“L’esperienza di una rete efficiente e sicura” è il tema centrale del summit virtuale Driven by Experience di Juniper dedicato alle aziende, ai clienti e ai partner per l’area Emea. L’azienda sottolinea la centralità della connettività e delle reti per innescare la trasformazione digitale, e in un momento in cui il networking si è rivelato centrale per lavorare, continuare a comunicare, e imparare, l’idea di una rete “experience first” è un driver cui le aziende non possono rinunciare.
Lo spiega così James Morgan, vice president enterprise Emea di Juniper Networks: “E’ alta a pressione sulle aziende verso la digitalizzazione, la modernizzazione e il cambiamento. Questa pressione, tuttavia, porta con sé anche un’opportunità. Siamo nel pieno di un processo di trasformazione in cui molte organizzazioni stanno ripensando gli ambienti di lavoro, le operation e lo user engagement: è quindi il momento ideale per le aziende per accogliere il cambiamento e rivedere la propria infrastruttura IT così da supportare una migliore esperienza utente. Juniper vede la rete ‘experience first’ come l’abilitatore di questo cambiamento, capace di offrire a ogni azienda la possibilità di fare veramente la differenza, per lo staff IT, il personale e i clienti”.
La partita, spiega Morgan, si gioca sulla capacità di offrire effettivamente un’“ubiquitous connectivity”, un’esperienza “consistente e sicura della rete”. Possibile grazie ad un approccio al networking “AI driven”.
Entra nei dettagli Rami Rahim, Ceo di Juniper Networks: “E’ un loop virtuoso quello che è possibile innestare nelle esperienze digitali a partire da una rete efficiente”, perché questo abilita anche un utilizzo migliore dei dati, che a sua volta genera esperienze migliori sia per gli utenti finali, e ancor più per gli operatori ed il business delle aziende.
Negli ultimi anni la capacità delle reti è evidentemente cresciuta in modo esponenziale, ma “il futuro dello sviluppo digitale non dipende solo dalla capacità delle reti di scalare e di crescere nelle performance, ma proprio nell’assicurare la possibilità di un’esperienza positiva per tutti, quindi anche per chi gestisce le reti”, lavora a configurazione ed ottimizzazione dei network, e ha bisogno di “visualizzare” la rete nelle sue complessità.
Per Juniper questo si traduce non solo in reti che funzionano ma che “funzionano sfruttando il potenziale del cloud, e dispongono di telemetrie ad alte prestazioni, facendo leva poi sulla capacità di sfruttare i dati in modo da offrire servizi migliori grazie ad un approccio AIOps“.
Per farlo, le aziende hanno bisogno di un’infrastruttura IT ad alte prestazioni ed hanno l’opportunità di sfruttare la potenza delle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e l’automazione a realizzare il “networking efficiente e zero-trust”. Significa anche poter “intervenire per garantire l’efficienza del network in modo puntuale e tempestivo, partendo proprio dalla valorizzazione dei dati”.
E sono questi quindi i punti in cui si innestano anche gli annunci delle tecnologie.
Juniper, le tecnologie per un approccio AI-driven
A metà novembre Juniper Networks ha annunciato l’estensione del supporto AI-driven all’intero portfolio Junos cui si collega la proposta della soluzione, Juniper Support Insights, basata sull’AI per offire visibilità olistica e insight sugli ambienti gestiti dal sistema operativo Junos.
La soluzione serve per per indirizzare le richieste in termini di operation e supporto indipendentemente dalle dimensioni della rete. I dati relativi possono essere raccolti agevolmente, correlati con le conoscenze relative a Juniper (difetti noti, situazione contrattuale, stato del supporto, basi di conoscenza sul prodotto, vulnerabilità) ed elaborati per ottenere gli insight necessari.
Di fatto i clienti guadagnano la possibilità di scegliere tra modalità di connessione e raccolta dati Device Direct to Cloud (Ddc) o Device to Collector to Cloud (Dcc), in questo secondo caso sfruttando un collettore totalmente gestito con provisioning automatizzato. E possono contare in entrambi i casi su modalità di connessione con gestione software-in-place in modo da eliminare la necessità di aggiornare o installare software sul collettore o sui dispositivi di rete.
A questo proposito, per quanto riguarda la sicurezza delle informazioni, Juniper spiega come la riservatezza dei dati sia basata sul principio “least necessary device fact data collection” (per limitare quanto più possibile la raccolta dei dati del dispositivo) e come tutti i flussi siano soggetti alla crittografia Tls.
La soluzione include altresì l’accesso ad un portale per gestire la presa in carico di ogni dispositivo connesso, e la visualizzazione di report e cruscotti operativi con un sommario olistico delle metriche sullo stato di salute operativo e insight per l’intera rete. In questo modo è possibile beneficiare dell’analisi dell’inventario hardware e software (comprese interfacce logiche, versioni degli OS etc.), mentre è possibile richiedere report ulteriormente personalizzati sfruttando l’assistenza Juniper.
L’offerta dell’azienda si estende inoltre in due ambiti specifici: per quanto riguarda l’offerta di appliance (access-point) Wifi 6E AI-driven e i servizi IoT Assurance, per le implementazioni delle reti nei contesti Industry 4.0. Su questa proposizione è centrale l’approccio Juniper basato su Mist AI. Juniper è stata di fatto la prima azienda a riconoscere e offrire i vantaggi di AIOps per reti wired e wireless e tramite Mist AI consente di ridurre al minimo i costi IT semplificando le operazioni, e fornendo le informazioni e le azioni necessarie per ottimizzare le esperienze degli utenti.
Ora Juniper annuncia due nuovi access point a 6 GHz che sfruttano Mist AI per massimizzare le performance e la capacità del Wifi, semplificando allo stesso tempo le operation IT. Spieghiamo un poco più nel dettaglio: a differenza delle soluzioni WiFi 6E tradizionali, la soluzione Mist incorpora insight dai client e AIOps per ottimizzare le configurazioni, massimizzare le prestazioni e ottimizzare lo scheduling dei pacchetti ai fini dell’aumento di capacità senza sacrificare le performance per i vecchi client a 2,4 e 5 GHz a protezione dei precedenti investimenti.
Viene infine introdotto un nuovo servizio IoT Assurance che semplifica la messa in sicurezza di dispositivi IoT senza Network Access Control (Nac). Ne spieghiamo l’utilità: molti dispositivi IoT (telecamere, serrature intelligenti, sistemi Hvac, dispositivi indossabili, sensori, macchine Mri/CT/ultrasuoni, display digitali, ecc.) non supportano il protocollo 802.1x e pertanto non possono essere implementati usando le tradizionali soluzioni Nac.
Ecco che il servizio cloud Juniper Mist IoT Assurance permette ugualmente in questi casi la gestione IoT one stop per i clienti enterprise, e copre attività come l’assegnazione delle policy, la segmentazione, l’organizzazione del traffico e la gestione del ciclo di vita. In pratica Juniper permette l’onboarding di questi dispositivi, “bypassando” Nac e sfruttando il cloud usando chiavi private predefinite (Ppsk) che possono essere create e amministrate usando un portale cloud programmabile in self service.
In questo modo si elimina la necessità di costosi hardware di terze parti e software di sovrapposizione e si rende possibile l’onboarding dei dispositivi IoT mediante un intuitivo servizio cloud. Due esempi che contestualizzano l’idea di “experience-first networking” per aiutare gli amministratori di rete a offrire una buona esperienza ai propri utenti, riducendo sforzi, tempi e costi operativi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA