“L’anno appena trascorso ha presentato alle aziende una serie di importanti sfide da affrontare ed ha messo “sotto pressione” i team IT chiamati in alcuni casi ad accelerare i progetti di trasformazione, in altri casi ad avviarli ex novo, riconoscendoli come non più rimandabili, per consentire modalità operative ai dipendenti prima magari solo parzialmente esperite, ma anche la prosecuzione dei servizi e la business continuity. Di fatto si è presa coscienza a tutto tondo della centralità della connettività e dell’efficienza delle reti come elementi imprescindibili per l’operatività tout court, questo è accaduto anche in famiglia con il ricorso massiccio alla didattica a distanza ed allo smart working” – così esordisce Stefano Nordio, vice president D-Link per l’Europa, per focalizzare il contesto entro cui si innesta la proposizione dell’azienda ed in particolare i vantaggi offerti dalla connettività Wifi 6 e da una gestione ottimizzata dell’infrastruttura di rete.
Le criticità dettate dalla pandemia “hanno impattato in modo particolare proprio la sfera dell’education – prosegue Nordio – con le scuole chiamate a fronteggiare quelle problematiche già presenti, ma per le quali i tempi di implementazione erano dilatati ed all’improvviso sono diventati impellenti (coperture non uniformi e segnale Wifi discontinuo, per esempio)”, con il bisogno di capitalizzare l’utilizzo delle applicazioni di videoconferenza, il registro elettronico, etc. – e della sanità chiamata alla trasformazione digitale in modo veloce e tempestivo ed alla revisione dei processi”, per esempio per sfruttare da subito sistemi efficienti di monitoraggio, assicurare interventi rapidi per implementare piani di cura e quindi gestire le emergenze.
In questi contesti le infrastrutture di rete scadenti, non in grado di sfruttare tecnologie ad alta intensità di dati, si sono rivelate un vero collo di bottiglia in grado di impattare in modo negativo anche ambiti chiave come quello del retail, ed il mondo industriale nel suo insieme.
La proposizione di D-Link come un’architettura di rete vasta, eterogenea e scalabile, mantiene al centro le esigenze di semplicità per quanto riguarda le modalità di configurazione e gestione e rappresenta quindi un elemento differenziante e vantaggioso proprio in un contesto sfidante come quello descritto.
“La rete come epicentro di informazione, comunicazione, ed integrazione assume un ruolo importante, insieme alla sicurezza, tutti aspetti che un approccio cloud based come quello cercato da D-Link indirizzano per beneficiare di un sistema di rete adattivo, dinamico, aggiornato e nativamente sicuro”, specifica Nordio.
D-Link, la proposta tecnologica
Tre sono le tecnologie base su cui è possibile far leva in ogni realtà: ethernet (reti cablate superveloci), Wifi 6 e relativi sviluppi ed il 5G. “Complementari tra loro, non concorrenti, ognuna con le sue specificità, e driver per crescere, pur con livelli di maturità differenti”. Senza dimenticare le effettive difficoltà date dal digital divide, soprattutto tra aree metropolitane e non, di sicuro è da registrare una “crescente maturità aziendale relativa a casi di implementazione e consapevolezza, con la pandemia che in questo senso ha rappresentato un booster“.
Le potenzialità di Wifi 6, in particolare, sono da individuare in velocità, capacità di copertura di gran lunga migliorata, così come possibilità di gestire un numero elevato di dispositivi senza sacrificare efficienze e performance, questo anche in ambienti sempre più complessi, come quelli b2b. “Soprattutto Wifi 6 si abbina perfettamente con l’identità e la profilatura delle aziende italiane e nei diversi ambiti industriali, anche per le sue caratteristiche di bassa latenza essenziali per indirizzare i progetti IoT e IIoT“.
D-Link per tradurre con una proposizione tecnologica coerente e allineata le richieste di mercato ha sviluppato la proposta Nuclias come evoluzione del paradigma di gestione del network. Soddisfa le esigenze di una connessione di rete facile e già pronta per le imprese più piccole, con tutte le caratteristiche, però, per indirizzare i bisogni di funzionalità più robuste e di maggior controllo delle aziende più grandi. Senza rinunciare alla flessibilità, e tenendo alto il livello di integrazione, la facilità di manutenzione e la rapidità di implementazione.
La famiglia Nuclias si declina in due soluzioni, Nuclias Cloud (SaaS) e Nuclias Connect dedicato all’on-premise. “La prima riduce le complessità ed il bisogno di risorse per la gestione della rete, grazie al cloud, per una maggiore agilità e flessibilità, ed elimina gli ostacoli tecnici di scalabilità della rete (con l’aggiunta di switch ed access point configurabili da remoto grazie alle funzionalità zero touch provisioning)”. Nuclias Connect è invece progettato per le organizzazioni che desiderano configurare e gestire l’infrastruttura wireless in sede (on-premise) con le risorse già disponibili, bilanciando esigenze di funzionalità e privacy. Con una dashboard intuitiva, è più facile individuare le problematiche presenti sulla rete, con un occhio attento anche al budget.
La “doppia” proposizione (doppia solo per modalità di fruizione ma equivalente per tecnologie) indirizza correttamente le diverse esigenze, ma senza rigidità, in modo da consentire l’adozione della proposizione modulata sulle effettive prospettive di scalabilità. La Pmi italiana presenta in questo senso peculiarità interessanti. Alcune realtà si sono indirizzate quindi già su Nuclias Cloud proprio pensando al futuro in crescita dell’azienda.
Lo scenario italiano
In Italia, per le aziende che si sono rese conto, per tempo, di dover compiere un balzo tecnologico in avanti, già pre-Covid, la pandemia ha rappresentato un acceleratore; queste aziende hanno quindi evoluto la propria infrastruttura di connettività chiedendo di abbattere i tempi di implementazione ed i costi, anche con soluzioni aggiornate, soprattutto per indirizzare i temi di performance e sicurezza. Nella proposizione ethernet e Wifi 6 soprattutto, D-Link ha soddisfatto queste esigenze. Le aziende che hanno individuato i “colli di bottiglia” proprio in occasione della pandemia, stanno invece ora approcciando il tema della trasformazione della rete, sempre per gradi, ma ben consapevoli delle potenzialità dei digital enabler evoluti.
L’approccio al mercato di D-Link, quasi esclusivamente indiretto, attraverso i distributori storici, “è evoluto in questi anni in senso positivo nella logistica, nei servizi, per granularità nella distribuzione”; e l’evoluzione della proposta e la democratizzazione di una serie di prodotti (per esempio proprio gli access-point industriali) porta oggi D-Link ad interfacciare anche il mercato passivo, quello dei partner di materiale elettrico, per esempio, in parziale e giustificata sovrapposizione con il canale IT.
Un ruolo importante, soprattutto in un anno di emergenza come quello scorso, è stato giocato infine anche dagli e-tailer, Amazon su tutti, per le esigenze di disponibilità e consegna ai clienti in tempi rapidissimi, per esempio, proprio delle realtà imprenditoriali più piccole, oltre che del mercato consumer. Con una nota. Chiude Nordio: “Anche le semplici partite Iva hanno maturato una maggiore consapevolezza sull’importanza dell’efficienza della rete e della connettività, bisogni che la proposizione base delle telco non può soddisfare e che ha portato anche il mondo dei professionisti ad investire in modo significativo sulle soluzioni prosumer“.
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