Costituita per gestire i servizi informatici del ministero del Tesoro, Consip è la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana. La società per azioni, il cui unico azionista è il ministero dell’Economia e delle Finanze, è stata anche tra le prime organizzazioni di committenza in Europa a ricevere la certificazione di qualità Iso 9001:2008, e dal 2019 si occupa anche delle concessioni e dei lavori pubblici.
Proprio nel corso del primo semestre 2021 è proseguita quindi la sperimentazione dell’utilizzo della piattaforma in Asp per questo specifico comparto, con l’effettuazione di 14 gare per appalti di lavori, per un importo complessivo pari a 44 milioni di euro, e 25 gare per l’affidamento di concessioni, in questo caso per un importo complessivo di 16 milioni di euro.

Nel corso di questo ultimo anno a Consip ha pubblicato la prima gara per la cybersecurity nella PA e per la sanità digitale del nostro Paese, ma soprattutto nel corso degli ultimi tre anni la società ha visto diventare sempre maggiore il volume delle sue attività.
Per esempio, nel 2019 (dati riferiti alle gare di importo superiore alla soglia comunitaria) 87 sono state le iniziative aggiudicate nell’anno solare per un valore complessivo di 6,9 miliardi di euro, mentre nel 2020 le iniziative sono diventate 102 per 10,9 miliardi.

Oggi, nel solo primo semestre si parla di 838 gare bandite dalle amministrazioni, utilizzando a titolo gratuito per i propri acquisti autonomi la piattaforma di e-procurement Mef-Consiple cosiddette Gare in Asp (Application service provider), per un valore di oltre 3 miliardi di euro, mentre complessivamente per le iniziative aggiudicate il valore delle gare ad oggi è di 5,6 miliardi.

Cruscotto Consip
Cruscotto Consip – I dati e la rappresentazione grafica dei principali indicatori sulle gare di importo superiore alla soglia comunitaria

Obiettivo primario resta sempre rendere più efficiente e trasparente l’utilizzo delle risorse pubbliche, fornendo alle amministrazioni gli strumenti e le competenze per gestire i propri acquisti di beni e servizi ed allo stesso tempo stimolando le imprese al confronto competitivo con il sistema pubblico.
Gli sforzi documentano ora un aumento del 6% per quanto riguarda semplicemente il numero delle gare, ma anche del 60% in termini di valore bandito, con un ritorno quindi ancora significativo (come documentato anche dai precedenti “bilanci”) per quanto riguarda l’apprezzamento ed il gradimento delle pubbliche amministrazioni verso uno strumento che si rivela nel tempo efficiente, senza costringere l’acquirente a sacrificare le possibilità di personalizzazione possibile degli acquisti.

Sono in tutto 235 le stazioni appaltanti, di 66 pubbliche amministrazioni differenti, mentre gli operatori economici che hanno aderito alle iniziative sono stati 5.674 (con una media di quasi sette operatori per ogni procedura). I dati relativi all’analisi delle gare bandite evidenziano inoltre come l’81% di esse sia stato bandito dalle amministrazioni centrali e il rimanente 19% dalle amministrazioni territoriali e dalle centrali di acquisto territoriali.

L’ambito merceologico all’interno del quale si inserisce il maggior numero di procedure e si registra il valore più alto è quello Sanità, Ricerca, Welfare (oltre un miliardo di euro), seguito da Servizi per il Funzionamento della PA (poste, assicurazioni, vigilanza) e da Veicoli, Mobilità e Trasporti. Le procedure aperte sono il 60% del totale e di queste il 95% aggiudicato con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

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