Giapponese nell’anima, Epson in Italia si contraddistingue per portare avanti la filosofia che ha permesso alla corporation di raccogliere un fatturato mondiale di 11.000 miliardi di dollari, con 50.000 brevetti, una media di 13 al giorno.
Al core tecnologico – che va dai semiconduttori usati persino nei frigoriferi – si affianca il mondo Epson del printing e dei proiettori che ha vita propria, con fabbriche dedicate e 70.000 dipendenti a livello mondiale.
Una struttura con R&D interna, calata nei 120 siti di produzione in tutti il mondo tra Giappone, Filippine, Indonesia e Cina. “Una sola fabbrica in Europa e una micro fabbrica a Villa Guardia nel comasco” aggiunge Massimo Pizzocri, amministratore delegato di Epson Italia incontrato a ridosso dell’ufficializzazione dei dati di fine anno fiscale, chiusosi a marzo.
“Su un fatturato complessivo di oltre 200 milioni di euro, Epson Italia ha avuto quest’anno una crescita del 4%: più del trend di mercato che ha incrementi non superiori di 1 o 2 punti percentuali. Una crescita, la nostra, che premia l’impegno delle nostre persone e la qualità dei nostri prodotti e che è confermata dai nuovi clienti che siamo capaci di conquistare ogni giorno”.
Medio e lungo periodo
Due direttrici d’obbligo nella strategia dell’azienda. Una di lungo periodo su ricerca e e sviluppo e una di medio periodo sulla produzione.
La prima: “Noi non terziarizziamo la produzione, non siamo flessibili su questo punto, la tecnologia core la produciamo noi – precisa Pizzocri -. Non c’è arroganza in questa strategia, non facciamo analisi di mercato, ma guardiamo i bisogni del cliente, in modo da realizzare prodotti che possano dare valore aggiunto”.
“L’approccio classico dei vendor – continua il manager – ragiona in questo modo: scelgono i mercati e decidono i prodotti. Il nostro approccio invece è ribaltato: abbiamo queste tecnologie a decidiamo in quali mercati possiamo portare valore. La domanda che ci poniamo è: riesco a innovare in quel mercato? Se la risposta è positiva, decidiamo di andarci. Solo in questo modo riusciamo a fronteggiare i nostri costi fissi, che altrimenti ci farebbero chiudere le fabbriche, se non ci fosse una visione di lungo periodo”.
La seconda: “Se sulla ricerca la visione traguarda i prossimi a 20-30 anni, per lo sviluppo il periodo si accorcia a 10-15 anni con focus sui mercati. Solo con la ricerca impostata nel lungo termine e lo sviluppo nel medio riusciamo a presidiare i tre segmenti di mercato che ci interessano: il consumer, il mondo office, e alcuni industry verticali“.
Lato consumer il market share, dati Jfk, conferma che una stampante su tre presente sul mercato è Epson, con una quota in valore del 40%. Un mercato approcciato da due modelli di vendita: la stampa gestita a subscription per chi stampa poco, e il servizio Eco Tank per chi stampa molto.
A questo si affiancano prodotti verticali per tre 3 macro segmenti. La stampa commerciale, dal tessile alle etichette, alle insegne per il packaging: “perché per efficientare gli imballaggi, i brown box, spesso l’etichetta colorata diventa la vera interfaccia con il cliente” puntualizza Pizzocri. La gestione del punto vendita retail con Pos: “crediamo che il negozio in futuro non abbia più la necessità di avere una cassa fissa, ma questa possa essere attiva su qualsiasi tablet con ruolo di registratore fiscale. Per questo abbiamo allo studio un software che possa rendere la stampante un thin client con funzionalità fiscali, gestite via cloud”. I proiettori: “crediamo possano diventare piattaforme di collaboration tra diverse sedi per condividere informazioni su grandi schermi a costi ragionevoli – precisa Pizzocri -. Ma non solo: illuminazioni artistiche su facciate di chiese e palazzi, nelle piazze, con contenuto. Una valorizzazione dell’esistente senza essere invasivi, con la possibilità di mostrare restauri virtuali e pensare a contenuti che rendano immersive le esperienze. In questo mercato della proiezione, un proiettore su due è Epson, dove pochi pezzi hanno un grande valore”.
Spinta sull’office
Se si guarda al fatturato italiano il 40% arriva dal mondo consumer, il 30% dai vertical di mercato e il restante 30% da mondo office. “Ma nel medio periodo l’office diventerà la prima linea di fatturato” insiste l’amministratore delegato, sottolineando come in un mercato office che stampa meno, due sono le opportunità per le aziende: avvalersi del Printing-as-a service o del Document-as-a-service.
“Oggi in Italia il Printing-as-a-Service vale 600 milioni di euro con poco più di 7 milioni di stampanti installate – precisa -. Questo perché il mercato office non ha un ricambio tecnologico velocissimo ma può vivere oggi una nuova era legata al cambio del modello di business in cui Epson vende costo pagina e il canale prende la gestione del servizio. La strategia Page/Printing-as-a-service è a breve termine, mentre la strategia Document-as-a-service è a lungo termine con un forte legame con i partner”.
Competenze per professionisti
Le stampanti Epson – con tecnologia inket a freddo che non risente di usura – richiedono meno assistenza tecnica e garantisce profittabilità per il rivenditore. “I nostri dealer hanno costi fissi ridotti, minori richieste di assistenza e di interventi di back office e può avere margini interessanti. Abbiamo due tipologie di clienti: gli esperti di Page-as-a-service (i copier) che sono circa 200 realtà in Italia molte strutturate, con un grande installato. Gli esperti di Document-as-a-services, system integrator di piccole dimensioni, che offrono una interfaccia unica per la gestione della stampante, perché le aziende non vogliono aver schiere di tecnici per la manutenzione. Chi lavora con noi in ottica Document-as-a-service sono imprenditori. Il mercato va verso l’as-a-service e se il cliente capisce che aggiungi valore ti sceglie. Non sempre è facile”.
Esperienze immersive
La strategia solo inkjet di Epson, che dal 2019 si focalizza anche sul mercato del bianco e nero, spinge anche la fase prototipale della stampa per l’industria, che ricerca la realizzazione di parti on demand. “La nostra visione 2050 spazia dal robot in Giappone per assemblaggiodi orologi al piccolo umanoide per le linee di produzione” anticipa Pizzocri con un richiamo concreto all’arte italiana.
La Fondazione Accademia Carrara ha scelto la tecnologia Epson per offrire al pubblico un’esperienza immersiva nella mostra RE-M Mantegna, che si tiene a Bergamo dal 25 aprile al 21 luglio, dedicata alla tavola de La Resurrezione di Cristo. La mostra illustra vita e opere del pittore quattrocentesco prima di arrivare davanti alla tavola dipinta alla fine del ‘400, in modo coinvolgente ed emozionante.
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