Oracle Database 21c è il nome della nuova release del database convergente che nasce per semplificare l’esperienza di utenti e sviluppatori. Concretamente è il motore DB che alimenta i database Oracle in cloud e on-premise, inclusi Oracle Autonomous Database, Oracle Exadata Database Service, Oracle Exadata Database Cloud@Customer e Oracle Exadata Database Machine.
Oracle Database 21c supporta ed integra infatti una gamma ancora più estesa di modelli di dati e carichi di lavoro, rispetto alla versione precedente, e prevede machine learning integrato, in modo da non dovere utilizzare strumenti e servizi separati, per permettere alle aziende di realizzare inferenze direttamente sul proprio database, proprio lì dove sono i loro dati, in modo più semplice.
Un approccio diverso e, secondo Oracle, vantaggioso rispetto alla proposizione di Aws, per esempio, basata su database multipli che richiedono poi di dover gestire Api differenti e studiare diversi processi per l’integrazione delle informazioni. Non solo, a differenza di altri database (in cloud come on-premise), Oracle Database 21c supporta le richieste di ambienti multi-modello, multi-carico e multi-tenant; il tutto entro un singolo, moderno motore database convergente.
Machine learning automatizzato, tabelle blockchain native (per disporre di tabelle Sql a prova di manomissione), ed il supporto delle funzionalità di persistent memory, per ottenere migliori performance operative, sono gli altri tratti distintivi principali della proposizione della nuova versione del DB che porta con sé complessivamente oltre 200 nuove caratteristiche, tra cui quelle appena citate, con una serie di miglioramenti alle funzionalità in-memory, sulle performance di elaborazione grafica, al partizionamento e, appunto, alle funzioni multi-tenant e di sicurezza.
Entra così nei dettagli delle spiegazioni tecniche Andrew Mendelsohn, executive vice president, Database Server Technologies di Oracle: “Oracle Database 21c ]…[ supporta Intel Optane Persistent Memory ed offre funzionalità di database analytics di riferimento nel settore, con il nuovo Self-Managing In-Memory Column Store, elevate performance di elaborazione grafica e AutoML per sviluppare in modo semplice modelli di machine learning”.
Di fatto la nuova proposta è volta ad evitare di aggiungere complessità operativa e costi ad ogni nuovo servizio cloud aggiuntivo e messo in uso. E, da questo punto di vista, Oracle offre invece un approccio semplificato, più elegante ed integrato, dal punto di vista tecnico, per il superamento dei limiti connessi all’offerta di set di servizi separati.
Oracle Blockhain Table, i vantaggi
Tra le novità della nuova versione, particolarmente apprezzate proprio da un’azienda italiana, c’è la disponibilità delle tabelle blockchain native già sfruttata da Angelini Pharma. “Con Blockchain Tables – spiega Pietro Berretoni, Digital & Innovation Head dell’azienda – la soluzione Quinaryo XRing ci offre registri a prova di manomissione, che si possono integrare facilmente con altre applicazioni senza richiedere di realizzare una nuova, complessa infrastruttura – dato che è un Database Oracle con tutti i tool che già conosciamo, e con le nuove funzionalità che possiamo sfruttare nella nostra soluzione XRing per la raccolta di dati sensibili”. Quinaryo XRing rappresenta, per Angelini Pharma, l’opportunità di compiere un passo avanti importante nello sviluppo della strategia aziendale in ambito IoT, ed ha permesso di sperimentare l’uso di device indossabili integrati con un tool per la sicurezza dei dati basato su una soluzione con tabelle blockchain.
Dal punto di vista tecnico le Blockchain Tables portano nelle applicazioni enterprise i vantaggi di sicurezza più importanti della tecnologia blockchain. Cercando di semplificare al massimo la funzionalità di Blockchain Tables fornisce tabelle immutabili “insert-only” le cui righe sono incatenate tra loro in modo crittografico.
Grazie alle funzionalità per individuare le manomissioni e prevenirle direttamente nel database, i clienti possono così proteggersi da modifiche apportate illecitamente da personale interno o hacker che impersonano amministratori o utenti, allo stesso tempo le Blockchain Tables consentono l’accesso con linguaggio SQL standard e supportano pienamente analisi e transazioni – rendendole più facili da usare e più funzionali delle implementazioni blockchain già esistenti.
Per quanto riguarda invece i passi avanti relativi all’utilizzo semplificato delle funzionalità di ML, AutoML for In-Database Machine Learning costruisce e compara modelli di machine learning su larga scala in modo automatico, e facilita l’uso del machine learning da parte di personale non esperto anche grazie ad una nuova interfaccia utente AutoML semplificata.
Oracle Apex, sviluppo applicativo low code anche in cloud
Infine, Oracle annuncia la disponibilità di Oracle Apex (Application Express) Application Development. La piattaforma per lo sviluppo low code di applicazioni proposta da Oracle ora è completamente gestita per la creazione e la distribuzione di moderne applicazioni basate sui dati e disponibile in Oracle Cloud. Di fatto si tratta di un nuovo servizio low-code per sviluppare e implementare applicazioni enterprise data-driven in modo facile e veloce. Questo servizio cloud low code basato su browser permette agli sviluppatori di creare Web app moderne per device desktop e mobile usando un’intuitiva interfaccia grafica.
Le funzionalità Apex sono utilizzate da circa venti anni da 500mila sviluppatori, ma prima erano disponibili solo come parte di Oracle Database. L’architettura Oracle Apex offre effettivamente ancora una integrazione estremamente stretta con il database e per la prima volta la piattaforma di sviluppo applicativo low-code è disponibile come servizio Oci (Oracle Cloud Infrastructure) standalone e permette di ridurre di dieci volte la necessità di creare round trip tra applicazione e database sfruttando pienamente la potenza e la semplicità del linguaggio Sql.
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