Il Programma Europa Digitale, a sostegno della trasformazione digitale delle società e delle economie europee, prevede la costruzione di una rete europea di Poli di innovazione digitale (European Digital Innovation Hubs – EDIHs) che assicuri la transizione dell’industria in questa direzione. Una particolare attenzione è posta alle Pmi e alla Pa attraverso l’adozione di tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale, la sicurezza informatica, i big data, i sistemi di calcolo ad alte prestazione e le tecnologie digitali.
Nell’ambito del Protocollo d’intesa sottoscritto a inizio agosto tra i Ministri dello Sviluppo economico, dell’Università e ricerca e dell’Innovazione tecnologica e digitalizzazione con lo scopo di strutturare la collaborazione istituzionale ed il cofinanziamento nazionale, si apre questo mese la procedura per le preselezioni dei poli operanti sul territorio nazionale. Lo prevede il decreto del Ministero dello Sviluppo economico, che rende noti i criteri e le modalità di presentazione delle domande e dei progetti da finanziare, ricevibili dal 10 al 24 settembre 2020.
Poli, una rete di nodi integrati
La procedura per l’individuazione dei Poli si divide in due fasi: una preselezione nazionale volta ad individuare un elenco di soggetti con capacità tecnico-scientifica e giuridico-amministrativa per partecipare alla rete; una gara ristretta, gestita dalla Commissione europea, cui saranno invitati i candidati presentati dagli Stati membri. Le due fasi della procedura di selezione consentono ai Poli di avere una copertura dei costi ammissibili in alcuni casi pari al 100%.
Il Mise ha stanziato 97 milioni di euro per il cofinanziamento delle iniziative destinatarie delle agevolazioni, a valere sul Fondo per la crescita sostenibile. Alla quota possono concorrere anche altri Ministeri, regioni, province autonome ed altre amministrazioni pubbliche mediante proprie risorse.
“Il trasferimento tecnologico e la digitalizzazione sono tra le priorità di politica industriale europea – commenta il Ministro Stefano Patuanelli –. Con questo bando possiamo rendere i nostri centri di innovazione e di trasferimento tecnologico più forti e più uniti e migliorare il sostegno alle Pmi in questa trasformazione essenziale per la loro competitività. Un’occasione molto concreta per fare sistema in un’azione cruciale per il nostro futuro. Il Governo è al lavoro per favorire la trasformazione digitale del sistema produttivo e della pubblica amministrazione, come volano di sviluppo e di crescita economica sia a livello nazionale che europeo – aggiunge il Ministro -. Mi aspetto candidature di grande qualità grazie all’impegno del mondo delle imprese e delle Università e dei centri di ricerca”.
“Gli European Digital Innovation Hub sono un’azione fondamentale per l’attuazione del processo di trasformazione digitale del Paese e del trasferimento tecnologico al sistema produttivo delle Pmi e alla Pa – dichiara il Ministero dell’Università e della ricerca, Gaetano Manfredi -. L’intero progetto di innovazione nasce con una visione di forte qualificazione degli interventi in una dimensione internazionale. Si realizza così una rete di nodi distribuiti sul territorio italiano ma integrati nella rete europea della ricerca e dell’innovazione che va a rinsaldare un forte legame anche con le iniziative svolte in ambito regionale. Le tematiche d’interesse dei Digital Innovation Hub rientrano in modo significativo nel Piano Nazionale della Ricerca. Sono temi in cui il sistema universitario e della ricerca è altamente competitivo e va sostenuto con importanti investimenti”.
“Un passo importante per sviluppare una rete di poli di innovazione digitale italiana ed europea – dichiara il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, Paola Pisano –. Per poter competere a livello internazionale è necessario un gioco di squadra, sviluppare le eccellenze territoriali già nate e farne crescere di nuove. La direzione deve essere comune e basata non solo su progetti ma su importanti sfide a cui la società è chiamata a rispondere nei prossimi anni, non solo a livello regionale o nazionale ma a livello europeo. Per ottenere questo risultato, fondamentale è rafforzare il legame tra ricerca, imprese e servizi della Pa. È ormai un obbligo per il nostro paese recuperare il terreno perso nello sviluppo e nell’applicazione di innovazione e nuove tecnologie per fornire una prospettiva chiara di futuro fondata su risultati”, conclude il Ministro.
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