Siamo andati lunghi… Pensavamo di finire per tempo… Poi il tempo è volato in questo anno assurdo… E ci troviamo qui a pochi giorni dalle vacanze con la sensazione di ancora cose in sospeso, interviste, speciali, articoli da scrivere, documenti da studiare, progetti da impostare, report da commentare. Sì, siamo andati lunghi sui tempi che non bastano mai, sulla to do list a penna che cancella e aggiunge, sospesi tra una estate di Green Pass che tranquillano e timori di un settembre con chiari di luna incerti dove lo stato di emergenza slittato al 31 dicembre 2021 (decreto legge n.105 del 23 luglio 2021) è film già visto e agita. Siamo andati lunghi nel definire la ripresa, per la scuola con le regole che riguardano 8 milioni di studenti, e per PA e aziende con l’estensione dello smart working agevolato al 31 dicembre 2021, uno slittamento che aiuta le aziende a prendere tempo e le parti a ragionare. Siamo andanti lunghi sul rivedersi, sull’incontrarsi, sugli eventi in presenza. Sui caffè promessi, ripetutamente promessi, poi spostati in là. “A settembre, davvero, un bicchiere di vino insieme”. Chi non si ritrova?
Siamo andati lunghi sui libri da leggere, sui buoni propositi di ridurre le call e prendersi più tempo per sé, sul bere acqua, sul prendersi le pause corrette, sullo spegnere il pc a una certa ora, sul camminare ogni giorno. Succede a noi, a molti.
Ma… e c’è un ma.
Da un’estate all’altra (ho riletto l’ultimo editoriale del luglio scorso con l’invito alla disconnessione) la certezza che la situazione sia diversa, nel mondo digital che bazzichiamo, c’è. Anche se la foto scattata da Istat parla di aziende ancora poco digitalizzate e di una Dad che ha manifestato tutte le sue lacune. Il mercato digitale ha rallentato (meno del previsto) ma è pronto a segnare una crescita quest’anno, aiutato dalle componenti più innovative dell’offerta, dai pagamenti digitali (l’estate sarà cashless anche in spiaggia), dalla crescita di Spid e app, dallo sprone del Pnrr (25 miliardi in arrivo entro fine luglio), dalla campagna vaccinale, dalla spinta dei nuovi gruppi di lavoro su intelligenza artificiale, cybersecurity, dai Cio tornati centrali nelle aziende, dal nuovo sodalizio innovazione e sostenibilità. E proprio sulla sostenibilità molte aziende ci hanno messo la faccia per raggiungere alcuni dei 17 obiettivi al 2030 stabiliti dall’Onu e per frenare quel debito che l’umanità ha nei confronti del pianeta. Sarà un bell’impegno da raccontare, alla luce del dato sempre più allarmante del consumo di risorse del pianeta: questa settimana, il 29 luglio, cade l’Overshoot Day 2021 o Giornata del Sovrasfruttamento della Terra, in cui l’umanità va a debito del pianeta per avere esaurito tutte le scorte ecologiche per l’anno in corso, vanificando anche i risultati ottenuti dai lockdown 2020 (fonte Global Footprint Network su dati delle Nazioni Unite).
Di sicuro da settembre non potremo più permetterci di andare lunghi. Scrive lo scrittore Paolo Giordano sul Corriere della Sera di ieri, domenica 25 luglio: “In questa estate di apparente quiete pandemica si sta delineando l’ordine in cui vivremo a partire dall’autunno. Se fino a qui abbiamo sempre e solo risposto all’incalzare della pandemia, costretti a fare ciò che non poteva essere evitato, ora si tratta di abbandonare la fase restrittiva per passare a quella costruttiva. Che, si sa, è più difficile. Divieti, obblighi, raccomandazioni e pass faranno parte della nostra nuova quotidianità, in Italia e nel resto del mondo”.
Ma la fase costruttiva autunnale – economica, scolastica, lavorativa, riformista – non potrà andare lunga, per arginare le incertezze. Per definire incontri, agende, seminari, caffè. In estate invece sì, andate lunghi, lunghissimi, prendetevi tutto il tempo, senza tempo. Noi faremo lo stesso. Buon agosto da tutti noi.
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