Competenze, specializzazione e semplificazione della complessità di servizio. Sono questi gli elementi alla base della vision di Exclusive Networks Italia che come ogni anno viene condivisa con la stampa aprendo una discussione sulle tendenze di mercato e sulle nuove sfide da affrontare, con una overview sull’andamento del business della società, le sue prospettive e gli obiettivi.
“Mantenere costante l’informazione verso il canale sui temi del cloud e della cybersecurity, come strumenti chiave per imprimere un’accelerazione ai processi, in linea con il concetto di totally trusted infrastructure. Questo è il nostro impegno”. Esordisce così Luca Marinelli, Ceo e general manager di Exclusive Networks Italia, raccontando i progetti. “Vogliamo continuare a giocare questa partita come punto di riferimento per creare infrastrutture digitali affidabili, supportando i partner nel capitalizzare le opportunità che si aprono oggi. E siamo nella posizione per farlo, perché l’accelerazione dei processi di digitalizzazione delle imprese, la maggiore adozione del cloud computing e del lavoro distribuito, la maggiore dipendenza dalla sicurezza e dall’integrazione, ci danno margini di azione, come dimostra la risposta del mercato”.
Il cloud spinge la crescita
A dispetto di un anno complesso e pieno di sfide, i risultati finanziari 2020 dell’azienda mostrano una forte crescita, “un po’ meno decisa in Italia che a livello globale – sottolinea Marinelli – ma soddisfacente se relazionata al momento storico, che ci ha anche imposto investimenti non previsti per affrontare la pandemia”. Exclusive Networks Italia cresce del +5% anno su anno, andamento che si confronta con il +8% a livello Emea per un valore dei ricavi annui di 2,6 miliardi di euro, anche a fronte di tre acquisizioni strategiche del gruppo: Nuaware, Jjnet e Veracomp.
Gli andamenti del business italiano sono però molto discontinui tra le sue diverse componenti. Molto decisa infatti la crescita del cloud computing (+16%) con previsioni di ulteriore sviluppo nel 2021, e della cybersecurity (+12%), a conferma dell’impegno dell’azienda su questi due fronti, “diventare il più grande Vad nella cybersecurity e cloud transformation a livello globale con un approccio disruptive”.
La performance è migliore nel business di fascia alta rispetto alle pmi che quest’anno hanno sofferto in modo particolare. Sono oltre 1.700 i clienti attivi, molti di più rispetto all’area Emea, proprio perché in Italia la tendenza è ad avere soluzioni di vendor per medie e soprattutto piccole imprese, spiega Marinelli.
Per il 2021 gli obiettivi sono sfidanti. “Siamo al fianco di tutte le aziende che vogliono crescere sul mercato e che stanno lavorando per evolvere le infrastrutture tecnologiche in cloud. Non è il momento di fermarsi ad aspettare in questa fase di possibile ripresa – esorta il manager -. Per il 2021 puntiamo ad avere un’importante crescita sui servizi professionali e sulla formazione (qui la spesa non si è mai formata e si contano a ottobre 160 certificazioni su un team di 82 persone), sia in Italia che a livello internazionale. Obiettivo è anche quello di ampliare l’ecosistema dei partner attirando nuovi vendor e trusted partner (Fortinet, Palo Alto Networks, Fireeye, Proofpoint, quelli coinvolti nell’evento) all’insegna della collaborazione come parola chiave”.
Il valore della specializzazione
“Serve specializzazione e non solo formazione nelle diverse componenti e nuovi modelli di business con una visione globale ma con partner locali per superare il gap tecnologico in modo complementare – interviene Gerard Allison, senior vice president Emea di Exclusive Networks dando una prospettiva internazionale -. Il 2020 ha rappresentato una sfida senza precedenti per il mercato e abbiamo dovuto adattarci, ma i risultati sono stati positivi e la curva di crescita continua. Per proseguire su questo trend abbiamo bisogno di lavorare insieme: vendor, system integrator e utenti e puntare sull’integrazione degli skill per avere nuove soluzioni al servizio delle aziende e migliorare il loro livello di customer satisfaction”. Fa eco Marinelli: “Tutti hanno soluzioni che approcciano il mondo del cloud (parola inflazionata), ma ciò che conta e che ci contraddistingue è la specializzazione, come peculiarità ma anche come sfida”.
A supporto di questa strategia, lo strumento PowerLab, viene aggiornato con investimenti costanti. “Un’infrastruttura fisica e virtuale, uno strumento nato remoto e remotizzabile e per sua natura fruibile ovunque”, spiega Marinelli. “Un servizio che integra, in un unico spazio, le soluzioni dei vendor nel listino di Exclusive Networks, per consentire a partner e clienti di toccare con mano le tecnologie che distribuiamo ma anche di integrarle tra loro”.
I servizi gestiti da Exclusive Networks vanno in due direzioni – prosegue Marinelli -: la prima sono gli MSSD – Managed Security Services Distributor, soluzioni per i system integrator che non richiedono esclusivamente infrastrutture ma soprattutto competenze e gestione da parte nostra; dall’altra parte i nostri vendor ci stanno abilitando ad erogare i loro servizi. Un trend nel quale l’Italia era fanalino di coda soprattutto rispetto ai paesi del nord Europa e agli Uk, che avevano in passato clienti con una propensione all’uso di questi prodotti molto più alta. Oggi le cose sono cambiate e questo modello interessa molto il tessuto imprenditoriale italiano, sia lato clienti che system integrator”.
Capitalizzare le esperienze
“Siamo un’azienda che si contraddistingue per la sua filosofia services first”, è il messaggio ribadito. “Proponiamo ai clienti le soluzioni dei vendor che vanno spiegate e le aziende che si appoggiano a noi lo fanno per i casi più complicati”, dichiara il Ceo. “Oltre alla formazione che ha un ruolo sempre importante, iniziamo a mostrare esempi concreti e best practice, anche come stimolo per intavolare un dialogo concreto, per supportare i system integrator e dare alla forza commerciale ulteriori argomenti”.
A inizio 2019 Exclusive Networks ha infatti definito alcuni temi chiave, a partire dai nuovi paradigmi tecnologici come l’AI, da indirizzare per risolvere problematiche concrete partendo da use case globali per proporre ai clienti dei modelli di fruizione già usati con successo. “Vogliamo mettere a fattor comune di un crescente numero di clienti esperienze vere che spieghino come, unendo le nostre diverse tecnologie, si possano realizzare risultati concreti come valore reciproco”, conclude Marinelli.
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