Ignite è la conferenza Microsoft dedicata ai professionisti del settore IT. Opportunità per scoprire le soluzioni del vendor, entrare in contatto con i partner e condividere idee sull’approccio al cloud e sulla trasformazione digitale in azienda.
Satya Nadella, Ceo di Microsoft, in occasione dell’ultima edizione (4-8 novembre a Orlando) nel keynote di apertura richiama al “momento attuale di tech intensity“. Nell’idea di Microsoft, tech intensity è risultato del prodotto tra l’adozione delle soluzioni più adeguate ai propri bisogni, per la capacità necessaria, in un ambiente affidabile, quasi come se si trattasse di una formula matematica.
Nadella ripercorre i pilastri fondativi per Microsoft: l’ecosistema Microsoft 365, Dynamics 365, Power Platform, Developer Tools, Trust e Azure che dovranno servire alle aziende per diventare “tech company” e gestire 50 miliardi di dispositivi connessi da qui al 2030. Il Ceo definisce Azure come una “fabric distribuita per il computing a partire dalle 54 region di data center su cui è possibile lavorare con tutte le tecnologie – Java, Kubernetes, Linux incluse – in un paradigma di sostenibilità, oramai vitale per tutte le realtà”.
Un tema questo oramai cavalcato da tutti i vendor che per Microsoft significa utilizzo di energia al 100% rinnovabili nei nuovi DC. Prosegue Nadella:“Il cloud non si esaurisce con il cloud, ma integra l’edge e Azure è stato pensato per questo continuum, è un ambiente “consistente”, a partire dalla capacità di integrare i device, da cui vengono originati i dati”.
Microsoft Ignite 2019, gli annunci
Da qui gli annunci principali, a partire da Azure Synapse Analytics come servizio in grado di combinare le capacità di Azure Sql Data Warehouse per aiutare gli utenti nell’analisi dei dati che provengono da fonti eterogenee.
L’annuncio più importante però, in un contesto multicloud – scelto dalle aziende che non trovano in questo momento il best of breed su un’unica nuvola – è la preview di Azure Arc. Arc apre all’accesso ai servizi Azure da altri cloud (Aws e Google Cloud inclusi).
Il supporto a tutto “l’ecosistema” IT è il filo rosso che guida la strategia e lega i pilastri costitutivi della presentazione. Da qui l’idea di sfruttare Azure per gestire anche i servizi cloud degli altri hyperscaler. Non solo, è possibile utilizzare Arc per distribuire un database o una macchina virtuale su un’infrastruttura cloud di Aws e Google ma tenendo la gestione in Azure.
Project Cortex
Con Project Cortex, prima novità per Microsoft 365 dal rilascio di Teams, Microsoft vuole cambiare le modalità di utilizzo e condivisione delle informazioni, sfruttando l’AI per analizzare i dati aziendali e organizzarli automaticamente per topic, per offrire le informazioni giuste, alle persone che devono averle, all’interno dell’organizzazione e così evitare che restino in silos. Cortex si qualifica in questo senso come una sorta di “rete di conoscenza proattiva”.
Ignite 2019 porta nuove funzionalità per Stream in grado di usare algoritmi di machine learning, per rilevare e cancellare rumori indesiderati di sottofondo nei video, e il supporto di Cortana per leggere le email anche su piattaforme non Microsoft, con Outlook per iOs per esempio. Quindi sarà possibile trasformare lunghi flussi di email in chat di Teams.
Power Automate
Interessanti novità nell’ambito dell’automazione riguardano Power Automate (che prende il posto di Microsoft Flow) e guadagna una nuova funzionalità di robotic process automation chiamata UI flows, disponibile in preview pubblica. Consente di trasformare compiti manuali in workflow automatizzati. La soluzione funziona registrando e riproducendo le azioni guidate dagli esseri umani su software che non supportano l’automazione delle Api. Power Automate si qualifica quindi come piattaforma end-to-end completa per l’automazione.
L’architettura “consistente e sicura”, evocata da Nadella nel keynote, passa dal “controllo e dal deployment corretto delle policy di security” passa anche dall’idea di una rete aziendale in grado di collegare come in un hub cose e persone.
Arrivano in questa direzione gli annunci di Microsoft Edge (sviluppato sul motore di Chromium – progetto open source di Google – e utilizzabile indipendentemente dal sistema operativo adottato) e di Microsoft Bing, potenziati nella possibilità di combinare Internet con l’intranet aziendale con Microsoft Search all’interno di Bing.
A Ignite 2019 arriva anche l’annuncio sull’integrazione di avanzate impostazioni per la protezione della privacy e la capacità di esportare informazioni direttamente da una ricerca sul Web nelle applicazioni di Microsoft Office. E anche l’evoluzione di Yammer, ridisegnato, è da leggere in questa direzione. Microsoft vi introduce nuove funzionalità per migliorare la connessione, la creazione di community e la condivisione di informazioni all’interno delle aziende. Con un’esperienza intelligente e fluida su più dispositivi e nuove possibilità di integrazione con Teams, SharePoint e Outlook.
Strategia consolidata
La strategia di Nadella, che richiama più volte nel suo keynote le parole “inclusione, consistenza e sicurezza”, segna a Ignite 2019 un altro passo avanti in queste direzioni senza timore di aprire Microsoft a una serie di collaborazioni con i rivali del passato per l’obiettivo di poter lasciare scegliere ai clienti la tecnologia che funziona meglio per loro.
I workload delle aziende girano oggi ancora per l’80% on-premise e solo il 20% sono nel cloud; il mercato si sta indirizzando verso sistemi ibridi e multicloud. Da qui la scelta di attivarsi per arricchire il portafoglio di funzionalità per il cloud ibrido, espandere le possibilità di gestione agli altri hyperscaler, portare i servizi cloud fino all’edge. Una strategia che paga. Azure cresce del 59% nell’ultimo trimestre.
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