Nutanix ha commissionato a Vanson Bourne uno studio per indagare quale tipologia di cloud utilizzino le aziende per le loro applicazioni e quale prevedono di utilizzare in futuro. Quali siano le problematiche degli ambienti cloud e come i progetti cloud si sovrappongano rispetto ad altri progetti e priorità IT.
Vanson Bourne ha condotto la ricerca tramite interviste a 2.300 responsabili delle decisioni in ambito IT, incluse 337 società del settore manifatturiero da ogni parte del mondo. Dalle interviste è nata la ricerca Enterprise Cloud Index interessante proprio perché focalizzata anche sul manufacturing.
Si sono valutati i piani di adozione di cloud privati, ibridi e pubblici da parte di questo specifico settore. Con una prima evidenza: l’utilizzo e l’adozione del cloud ibrido nel comparto manufacturing è pari al 19%, superiore, anche se di poco, alla media globale. Non solo, si prevede un’importante accelerazione considerato come questa percentuale raggiungerà il 45% di penetrazione nel giro di due anni, superando del 4% la media globale.
Le iniziative Industry 4.0 rappresentano l’occasione per uscire da un momento di stallo, dato anche dai continui compromessi cui sono costrette le aziende che operano in questo comparto: il raggiungimento degli obiettivi in corsa, investendo allo stesso tempo in trasformazione per crescere in futuro.
Il comparto del manifatturiero si caratterizza per l’impossibilità di adottare soluzioni a breve termine per incrementare i profitti e sa di dover investire in automazione, analisi dei dati e customer experience. In questo contesto la ricerca mostra come il modello di cloud distribuito offra una soluzione percorribile per una migliore efficienza senza compromettere la qualità.
Per il 91% degli intervistati il cloud ibrido rappresenta il modello ideale (con una media di penetrazione del 18,5%). Non mancano le sfide però.
Per esempio, ancora oggi il 43% delle aziende intervistate utilizza un data center tradizionale come infrastruttura primaria (la media globale è del 41%), affidandosi al cloud pubblico (20%) per l’adozione anche solo di un servizio cloud.
Il 56% degli intervistati dichiara anche di far girare le proprie applicazioni enterprise nel cloud privato e di lottare giorno per giorno per mantenere sotto controllo la spesa cloud.
Le organizzazioni che utilizzano il cloud pubblico vi dedicano il 26% del loro budget IT annuale. Percentuale che dovrebbe crescere fino al 35% nel giro di due anni. Ancora più importante, è che un terzo (36%) delle organizzazioni che utilizzano cloud pubblici dichiara che la spesa ha superato il budget disponibile. Da qui l’esigenza di un approccio ibrido e multicloud.
Eppure le aziende manifatturiere segnalano barriere all’adozione del cloud ibrido, tra cui le limitazioni alla mobilità delle applicazioni, sicurezza/conformità dei dati, prestazioni, gestione e carenza di competenze. I maggiori deficit di talenti IT per il manifatturiero si segnalano nell’ambito di intelligenza artificiale e machine learning, cloud ibrido, blockchain ed edge computing con IoT.
La prospettiva ottimistica sull’adozione del cloud ibrido a livello globale e in tutti i settori rispecchia un panorama IT in crescita sempre più automatizzato e sufficientemente flessibile da consentire alle aziende di scegliere se acquistare, sviluppare o affittare le proprie risorse infrastrutturali IT in base a requisiti applicativi in rapida trasformazione.
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