Investe sul digitale l’Edinburgh International Data Facility (Eidf), primo centro regionale di data innovation in Europa ospitato presso l’Università di Edimburgo Epcc, in Scozia.
Come hub di innovazione, Eidf studia iniziative mirate ad affrontare problematiche globali come la produzione di cibo, il cambiamento climatico, l’esplorazione dello spazio e l’assistenza sanitaria su base genetica. Processi di ricerca scientifica e ingegneria nei quali le pratiche di artificial intelligence e machine learning diventano sempre più parte integrante. In questo contesto, la gestione dei carichi di lavoro AI e delle applicazioni su scala è un requisito critico per l’Eidf.
Per essere pronta a sostenere con efficacia la propria missione, Eidf si rivolge ad Hewlett Packard Enterprise. Le due realtà, dopo una gara d’appalto altamente competitiva, siglano un accordo da 125 milioni di dollari in 10 anni che punta a sostenere 1.000 organizzazioni pubbliche, private e non-profit, nello sviluppo di prodotti e servizi utilizzando R&S e altri programmi basati sui dati, con una visione a lungo termine per trasformare Edimburgo nella data capital d’Europa. La spedizione e l’installazione sono al via e i primi ordini già in corso, con l’Eidf pronto ad essere pienamente operativo il prossimo autunno.
R&D, si aprono nuovi orizzonti
Puntando sulla crescita della regione basata sui dati e con il contributo di Hpe, l’Eidf si prepara ad offrire ai ricercatori una serie di nuovi strumenti analitici. L’accesso alle tecnologie Hpc e AI per applicare l’analisi alla modellazione e alla simulazione vanno ad aumentare l’accuratezza dei risultati e velocizzano il time-to-discovery. L’Eidf vuole inoltre a migliorare gli insight complessivi, consentendo agli utenti di accedere in modo sicuro a dataset e analisi condivise da fonti pubbliche e private.
L’Eidf è pronto a svolgere un ruolo critico nel programma Data Driven Innovation (Ddi) della regione, che prevede una maggiore collaborazione tra l’industria, il settore pubblico e il mondo accademico. Il programma DDI è stato introdotto dall’Università di Edimburgo, insieme alla Herriot Watt University, per affrontare le sfide sociali e industriali e fornire benefici dalla data economy, migliorando al contempo le digital e data skill di 100.000 persone provenienti da tutta la regione. In particolare, la nuova struttura alimenterà cinque siti hub DDI con infrastrutture vitali per soddisfare le richieste complesse di progetti a lungo termine.
“Siamo lieti di lavorare con Hpe per realizzare quella che riteniamo essere l’unica struttura di questo tipo in Europa, incentrata in modo specifico sulla crescita della regione basata sui dati – dichiara Mark Parsons, direttore dell’Epcc dell’Università di Edimburgo -. Con l’Edinburgh International Data Facility, stiamo combinando le risorse di calcolo e di dati per creare una struttura che permetterà alle organizzazioni di utilizzare i dati nell’intera organizzazione.
Hpe è in una posizione unica per fornire lo spettro di infrastrutture e servizi, nonché la flessibilità che questo progetto richiede”.
Hpe, strumenti a fattor comune
Nell’ambito della partenership, Hpe fornisce un’infrastruttura end-to-end che combina senza soluzione di continuità tecnologie avanzate high-performance computing, AI, container e software in un unico framework per consentire esperienze collaborative tra ampi gruppi di utenti.
L’infrastruttura insieme alle soluzioni industry-leading HPC e di AI sono alimentate da Hpe Apollo Systems e Hpe Superdome Flex Servers e dalle funzionalità del software Hpe Ezmeral Container Platform.
La Hpe Ezmeral Container Platform fornisce il supporto nativo di Kubernetes e consente applicazioni AI/ML self-service per gli scienziati Eidf, con un uso flessibile degli acceleratori come le Gpu. La soluzione permetterà inoltre agli sviluppatori di standardizzare i workflow di machine learning e di accelerare le implementazioni AI da mesi a giorni con la soluzione Hpe Ezmeral ML Ops. La soluzione permette infatti agli sviluppatori di snellire e velocizzare l’intero ciclo di vita del modello di machine learning, dalle fasi proof-of-concept e pilota, fino all’implementazione, usando un processo simile a DevOps per standardizzare i modelli.
Il file system Hpe Ezmeral Data Fabric, per un’analisi avanzata ad alte prestazioni e ad alto rendimento, consente inoltre agli scienziati di accedere facilmente ai dati, in modo sicuro, multitenant e collaborativo, di accelerare la diffusione di machine learning workload e dei modelli, e di arrivare più velocemente agli insight.
Hpe fornisce anche il sistema Cray Shasta ClusterStor E1000, che utilizza funzioni software e hardware personalizzate per esigenze di storage. L’Eidf guadagnerà 20 petabyte di storage con il nuovo sistema che sarà utilizzato per la struttura dati regionale e per la vitale ricerca Covid-19 dell’Università di Edimburgo.
“Hpe è orgogliosa di intraprendere questa iniziativa a lungo termine con l’Università di Edimburgo – commenta Lee Rand, director of high-performance computing and artificial intelligence di Hpe Emea –. Siamo stati scelti per la flessibilità e l’affidabilità offerte dal nostro portafoglio di soluzioni end-to-end, e perché una delle poche organizzazioni in grado di combinare tutti i requisiti dell’Edinburgh International Data Facility in un unico framework. Nell’era data-centrica, il fatto di ricavare intuizioni e valore da molteplici set di dati sarà la chiave del successo sia per le aziende sia per il governo. Non vediamo l’ora di incrementare la capacità di innovazione data-driven del Regno Unito attraverso questa iniziativa”.
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