In un momento in cui le aziende comprendono il bisogno di valorizzare le informazioni contenute nei dati per accelerare i processi di digital transformation, Informatica, azienda californiana fondata nel 1993 e operativa nell’ambito dell’enterprise data management dagli albori, è in grado di aiutarle a diventare più agili e a cogliere nuove opportunità con un approccio intelligente. Il contesto è di indubbia complessità: basta pensare non solo al volume dei dati in circolazione (20,6 ZB di dati ogni anno) ma anche alla loro eterogeneità, dovuta alla vastità di sorgenti differenti che li generano.
In questo contesto Informatica – leader di settore nell’ambito Enterprise Cloud Data Management – porta avanti una proposta in grado di accelerare la trasformazione digitale data-driven. E negli ultimi 25 anni ha aiutato migliaia di organizzazioni a liberare il proprio potenziale, a partire dai dati. Ne parliamo con Claudio Bastia, managing director Italy di Informatica, che dettaglia le strategie nel nostro Paese.
Quali sono le sfide che Informatica è in grado di indirizzare e qual è il modello di digital transformation proposto a partner a clienti?
Informatica è una società multinazionale americana che da subito è diventata globale. Tre parole la definiscono: Enterprise, in quanto il suo cliente tipico è la grande azienda, anche se le sue soluzioni sono utili anche per le aziende medie e piccole; Cloud, in quanto adotta le potenzialità del cloud e ne abilità le capacità di innovazione e sviluppo; Intelligent Data Management, in quanto la gestione del dato è il core business di Informatica da quando è nata, coniugando anche il concetto di data integration, ovvero la capacità di portare il dato dalla fonte a destinazione.
Quando Informatica capisce l’importanza del cloud?
Siamo arrivati al cloud con un lavoro da pionieri. Quando è nata Informatica, con la sua proposta di integrazione dati, la visione del dato era ancora alla versione 1.0, cioè si parlava di application to application. In quell’ambito, tantissimi player hanno scelto di avere un Oem agreement con Informatica per dare efficacia alla loro capacità di integrazione con altre fonti dati. Oggi tutti operiamo in un mondo caratterizzato dai dati 3.0. Passare dalla gestione dati 1.0 alla 3.0 attuale significa invece passare da un modello “application to application” ad un “modello ibrido” dove i dati confluiscono dai diversi mondi applicativi, attraverso tool e tecnologie verso un mondo strutturato o meno che sia, nel cloud o non.
Informatica si è evoluta negli anni con l’evolversi del valore del dato. Prima ci occupavamo di “spostare” il dato, oggi abbiamo arricchito le funzionalità legate alla “qualità” del dato, alla sua sicurezza, ma anche i processi di acquisition data management, per supportare gli scenari legati ai big data e all’intelligence sui dati. Fino all’utilizzo di artificial intelligence e machine learning, che sono al centro dell’elaborazione dei dati, e finalizzati ad arricchirli e a renderli fruibili, anche negli scenari IoT.
Oggi tutte le nostre soluzioni si basano sul motore denominato CLAIRE – Cloud-scale, AI-powered, Real Time Engine – e sfrutta gli algoritmi dell’artificial intelligence e del machine learning per rendere le informazioni comprensibili, fruibili e infine utilizzabili. Si parla spesso dell’utilizzo di ML e AI finalizzato a rendere il lavoro di data scientist e data analyst più facile. Ecco, CLAIRE sfrutta le capacità di gestione dei metadati dell’Intelligent Data Platform di Informatica per accelerare e automatizzare i processi di gestione e governance dei dati core. È un sistema che impara, tramite l’interpolazione del dato stesso, a rendere la risposta di interpretazione del dato più semplice e più veloce. Tutto in cloud.
Quali sono i punti di forza su cui fa leva Informatica?
L’Enterprise data management è il cuore della proposta. Aiutiamo le aziende a gestire i dati non con un prodotto ma con una piattaforma. Il concetto di piattaforma è il segreto del successo di Informatica, a differenza di quanto propongono altri player. Abbiamo sviluppato, sulla base dell’engine CLAIRE – comune a tutte le soluzioni – una piattaforma composta di “pezzi” che sono a loro volta autoconsistenti.
Oggi si parla di data strategy: noi possiamo coprire i bisogni delle aziende in ogni singola fase (a partire dalla data preparation fino alla data governance), ma sempre all’interno di un disegno strategico comprensivo che sfrutta l’AI per capire quali sono i dati rilevanti in un data lake e tool automatizzati grazie ad algoritmi. Questo è un nostro punto di forza.
Quanto Informatica investe in R&D?
La ricerca e sviluppo sono importanti per noi. Il nostro attuale investimento in ricerca e sviluppo è di 200 Milioni di dollari all’anno – di cui la maggior parte in Data Management e sviluppo. Perché è la costante ricerca di tecnologie applicate e algoritmi a rendere possibile la governance del dato. La chiave del successo è quindi la governance del dato legata ai mega trend del mercato di oggi.
Quali i punti di engagement sui clienti enterprise?
Si parla sempre di data driven enterprise ma oggi bisogna capire che il mondo è cambiato, e le aziende fanno scelte infrastrutturali diverse, a partire dai cloud storage (Amazon, Google) e a tutte le diverse applicazioni.
Così Informatica vuole essere per i clienti enterprise un partner di riferimento nella capacità di gestione del dato, o nel porting delle applicazioni in altri ambienti. Lasciamo fare alle applicazioni il loro lavoro e ci occupiamo in questo contesto di data support. Al centro resta la piattaforma intelligente all’interno della quale c’è un motore (CLAIRE) di calcolo ed elaborazione che a sua volta si auto sostanzia all’interno di qualunque modulo della piattaforma stessa. La soluzione automatizza i processi chiave offrendo servizi cloud, big data, data integration, data quality, data security e Mdm “intelligenti”.
Quali le leve di business che portano a scegliere la vostra proposta tecnologica?
Abbiamo cercato di semplificare il messaggio di Informatica – azienda di tecnologia che produce software – guardando ai mega trend del mercato. Sostanzialmente abbiamo identificato 4 driver principali che indirizzano i processi di digital transformation:
- Cloud/Hybrid. E’ un tema legato alle aziende che stanno cercando di cambiare l’infrastruttura pensando a trasformarsi ma anche a ridurre i costi. In questo ambito le nostre soluzioni permettono di indirizzare correttamente i problemi di migrazione (app integration e Api). Si tratta di un driver di data strategy pilotato dal mondo IT anche se la fruizione del dato è poi della divisione business.
- Next Gen Analytics. E’ un tema legato a AI e machine learning. Oggi quando si parla di dato 3.0 si guarda al dato anche per il suo valore predittivo. Tutta la capacità di integrare, preparare, valutare e fare data catalog è un trend che vede coinvolti i Cdo, i data scientist e gli analyst. Il concetto si sta evolvendo anche verso il marketing e il comparto vendite, per fare analisi; nel mondo finance (banche e assicurazioni) sta diventando il nuovo modo per reinterpretare il rischio.
- 360 Engagement: E’ un tema legato a soluzioni complete che le permettano di “guardare” ai prodotti a 360 gradi, in un’ottica multicanale). Il budget oggi si sposta dall’IT verso il business, quindi tendenzialmente verso il marketing e le operation, perché il cliente è al centro.
- Governance e Compliance. E’ un tema che porta direttamente a Gdpr e data privacy. Informatica rende la piattaforma del tutto fruibile in relazione alle tematiche legate al Gdpr: dal registro di trattamento dei dati, alla discovery e alla protection dei dati, fino al mascheramento e alla sicurezza, come all’analisi del consenso e al diritto all’oblio. La piattaforma ha ormai raggiunto la maturità da questi punti di vista (compliance, data privacy, data quality) e i clienti ci selezionano proprio per questo motivo.
La governance dei dati è un tema molto complesso. Non è solo teoria?
La tematica della compliance si lega alle esperienze dei chief data officer, che si occupano di avere una governance adeguata prima di far partire un progetto di data management, in cui è necessario trasformare un’informazione all’interno dell’azienda per avere un linguaggio comune.
Su tutte queste sfide, le nostre soluzioni sono in prima linea da tempo. Il lineage dei dati fa parte dei processi di data quality ed integration, così come quello dell’analisi del dato e della sua trasformazione. Oggi le soluzioni di governance – che devono garantire all’azienda il fatto di sapere dov’è il dato, garantire un processo coerente, di controllo e di flusso, integrare il più possibile le informazioni in modo da individuare un comportamento difforme – sono un ambito di azione molto vasto da noi interamente coperto.
Siamo passati dalla teoria di una governance generale, ad un puntuale per esempio ad aiutare le aziende bancarie a fare analisi sull’antiriciclaggio o a valutare il rischio di un cliente sulla base di un comportamento, oppure ancora all’analisi antifrode sulla base delle variazioni nel comportamento di interlocutori che interagiscono con l’informazione.
Un processo di trasformazione che deve essere validato dal business?
Sì. Si tratta di trasformare la tecnologia in “use case” utili per gli utenti business in tutta l’organizzazione. Informatica collabora con molti tra i principali system integrator globali per garantire l’integrazione con le loro soluzioni. I nostri quattro driver ci permettono di incontrare sul campo le aziende e comprenderne le esigenze. Inoltre sfruttiamo le partnership gestionali per trovarvi competenze sulle tematiche di business. L’Italia oggi conta più di 50 partner di canale che hanno competenza distribuita sulle nostre soluzioni. E noi iniziamo a coniugare la capacità di parlare con il business con la capacità di offrire la soluzione tecnologica.
Qual è il vostro modello di go-to-market e il rapporto con i partner?
Lavoriamo con partner di varie categorie e dimensioni. Oltre ai grandi global system integrator (Accenture, Capgemini e Deloitte) operiamo anche con i regional system integrator e con i local system integrator, che stanno investendo e acquisendo realtà. Infine lavoriamo con una cinquantina di partner locali, con 50-100 persone circa, con competenze certificate. In Italia abbiamo fatto anche la scelta di utilizzare un distributore che ci aiuta a gestire i partner più piccoli: Computer Gross.
Quali le alleanze strategiche?
Oltre alle già citate alleanze con i principali System Integrator a livello globale, abbiamo numerose partnership tecnologiche, tra cui vorrei sottolineare quelle con Microsoft, Google e Amazon.
Come sta andando il business in Italia?
Cresciamo con un numero di clienti piuttosto alto negli ultimi 4 anni, dai 15 ai 20 nuovi clienti italiani all’anno per arrivare a oltre 100 clienti. La nostra presenza ora tocca quindi tutti i principali settori della nostra economia, tra cui fashion, retail, utility, energy, insurance, banking.
Quanto incide la country italiana nel mercato Emea?
L’Italia contribuisce con una quota significativa al business EMEA di Informatica, e l’opportunità di mercato sta crescendo. Propriol’approccio al data management delle organizzazioni italiane sarà al centro dell’evento annuale che terremo a novembre a Milano. Si potrà capire come l’intelligenza artificiale trasforma il data management, oltre che ascoltare casi reali di clienti che hanno trasformato il proprio business.
Appuntamento a Informatica Data Talks. Per partecipare cliccare qui
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