I dati sono alla base oggi di qualsiasi attività, il vero tesoro di qualsiasi organizzazione. Nella capacità di sfruttarli e valorizzarli appieno sta l’abilità delle aziende che riconoscono di dover basare proprio sui dati – o meglio, sulle informazioni che essi contengono – le loro attività in uno scenario in cui il volume delle informazioni è destinato a crescere insieme alla complessità nel gestirle. Non solo, i dati oggi per generare valore hanno bisogno di “muoversi” sempre di più su reti “estese”, on-premise come in cloud, consapevoli però di non potersi permettere che gli eventi critici – inevitabili – possano minacciare la sicurezza del dato e quindi la business continuity e i profitti.
Offrire alle aziende la possibilità di preservare i dati, gestirli in modo semplice, conveniente, scalabile ed efficace è quindi la missione principale su cui si focalizza l’attività di Commvault. Da nove anni l’azienda è presente in modo continuativo nel quadrante magico di Gartner Data Center Bakcup e Recovery Solutions, nella matrice di Ovum per le soluzioni di disponibilità e protezione dei dati basate su software.
In particolare la piattaforma convergente Commvault per il data management ridefinisce il significato di backup per le aziende resilienti e proiettate al futuro, tramite soluzioni in grado di proteggere, gestire e utilizzare l’asset più importante, appunto, i dati.
Uno sforzo, anche dal punto di vista dello sviluppo, premiato da oltre 900 brevetti rilasciati in questo ambito, con l’azienda che negli anni ha sempre puntato sullo sviluppo interno delle soluzioni valorizzando i feedback dei clienti.
Negli ultimi due anni, con il Ceo Sanjay Mirchandani, Commvault evolve la propria proposizione tecnologica per assecondare l’approccio multicloud e quindi garantire protezione ai dati anche nei nuovi modelli operativi basati su workload tenendo la barra a dritta per quanto riguarda il tema centrale che resta come gestire il dato (gestirlo e valorizzarlo dall’edge al cloud) proteggendo le informazioni sensibili.
Backup As a Service
Qui si innesta anche la proposizione tecnologica delle soluzioni di Backup as a Service (BaaS) per salvaguardare i dati critici SaaS nel modo più semplice possibile.
Sono oramai entrati nell’esperienza di tutti i benefici offerti dalle applicazioni SaaS accessibili in cloud che hanno consentito ai dipendenti di proseguire l’attività anche da remoto e alle aziende di salvaguardare la business continuity al punto che non sorprende come l’adozione di applicazioni SaaS sia una delle iniziative in più rapida crescita. Gartner stima addirittura che il mercato SaaS raggiungerà 117 miliardi di dollari nel 2021. Non è sufficiente pensare a Microsoft 365, vi fanno parte anche suite di applicativi ben più critici, come i Crm, gli Erp, le soluzioni di collaboration.
Facile immaginare quindi come la protezione degli applicativi non sia completa se insieme ad essi non vengono tutelati i dati. E le aziende sono chiamate a ripensare il modello di protezione degli stessi, anche per poter dimostrare il pieno rispetto della normativa, la conformità ai diversi regolamenti e, tout court, una corretta governance.
Errori umani, minacce esterne (come i ransomware), corruzione e danneggiamenti a causa di errori di sistema o per cause esogene – ma anche la sottrazione interna delle informazioni – sono infatti i principali rischi con cui si devono confrontare le realtà oggi; rischi all’ordine del giorno che non dovrebbero far sentire nessuno al sicuro. Lo dicono anche le ricerche. Per esempio Purplesec evidenzia come il 63% degli attacchi avvenga proprio da parte di risorse interne, e siano gli errori di utenti e amministratori a causare il 47% delle perdite di dati negli scenari SaaS.
Non solo, alla base della perdita delle informazioni c’è spesso anche una mancata consapevolezza riguardo le responsabilità sulla tutela del dato. Se infatti i cloud service provider sono tenuti a provvedere all’efficienza di infrastruttura, possibilità di accesso alle risorse, uptime e disponibilità e finanche all’effettiva funzionalità delle soluzioni (tanto più nelle proposte PaaS), non sono tuttavia responsabili intrinsecamente della protezione dei dati generati. Ci si muove invece in questo ambito all’interno di quello che viene definito un modello di responsabilità condivisa.
Metallic, il backup come servizio
E’ vero, spesso negli accordi e negli Sla alcuni cloud service provider includono controlli nativi per la replica temporanea dei dati, ma questo non vuol dire disporre di un sistema completo di backup, di una vera governance, e di una strategia proattiva di protezione.
Ed è facile intuire invece come un modello di backup e di protezione adeguato alle soluzioni SaaS che generano ogni giorno terabyte di nuovi dati possa essere a sua volta individuato in una soluzione altrettanto scalabile che permetta di isolare i dati di backup da quelli di origine, fornisca protezione estesa anche ai dati cancellati, consenta operazioni di ripristino granulari e veloci (a seconda anche delle versioni), garantisca la conservazione dei dati in luoghi sicuri con il pieno rispetto degli Sla.
In uno scenario quindi in cui le modalità a consumo hanno già rivelato proprio nell’ambito SaaS i vantaggi, semplificare la protezione dei dati senza sacrificare le funzionalità passa da una scelta BaaS come Metallic, proposto da Commvault, come servizio di protezione dati cloud-to-cloud. Commvault con Metallic BaaS propone una protezione affidabile, a costi contenuti, senza complessità, soprattutto con la certezza di pagare solo per quello che serve, senza per esempio dover immobilizzare capitale in appliance difficili da manutenere.
Metallic propone una protezione dei dati fullhosted che libera gli amministratori da tutte le attività di routine e manutenzione hardware ma che non richiede nemmeno difficili calcoli e ragionamenti sulle licenze software, assicurando aggiornamenti trasparenti e di fatto eliminando tutti i costi nascosti dello storage, anche grazie alla storage illimitato di Azure incluso nei costi.
Il servizio offre copertura ad ampio raggio su applicazioni, endpoint, in tutti gli ambienti. Negli scenari ibridi offre protezione ai dati sulle virtual machine come nei container, nei DB, la copertura completa di dati, file e contenuti (anche per lo storage ad oggetti), con copie air-gapped, sulla base di controlli rigorosi per soddisfare anche le normative più stringenti, con un approccio soprattutto di rapida implementazione che ne fa una soluzione preferibile, proprio nei progetti più impegnativi anche dal punto di vista del time to market.
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