La digitalizzazione della società poggia oggi sempre più sul cloud per ospitare i dati e renderli accessibili. I servizi innovativi forniti sono destinati a prendere piede nelle vite dei singoli e nelle attività produttive in molti settori con un ruolo sempre più strategico, per favorire tutti gli aspetti dello sviluppo, da una migliore mobilità, alla cosiddetta rivoluzione green, alla salute dei cittadini e al generale rilancio dell’economia post-covid. Christian Masset, ambasciatore di Francia in Italia, delinea così il quadro in cui si svolge l’incontro Sovranità sui dati – La missione europea di Italia e Francia, organizzata da OvhCloud e Atos quali i membri fondatori di Gaia-X,  tema al centro dell’evento.

Ricordiamo che il Cda di Gaia-X ha recentemente annunciato l’ingresso di 212 nuove aziende ed enti di ricerca e la creazione di etichette di conformità per aiutare gli utenti a identificare i servizi che rispettano precisi criteri, che possano essere proposte a partire dal dicembre 2021. Sempre più rilevante in questo scenario il ruolo dei player italiani – ad oggi circa 40 – presenti nell’associazione, in rappresentanza del settore pubblico e privato, con soggetti appartenenti a diversi settori industriali, oltre che importanti associazioni di categoria nell’ambito Ict.

Collaborazione tra stati e pubblico-privato

“Come risposta a bisogni futuri, il cloud diventerà il campo di maggiore investimento (si stima un fatturato potenzialmente equivalente a quello delle Tlc da qui al 2030), ulteriormente favorito dal sostegno del piano Next Generation EU – dichiara l’ambasciatore francese –. Siamo in un momento cruciale che rappresenta un’opportunità unica per costruire la propria infrastruttura in Europa, nella quale una delle sfide più importanti è quella dei dati e della loro integrità e sicurezza, perché i cittadini ne riprendano la sovranità. In questo contesto, Gaia-X rappresenta un’iniziativa cruciale a livello europeo, per creare un ecosistema del cloud che sia rispettoso dei valori, delle pratiche europee e della loro integrità”. Francia e Italia, hanno avviato una strategia di collaborazione intensa per agire come pionieri su questo fronte, con asset di cooperazione forte che vedono la politica già in campo con azioni concrete verso un cloud europeo.

Christian Masset, ambasciatore di Francia in Italia
Christian Masset, ambasciatore di Francia in Italia

“Sulla transizione digitale come asset del Recovery Plan italiano (a cui va quasi il 30% delle risorse dedicate), circa 7 miliardi di euro sono destinati alla digitalizzazione della PA, di cui 2 miliardi per la cosiddetta “cloudificazione”, fondamentale per rendere maggiormente fruibili i servizi ai cittadini”. Interviene così Stefano Firpo, capo di Gabinetto, Ministero dell’Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale, istituito quest’anno, parlando del processo di trasformazione digitale che coinvolgerà migliaia di PA, creando sinergie e complementarietà tra gli investimenti digitali del Pnnr e il progetto Gaia-X. ”La PA deve andare di pari passo con le imprese – dichiara Firpo –. Vogliamo offrire soluzioni cloud di diversa capacità a seconda della sensibilità portando avanti un progetto come quello del Polo Strategico Nazionale di prossima creazione, qualificato per avere un ruolo chiave nella cooperazione tra pubblico e privato e per la condivisione dei dati tra le diverse filiere strategiche italiane (l’avvio è ipotizzato tra fine giugno-inizio luglio). 

Gaia-X, colmare il gap con le grandi potenze

“Bisogna utilizzare le tecnologie degli hyperscaler in modo controllato, attento, utile e sicuro – prosegue Firpo – con un approccio che vedrà un connubio tra hybrid, private e public cloud in funzione del differente livello di sensibilità dei dati trattati. Per questo l’iniziativa Gaia-X risulta fondamentale, sia per garantire un cloud sicuro, sia per assicurare che l’Europa possa costruire standard molto chiari su trattabilità, sicurezza e portabilità dei dati. Una strategia che darà  la possibilità di trattare con i principali player americani e cinesi attraverso un’unica e autorevole voce e in condizioni di maggior forza e vantaggio”.

A sottolineare la necessità di un riequilibrio rispetto alle grandi potenze del dato, è anche Francesco Bonfiglio, Ceo di Gaia-X: “Abbiamo bisogno di un cambiamento che non vuol dire solo modernizzazione e trasformazione; viviamo un gap enorme da colmare e se da un lato siamo oggi più consapevoli dell’importanza delle piattaforme e dei dati nelle vite di tutti noi, dall’altro l’economia europea dei dati è risibile; noi spendiamo tanti soldi in investimenti digitali (l’economia reale dei dati in Europa nel 2019 ha generato 100 miliardi di euro e per il 2025 è prevista a 300 miliardi di euro con un volume di dispositivi che crescerà del 15% anno su anno raggiungendo quasi i 50 miliardi di dispositivi connessi); un’enorme miniera ricca di materia prima che però non resta in Europa e che stiamo regalando a qualcuno per gestircela. Gaia-X può creare un’alternativa diversa. L’opzione è di creare un campione unico europeo del cloud per standard sicuri di accessibilità e trasparenza dei dati che favoriscano una maggiore fiducia tra cittadinanza e istituzioni”. Il Ceo spiega anche il ruolo dei player non europei all’interno del progetto e chiarisce che “considerato il carattere inclusivo dell’iniziativa sarebbe stato incoerente escludere a priori le aziende americane o cinesi; tuttavia queste non godono del diritto di voto né della possibilità di sedere nel board dell’organizzazione”. 

Tecnologie evolute e sviluppo di competenze

Luigi Gubitosi, vice presidente di Confindustria con Delega al Digitale, evidenzia l’unità di intenti con il Governo e dichiara: “Modernizzazione è un termine vecchio e il cloud non va visto come un’infrastruttura a sé ma come parte di un progetto più ampio capace di abilitare la tecnologia chiave per le imprese, come l’intelligenza artificiale. La piattaforma Gaia-X rappresenta un volano importante, il governo l’ha immaginato pervasivo per coinvolgere maggiormente aziende di tutte le dimensioni e di tutti i settori, a partire da quello industriale ma anche per esempio quello agricolo, dove in Italia le smart agricolture sono già molto attive. Standard condivisi e interoperabilità fondamentali per un Paese disperso come l’Italia può rappresentare un vantaggio per estendere il business”. Gubitosi ricorda l’inaugurazione in questi giorni da parte di Confindustria del Regional Hub italiano di Gaia-X al servizio di un’adeguata formazione sul digitale.

Nel suo intervento, sostiene il valore strategico delle competenze Giuseppe Di Franco, executive vice president Atos, Ceo Atos Italia: Gaia-X si colloca in un processo di cambiamento fondato su tre elementi: le infrastrutture – reti, Hpc ed edge computing – che sono il pilastro abilitante; le applicazioni e le piattaforme aperte realizzate all’insegna dell’interoperabilità che rivestono un ruolo fondamentale perché imprese e PA siano attratte da Gaia-X, e lo sviluppo di competenze specifiche, per creare una generazione di professionisti in grado di far evolvere questo scenario di utilizzo dei dati”.
Il Ceo di Atos Italia evidenzia anche come la ownership del dato sia cruciale per sviluppare valore, considerando che alcune realtà sono andate incontro al fallimento proprio per la non interoperabilità e piena disponibilità del dato stesso. Centrale il ruolo dell’Italia e in particolare la collaborazione con Cineca di Bologna come esempio di polo tecnologico europeo, dove Atos ha posizionato il primo supercomputer Hpc italiano, che dovrà garantire il 20% della capacità elaborativa europea e l’80% della capacità elaborativa italiana. Un progetto di eccellenza finanziato dalla Comunità Europea ed un asso portante della sviluppo digitale in Europa, che creerà 2.500 posti di lavoro a livello europeo con ricadute del +30% sull’Italia. Dichiara di Franco: “Siamo impegnati nel creare una generazione di professionisti di questo mondo digitale che stiamo costruendo, per esempio per l’automazione dei processi della PA di cui si parla da tanto tempo ma che non hanno visto la luce; oggi abbiamo l’opportunità di aprire un dialogo tra la PA e il resto dell’economia. Una grande sfida da mettere a terra e concretizzare”. 

A rappresentare un altro esempio concreto del valore dei dati, un’iniziativa a livello europeo dell’Agenzia Spaziale Esa a favore di una filiera strategica. Lo illustra Simonetta Cheli, head of Strategy, Programme and Coordination Office, Esa: “Gaia-X riveste una grande importanza per la gestione di quantità enormi di informazioni; tutti i dati veicolati attraverso i satelliti operativi sono infatti “free” e “open” per tutta la comunità scientifica e le imprese. Un valore importante per il progetto Digital Twin Earth, un modello matematico in grado di replicare l’atmosfera, gli oceani e i ghiacci terrestri con una precisione inimmaginabile, in cui anche qui Cineca svolge un ruolo chiave nella simulazione del clima, producendo dati accessibili per gli utenti, ma anche valore economico con ritorni rilevanti per le imprese”.

A rimarcare l’importanza sulla sovranità sui dati e la necessità di un rapporto fra istituzioni e player grazie a una strategia politica precisa interviene Michel Paulin, Ceo di OvhCloud: “Siamo il nono gruppo mondiale per quanto riguarda la gestione dei dati ma purtroppo tutti i primi 10 leader sono americani o cinesi tranne noi. Per questo il ruolo dell’Europa è oggi fondamentale. Il dato, il suo stoccaggio e il cloud non sono un fatto tecnico ma il cuore dell’uso dei dati. Se non controlliamo i dati tante cose come l’AI saranno guidati da terzi ed è quindi importante dire che il dato rappresenta l’economia del petrolio del ventesimo secolo e grazie al controllo sui dati in Europa si creeranno 500.000 nuovi posti di lavoro. GaiaA-X non è un progetto all’insegna del sovranismo o del protezionismo, ma un’iniziativa aperta a tutti quelli che ne condividano i valori. Un progetto in cui l’Italia è molto attiva con una domanda per un cloud aperto e interoperabile molto forte. Si tratta di un’occasione unica per l’Europa di creare un modello regolato, fondato su una logica aperta e interoperabile. Una possibilità di scelta che oggi non esiste, considerando che il mercato dei dati in Europa attualmente è controllato per il 70% da tre soli player. Ma il successo di questa iniziativa – sottolinea – deve passare da uno chiaro rapporto fra istituzioni e player grazie a una strategia politica precisa, da una ricerca pubblica e privata efficiente collegata a laboratori finanziati in maniera adeguata, da una più ampia possibilità di finanziamento attraverso fondi di venture capital e da un fondamentale attività di educazione e formazione”, conclude Paulin.

GAIA-X Sovranità dei dati - partecipanti
“Gaia-X Sovranità sui dati – La missione europea di Italia e Francia” – Partecipanti: Stefano Firpo, capo di Gabinetto, Ministero dell’Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale; Luigi Gubitosi, vice presidente Confindustria con Delega al Digitale; Michel Paulin, Ceo OvhCloud; Giuseppe Di Franco, executive vice president Atos, Ceo Atos Italia; Francesco Bonfiglio, Ceo Gaia-X; Simonetta Cheli, head of Strategy, Programme and Coordination Office, Esa

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