oggi una “sustainable leadership”, con la relativa capacità di indirizzare i bisogni espressi dalle aziende in modo da incoraggiare l’adozione del PaaS anche da parte di quelle aziende più avverse al rischio”.
Una seconda tendenza evidente nell’evoluzione del mercato PaaS è la sua adozione integrata nel continuum di un approccio cloud. Gartner definisce questo luogo come Cloud Platform Continuum con IaaS, PaaS e SaaS a costituire un’esperienza per cui in futuro sarà sempre meno possibile parlare di scelte As A Service parziali con il riconoscimento delle opportunità di innovazione basate proprio sulle piattaforme abilitanti l’intero spettro dei servizi cloud.
Un’idea confermata da Natis: “Le organizzazioni che abbracciano Iaas, PaaS e SaaS come un ampio spettro delle possibilità di una piattaforma cloud, riusciranno ad estrarre il massimo del valore dai loro investimenti”.
Terzo trend di mercato il design cloud nativo. Sono le architetture tecnologiche progettate per rilfettere in modo nativo gli elementi essenziali di un’esperienza cloud: quindi agilità, innovazione continua e tempi di esecuzione e disponibilità rapidi.
Fanno parte di questa idea le tecnologie cloud-native serverless, le cosiddette micro virtual machine e le offerte low-code. Natis così spiega: “Il cloud computing si avvia a diventare semplicemente computing, senza confini, basato su design di app e infrastrutture che nascono pronte per il cloud”.
Ultimo trend strategico. L’IT enterprise diventa service provider per il business. L’IT aziendale quindi è esso stesso fornitore di servizi abilitanti che comprendono piattaforme, formazione,consulenza e supporto, con responsabilità di governance. Natis: “Questa direzione sarà possibile grazie allo sviluppo IT abilitato da strumenti innovativi come, appunto, quelli low-code, il machine learning e i modelli di consumo self-service, che contribuiscono a spostare il baricentro dall’idea di un IT “fabbrica” a quello di un enterprise IT “fornitore di servizi”.
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