L’esposizione online di un numero crescente di servizi ed applicazioni e le nuove modalità di utilizzo – con l’esplosione del numero dei lavoratori da remoto – hanno esteso di fatto le superfici di attacco. Aziende ed organizzazioni sono a rischio, senza esclusioni, indipendentemente dalle loro dimensioni o dall’ambito di business. A questo scenario “evoluto”, non solo per l’emergenza in corso, ma anche per una crescente digitalizzazione dei processi e delle possibilità di controllo sugli asset, contribuiscono anche i progetti in ambito Internet of Things.
Ogni asset aziendale collegato alla rete è potenzialmente vulnerabile e il controllo sugli accessi è per questo tra le fasi riconosciute in assoluto come più critiche. Aruba Hpe in questo ambito lavora per fornire visibilità agentless e il controllo dinamico degli accessi in base ai ruoli per garantire sicurezza attraverso le reti cablate e non, con la soluzione Aruba ClearPass. E’ questo ora anche uno degli ambiti di sviluppo della collaborazione con Microsoft.
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Aruba Hpe ha appena completato l’integrazione di ClearPass Policy Manager con la soluzione Microsoft Endpoint Manager, ora è disponibile ora anche una piattaforma di gestione unificata che include Configuration Manager e Microsoft Intune. Inoltre si è lavorato alla sua integrazione con Microsoft Defender Advanced Threat Protection (Atp), la piattaforma di sicurezza per gli endpoint progettata per aiutare le aziende a rispondere alle minacce.
La criticità degli endpoint
Gli endpoint rappresentano ancora uno dei punti critici quindi, anche in relazione al fatto che è proprio sugli endpoint che gli utenti operano spesso con comportamenti non idonei. Moti Gindi, Cvp, Microsoft Threat Protection spiega al riguardo: “La combinazione del controllo dell’accesso alla rete con la sicurezza degli endpoint offre sinergie per entrambe le tecnologie, per fare in modo che i dispositivi autorizzati a farlo abbiano accesso alle giuste risorse di rete. E questo consente di semplificare l’infrastruttura di sicurezza e, ad entrambe le tipologie di soluzioni, di fornire un livello più elevato di sicurezza”.
Non è l’unico ambito di collaborazione aperto da Hpe Aruba con Microsoft. Sempre per quanto riguarda la sicurezza la collaborazione è attiva anche riguardo l’efficienza delle comunicazioni di controllo degli accessi con un approccio standard volto a supportare diversi metodi di autenticazione e tipologie di identità con un’unica richiesta di autenticazione. Per farlo in questo caso è stato utilizzato il protocollo Teap (Tunnelead Eap) che combina l’identità della macchina e quella dell’utente in un’unica richiesta.
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L’idea di base, corretta, è che la via d’uscita per alzare il livello di difficoltà per chi attacca sia da individuare in un approccio “aperto” nella protezione dei dispositivi e delle applicazioni. Un pensiero ripreso anche da Michael Tennefoss, vice presidente strategic partnerships di Aruba per spiegare i punti di forza della soluzione in campo su cui i due vendor collaborano, ClearPass: “La piattaforma offre la gestione delle politiche sull’infrastruttura di rete di qualsiasi fornitore, mentre Microsoft Endpoint Manager una gestione sicura e integrata di dispositivi e applicazioni da qualsiasi fonte”.
Di concerto quindi, Aruba con ClearPass e Microsoft con Endpoint Manager lavorano ad un ideale di sicurezza degli endpoint per la protezione di un’ampia gamma di dispositivi e applicazioni in ambito IT, IoT, Byod e sulle tecnologie operative utilizzate in diversi mercati verticali.
Nel dettaglio ClearPass Policy Manager sfrutta le informazioni di Microsoft Endpoint Manager e di Microsoft Defender Atp per riconoscere de applicare criteri di accesso sia a livello di rete, sia di applicazione, anche in uno scenario di reti Sd-Wan distribuite. L’approccio zero trust assicura che i dispositivi IT, come i sensori IoT restino bloccati e al di fuori della rete fino a quando non ne vengono verificate le identità con una possibilità di controllo granulare.
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