La presentazione del rapporto annuale Il Digitale in Italia di Anitec-Assinform rimane per il settore Ict un appuntamento che sancisce ogni anno un punto di svolta tra il passato e il futuro (da ben 52 edizioni), tra i dati di consuntivo e i dati previsionali, portandosi appresso riflessioni e auspici legati al particolare momento storico che stiamo vivendo. Quello attuale ancora fortemente legato alla crisi pandemica, al piano vaccinale che avanza, alle stime in rialzo del Pil e ai finanziamenti attesi dal Pnrr.

Un rapporto, realizzato in collaborazione con NetConsulting cube, che fa i conti con l’attualità in modo ancora più marcato quest’anno, dopo un 2020 che per Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform, è stato “un anno del tutto eccezionale, per la sua portata trasformativa, per gli impatti sulle persone e sulle imprese, facendo registrare una performance del mercato digitale migliore rispetto all’economia nel suo complesso”. Guardando al 2021:Nonostante le incertezze, è lecito pensare con ottimismo ai prossimi mesi e anni, con nuove prospettive al di là dell’emergenza. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato nel mese di giugno 2021 è la cornice all’interno della quale dovremo incanalare gli sforzi, per fare in modo che la trasformazione digitale si rafforzi e consenta di tramutare la ripresa in crescita. Circa 50 miliardi sono stati allocati per la digitalizzazione. Prevediamo scenari positivi per il settore digitale che nel 2024 potrebbe raggiungere quasi i 95 miliardi di euro”.

Digitale per Crescere - Marco Gay, Presidente Anitec-Assinform
Digitale per Crescere – Marco Gay, Presidente Anitec-Assinform

Ma sono i dati 2020 che parlano di quanto il digitale sin dall’inizio della pandemia abbia fornito un supporto fondamentale alla continuità del sistema economico e sociale del Paese e “ne rappresenti una delle leve più importanti per la ripartenza e l’inizio di un nuovo ciclo di sviluppo e crescita” incalza Giancarlo Capitani, presidente di NetConsulting cube.

Che anno ci lasciamo alle spalle? Come si è comportato il mercato del 2020 nel periodo più acuto della pandemia? “I consuntivi indicano che il mercato digitale ha registrato un lieve calo nel 2020 (-0,6%) con un andamento chiaramente anticiclico rispetto all’economia dove il Pil ha avuto un decremento di quasi il 9% – argomenta Capitani -. Questo dato non rispecchia il dinamismo che ha caratterizzato il mercato”. Bastano alcuni dati a sottolinearne la dinamicità: sono aumentati di 2 milioni gli utilizzatori di e-commerce, i pagamenti digitali sono cresciuti del 25% così come l’Internet banking, il numero dei laptop venduti è salito del 28% e quello dei tablet del 21%. “La reazione alla pandemia ha determinato un’accelerazione nella digitalizzazione del Paese che ha coinvolto individui, imprese e pubblica amministrazione e ha creato un Paese più connesso”.

Giancarlo Capitani, Presidente di NetConsulting cube
Giancarlo Capitani, Presidente di NetConsulting cube

Secondo l’analisi di Capitani, lo smart working è stato il principale strumento con cui le imprese e le PA hanno reagito all’emergenza (“una gigantesca operazione collettiva che ha coinvolto 6,5 milioni di lavoratori, che ha dato una spinta importante alla virtualizzazione non solo del lavoro ma dell’intera vita economica e sociale del Paese come effetto aggregato”) e da questo fenomeno alcuni segmenti del mercato sono cresciuti più di altri: contenuti e servizi digitali, cloud computing e sistemi, notebook e tablet in particolare. “Si può dire che nel 2020 sono cresciuti i segmenti del mercato che hanno supportato l’immobilità”, perché tutti chiusi in casa, sintetizza Capitani.

Ma a crescere maggiormente sono stati i segmenti più innovativi, quelli definiti digital enabler, che pesano ormai per il 21% sull’intero mercato digitale. Due in particolare: il cloud computing (+20,4%), che è stato lo strumento con il quale le aziende e le PA hanno potuto rispondere a un improvviso picco di domanda di risorse computazionali dovuto allo smart working e la cybersecurity, cresciuta del 9% in modo correlato alla progressiva vulnerabilità delle reti aziendali, che si sono aperte all’esterno per supportare il lavoro da remoto e hanno subìto molti attacchi con picchi nei momenti più acuti del lockdown.

Digitale per Crescere - Cloud e Cybersecurity sono stati protagonisti tra i Digital Enabler nel 2020
Digitale per Crescere – Cloud e Cybersecurity sono stati protagonisti tra i Digital Enabler nel 2020

Ma la capacità di reazione attraverso il digitale è stata molto differente per imprese, PA, cittadini “rispecchiandone il livello di gravità dell’impatto economico del lockdown” spiega Capitani. “La pubblica amministrazione, meno esposta alla durezza della congiuntura, insieme alla sanità è stata la vera sorpresa del 2020, crescendo a livelli molto superiori alla media del mercato. Cosi come le telecomunicazioni e le banche, settori a forte presenza di grandi realtà, hanno investito in digitale”.

Digitale per Crescere - Pubblica Amministrazione e Sanità evidenziano le maggiori crescite nel 2020
Digitale per Crescere – Pubblica Amministrazione e Sanità evidenziano le maggiori crescite nel 2020

Di contro altri settori, particolarmente colpiti dal lockdown, hanno registrato un forte calo della spesa IT rimarcando divari presenti nel Paese ben prima della pandemia, con una distribuzione diseguale della digitalizzazione: rimarcato il divario tra piccole e grandi imprese, tra imprese e PA fortemente digitalizzate e altre al palo, tra territori, regioni, province, comuni piccoli e grandi. “L’eredità del 2020 è l’immagine di un Paese che ha saputo resistere grazie al digitale e che è stato spinto, per necessità, ad accelerare la propria digitalizzazione, pur in modo non omogeneo, a macchia di leopardo”.

Guardando al 2021

Che previsioni possiamo fare per il 2021? Come si comporterà il mercato con l’economia in recupero e l’arrivo dei primi fondi del Pnrr? “L’andamento positivo del primo semestre di quest’anno ci consente di prevedere un buon recupero del mercato con una crescita organica, fisiologia, a fine anno del 3,5%, rispetto al -0,6% del 2020, al netto dell’impatto dei fondi del Pnrr – argomenta Capitani -: una crescita consistente che accompagna l’aumento previsto da Banca d’Italia di una crescita dell’economia del 4,4%, che consente al mercato di recuperare il poco terreno perso nel 2020 e di raggiungere il valore complessivo di 74 miliardi di euro a fine 2021”.

Digitale per Crescere - Il Mercato Digitale in Italia nel 2021: le previsioni
Digitale per Crescere – Il Mercato Digitale in Italia nel 2021: le previsioni

Questa stima è basata su una attesa di crescita di tutti i segmenti del mercato digitale, al netto dei servizi di rete di telecomunicazioni che soffrono ancora a causa del downpricing competitivo delle tariffe e in attesa del decollo del mercato 5G dove saranno premianti le capacità di realizzare soluzioni innovative e le economie di scale, non più le tariffe.

Non si tratta di un effetto rimbalzo, la crescita va addossata principalmente a due fattori: da una parte alla consapevolezza delle aziende del ruolo assunto dal digitale durante la pandemia a valle anche dell’accelerazione digitale registrata dalle imprese durante il lockdown. Dall’altro all’uso più strategico e intensivo del digitale da parte delle grandi e medie imprese e dalle grandi pubbliche amministrazioni basato su cinque pilastri tecnologici: cloud, cybersecurity, big data, analytics, intelligenza artificiale. “Questi trend trovano riscontro nell’andamento previsto per i digital enabler che dovrebbero accelerare ulteriormente il loro già forte ritmo di crescita degli anni precedenti. Ci colpisce che il cloud crescerà nel 2022 di altri 2 punti percentuali e questo indica una traiettoria di natura strutturale che non risponde solo alla emergenza”.

Ma non mancano le sorprese nelle previsioni per il 2021: la crescita più forte degli investimenti digitali è prevista nell’industria che nel 2020 ha sofferto di più e ha speso di meno, e si confermano le buone performance di pubblica amministrazione centrale e locale e della sanità, così come continueranno a investire assicurazioni, utility e banche. “Siamo di fronte a un Paese che si digitalizza recuperando in parte i ritardi accumulati negli scorsi anni rispetto all’Europa: la simulazione del Censis a fine 2020 sull’Indice Desi 2021 segnala il recupero di un ritardo che era molto marcato”.

Il peso del Pnrr, pregi e criticità

Arriviamo ora al Pnrr, che va a innestarsi sul trend di crescita previsto per il 2021 con il 49 miliardi di euro in dote. “Grande pregio porta con sé il piano ma anche potenziali criticità”, argomenta Capitani. Il pregio sta nell’ammontare delle risorse (“se sapremo spenderle bene il mercato crescerà a ritmi superiori alle stime di una crescita fisiologica”), il dubbio riguarda se saremo in grado di impiegare i fondi con credibilità.

Ma il potenziale pericolo si annida nella struttura stessa del Pnrr che è organizzato per grandi aree tematiche suddivise al loro interno in numerosi sotto progetti (6 missioni, 16 cluster, 48 linee di interventi): “Il principale rischio è quello dello sviluppo a silos dei singoli progetti, senza una vista d’insieme. Il secondo rischio è correlato alla possibile mancanza di cooperazione tra pubblico e privato, nello sviluppo di progetti di interesse comune. Il messaggio importante che proviene da questa visione è che questi progetti vanno sviluppati in armonia con le visioni di altri Paesi” e di altri progetti come Gaia-X.

A livello europeo fanno fede gli obiettivi dettati dal Digital Compass 2030, approvati dalla Commissione Europea lo scorso 9 marzo, che indicano i quattro punti cardinali su cui investire, le quattro macro aree: competenze, trasformazione digitale delle imprese, digitalizzazione dei servizi pubblici e modernizzazione delle infrastrutture digitali sostenibili a partire dal 5G. “Oggi bisogna mettere in campo un poderoso impegno per qualificare capitare umano per frenare la disoccupazione, spingere lo sviluppo sociale, accelerate anche il piano Impresa 4.0 ribadisce Gay. La finalità è la stessa sottolineata da Carlo Bonomi, presidente di Confindustria: “Dobbiamo dare una risposta alle quattro grandi diseguaglianze del Paese: di genere, generazionali, territoriali e di competenze. Se falliremo in questo non solo sarà un fallimento delle scelte strutturali intraprese ma anche nella risposta data ai cittadini per uscire dall’emergenza”.

Digitale per Crescere - Le leve del Piano digitale per l’Italia 2030: combinare approccio sistemico e sviluppo dal basso
Digitale per Crescere – Le leve del Piano digitale per l’Italia 2030: combinare approccio sistemico e sviluppo dal basso

Dal Rapporto “Il digitale in Italia 2021”, i numeri in sintesi

1 . Mercato digitale italiano 2020 – A fine 2020 la spesa in beni e servizi digitali ha registrato un calo dello 0,6%, per un valore complessivo di 71,5 miliardi di euro.

2 . Comparti tecnologici
– In diminuzione le componenti più tradizionali del mercato, come i servizi di rete (-6,4%, 19.391 milioni di euro), che registrano una continua riduzione dell’Arpu (Average Revenue Per User), e la componente software (-2,3%, 7.517 milioni di euro), che subisce l’impatto negativo della sospensione delle attività di molte aziende, in particolare Pmi.
In controtendenza la spesa in dispositivi e sistemi (+1,3%, 19.368 milioni di euro), che ha beneficiato della crescita della domanda di pc e dispositivi mobili associata alla diffusione del lavoro da remoto, e il mercato dei servizi Ict (+3,3%, 12.702 milioni di euro), trainato dalla necessità di garantire il funzionamento di sistemi e applicazioni. Con segno più anche il segmento dei contenuti digitali (+3,6%, 12.526 milioni di euro), che ha beneficiato della crescita del video on demand.

3 . Digital Enabler
– Trasversali tra i vari comparti, i digital enabler sono le tecnologie più innovative e quelle caratterizzate da un dinamismo più marcato. Tra quelle con volumi d’affari maggiore si segnalano: mobile business (+4,4%, 4.326 milioni di euro) e cloud (+20,4%, 3.408 milioni di euro). Nell’insieme i digital enabler sono cresciuti del 7,1%.

4 – Mercato digitale per settore economico –
Il mercato digitale nel 2020 ha avuto dinamiche differenziate e talora opposte nei diversi settori. Quelli più colpiti dalla crisi economica, travel & transportation (-5,7%, 2.360,6 milioni di euro) e distribuzione e servizi (-5,6%, 4.301 milioni di euro) hanno registrato i cali più consistenti. Nel settore industriale le dinamiche sono state eterogenee, ma i dati complessivi di spesa hanno evidenziato un calo (-4,8%, 7.909,1 milioni di euro). Per altri settori gli effetti della crisi sanitaria si sono tradotti, invece, in un’accelerazione degli investimenti in Ict, come ad esempio nella pubblica amministrazione centrale (+5,2%, 2.060 milioni di euro).

5 – Mercato digitale per dimensione aziendale
– Il 2020 ha accentuato il divario ancora esistente nell’adozione delle tecnologie digitali tra le aziende di medie e piccole dimensioni e le grandi organizzazioni. La spesa in digitale sostenuta dalle grandi aziende (+250 addetti) ha registrato una crescita (+1,2%, 24.998,8 milioni di euro), quella delle medie imprese (50-249 addetti) un calo (-2,4%, 7.666 milioni di euro), diminuzione ancora più marcata nelle piccole imprese (1-49 addetti, -5%, 8.847,4 milioni di euro).

6 – Previsioni
: andamento del mercato digitale (2021-2024) – Le previsioni di crescita del mercato digitale nei prossimi anni sono fortemente condizionate dall’attuazione del Pnrr.
Quattro gli scenari ipotizzati:
Primo scenario: una stima dell’evoluzione del mercato digitale senza alcun impatto dovuto al Pnrr (crescita organica o scenario base): +3,5% (2021), +3,7% (2022), +4,1% (2023), +4% (2024).
Secondo scenario: utilizzo del 100% dell’allocazione annuale dei fondi previsti dal Pnrr (profilo alto): 8,5% (2021), 8,2% (2022), 6,8% (2023), 5,1% (2024).
Terzo scenario: utilizzo del 70% dell’allocazione annuale dei fondi previsti dal Pnrr (profilo medio): 7% (2021), 6,9% (2022), 6,1% (2023), 4,8% (2024).
Quarto scenario: utilizzo del 50% dell’allocazione annuale dei fondi previsti dal Pnrr (profilo basso): 6% (2021), 6% (2022), 5,5% (2023), 4,6% (2024).

Digitale per Crescere - Nel 2021 cresce la spesa in tutti i settori
Digitale per Crescere – Nel 2021 cresce la spesa in tutti i settori
Digitale per Crescere - I Digital Enabler trainano la crescita del mercato
Digitale per Crescere – I Digital Enabler trainano la crescita del mercato

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