Per restare efficienti nel mercato digitale, serve ripensare l’IT e questo richiede progettazione implementazione e aggiornamenti agili, oltre all’ascolto delle esigenze delle unità di business interne, dei clienti e dei partner. Vale anche per il comparto Finance, dove affidabilità e stabilità sono evidenti priorità.
Lo scenario
Oggi, la natura volatile dell’economia e i rischi per chi risparmia e investe, dovrebbero tenere alta l’attenzione delle istituzioni finanziarie, di banche e borse sulla qualità e la disponibilità dei dati. E’ importante pensare alla possibilità di una gestione flessibile che quindi presuppone la preparazione e la pianificazione di un’infrastruttura IT comprensiva di software, hardware e servizi “adattabili” alle diverse esigenze.
E questa è la preoccupazione da cui è partita la Borsa di Stoccarda, l’istituzione finanziaria al servizio degli investitori privati che opera da circa 150 anni sui mercati e rappresenta la seconda borsa in Germania.
Di fronte alla digitalizzazione del settore finance, in accelerazione, il Cio di Borsa di Stoccarda, Peter Litschel decide quindi un cambio di passo per sfruttare meglio i dati già disponibili.
Il problema
Borsa di Stoccarda si rende conto di come, nel tempo, le richieste da parte dei propri investitori siano sempre più impegnative da soddisfare, proprio in relazione al bisogno informativo continuo che presuppone reattività e resilienza. In alcuni casi a Borsa di Stoccarda viene richiesta la capacità di anticipare e soddisfare trend emergenti e questo si riverbera nell’esigenza di velocizzare il ciclo di vita di ricerca e sviluppo dei servizi digitali.
Sullo spunto di queste sollecitazioni, Borsa di Stoccarda decide lo sviluppo di un’app di trading per le criptovalute, denominata Bison. E’ un’applicazione pensata per introdurre gli utenti nel mondo del trading delle valute digitali (Bitcoin, Ripple ed Ethereum).
L’applicazione è sviluppata da una start-up, Sowa Labs, acquisita allo scopo, proprio in funzione dell’accelerazione dell’impegno di Borsa di Stoccarda in questi ambiti, confermata dal Ceo, Alexander Höptner, che in un’intervista sottolinea come il servizio di trading per le criptovalute sia “una forte domanda da parte degli stessi investitori al dettaglio, ma anche istituzionali, che devono però disporre di un ambiente affidabile e regolamentato”.
L’applicazione oltre a offrire notizie sugli sviluppi del mercato delle criptovalute, può analizzare anche i metadati corrispondenti dei social media, come quelli di importanti canali ed influencer e in questo modo riesce ad offrire un quadro completo sulla situazione che i clienti poi possono decidere di personalizzare. Se ne deduce il necessario approccio data driven e il bisogno di creare un ambiente favorevole agli sviluppatori per tenere il passo.
Gli strumenti
Borsa di Stoccarda si orienta quindi verso l’adozione di tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale, blockchain e machine learning organizzate all’interno della Data Fabric di NetApp. Samir Gärtner, responsabile dei sistemi di Borsa di Stoccarda: “La scelta di un’infrastruttura di questo tipo ci permette di non dover più controllare attimo per attimo se le risorse IT sono sufficienti”.
Pur in un settore, come quello finanziario, in cui i sistemi IT restano radicati per diverso tempo, la spinta alla digitalizzazione richiede una serie di cambiamenti funzionale alle nuove modalità di asset-trading, il cui futuro si lega a blockchain e alle valute digitali. Per Borsa di Stoccarda è impossibile non pensare ad inserire nei processi digitali anche il servizio clienti, la consulenza, la strutturazione del portafoglio, oltre naturalmente alla mera architettura IT.
La Data Fabric quindi non è pensata solo al servizio delle attività quotidiane ordinarie con i relativi picchi di trading, e il flusso di alti volumi di dati (in occasione del referendum sulla Brexit, per esempio, si sono registrati picchi di traffico da record), ma di tutto un ecosistema che a seconda della tipologia di realtà finanziaria deve potersi adattare, mentre ai Cio e ai partner è richiesto di individuare, nell’architettura complessiva, quali siano i software, le risorse fisiche e i servizi da attivare.
Il risultato
Peter Litschel, Cio di Borsa di Stoccarda: “Siamo riusciti a creare un’infrastruttura digitale end to end per il trading degli asset digitali, all’interno del quale riuscire a sfruttare il potenziale dei dati”. Il Cio vuole sottolineare l’importanza di poter agire senza la preoccupazione dei limiti di un’infrastruttura rigida, contrapposta alla possibilità di poter definire, internamente lo scenario IT necessario di volta in volta, frutto anche di un ambiente DevOps ottimizzato per la gestione del dato.
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