Esplorare costantemente i dati, analizzarli e imparare da loro per aiutare il mondo a progredire. E’ questa la filosofia che guida Sas nello studio degli analytics per trovare nuovi modelli di ispirazione che rispondano ai crescenti bisogni del business, prevedendone i risultati e automatizzandone le decisioni. 

Si tratta di asset strategici al servizio delle aziende, applicabili ai contesti più diversificati dell’economia – come sanità, retail, government, frodi, etica dei dati -, e in continua espansione. 

Ma quali sono in particolare le evoluzioni che ruotano attorno agli analytics e quali le prospettive della loro applicabilità per il 2022? Per avere un quadro, Sas interpella i propri analisti che stilano alcune previsioni al riguardo.

Analytics, impatti su mercati incerti

Con l’emergenza pandemica, si riscrivono i modelli di business e si evidenziano le debolezze dei sistemi di machine learning e artificial intelligence dipendenti da dati storici e modelli prevedibili. Ciò porta alla luce la necessità di rafforzare gli investimenti nei team di analytics tradizionali e nelle tecniche per una rapida data discovery. In futuro, la generazione di dati sintetici gioca un ruolo sempre più strategico nell’aiutare le aziende a rispondere ai mercati dinamici e all’incertezza dei mercati che persisterà nel 2022. 

Come effetti positivi, la visibilità dei dati incrementa la fiducia del pubblico. Si prevede che i governi siano costretti ad affrontare i cambiamenti strutturali necessari per utilizzare meglio i dati in tre modi: reperendoli a un livello di granularità che corrisponda alle decisioni che devono essere prese per i cittadini, affrontando le preoccupazioni sulla privacy intorno alle informazioni personali dettagliate e aumentando la velocità con cui i dati possono essere condivisi. Per guidare questi cambiamenti sono necessari investimenti nella forza lavoro e azioni legislative, sottolineano gli esperti di Sas. Parallelamente, gli standard etici dell’IA diventano più omogenei. Si prevede una maggiore attenzione ai quadri e agli standard dell’IA guidati dagli enti normativi e legislativi, ma anche dall’industria. Le aziende che si trovano ad esempio nell’Unione europea e nel sud-est asiatico iniziano a coalizzarsi intorno ad approcci comuni all’IA.

Guardando alle criticità, si riduce l’attenzione sulla gestione del rischio lungo la supply chain. Gli analytics guidano la trasformazione del retail e le organizzazioni devono cercare un equilibrio tra continuità e sopravvivenza da un lato, e gestione del rischio e lotta alle frodi dall’altro. Pertanto, le frodi, già presenti nella supply chain, diventano una sfida ancora più importante a livello globale nel 2022 con il perdurare della pandemia e i suoi impatti sul business. 

Nel settore della vendita al dettaglio, la carenza di scorte e la mancanza di prodotti persiste nel 2022. In generale, i retailer che meglio riescono a gestire la nuova normalità sono quelli che utilizzano gli analytics per catturare e leggere le informazioni lungo la supply chain e i segnali della domanda dei consumatori, per poi rispondere rapidamente alle mutevoli preferenze dei clienti.

Tra i settori maggiormente supportati dall’uso degli analytics, il mondo della sanità evolve. Per esempio, aiutato ad anticipare i focolai di malattie: “Dobbiamo passare dal trovare ciò che è già presente all’anticipare ciò che accadrà. Sappiamo che la malattia esiste, da dove viene e come si evolve, ma non sappiamo quando questi cambiamenti avverranno. Dobbiamo continuare a utilizzare gli analytics per rispondere a queste domande e identificare le future minacce alla nostra salute”, commenta Meg Schaeffer, Epidemiologo, Sas.

Mark Lambrecht, Director of Global Health and Life Sciences, Sas
Mark Lambrecht, director of Emea & Apac Health and Life Sciences Practice, Sas

Sempre nello scenario sanitario, il Covid-19 mette i dati al centro delle sperimentazioni cliniche e della ricerca. Il vero “game changer” è il ruolo cruciale degli analytics di livello normativo per accelerare il ricovero dei pazienti, garantire una catena di fornitura di medicinali clinici intatta e generare ricerche clinicamente significative e risultati personalizzati dall’afflusso di informazioni strutturate e non strutturate. “Dal momento che i medici si affidano sempre più alle informazioni remote oltre a quelle generate negli ambulatori, in futuro si continua a far maggiore affidamento sulla sanità digitale e sull’artificial intelligence”, commenta Mark Lambrecht, director of Emea & Apac Health and Life Sciences Practice di Sas.

I focolai di malattie infettive impattano anche il settore dell’allevamento, e persistono. Questo porta ad una maggiore adozione di soluzioni di monitoraggio degli allevamenti per combattere la diffusione di nuove malattie causate da afa, inondazioni e siccità nei prossimi anni. E mentre la pandemia riduce la domanda di prodotti animali, soprattutto da parte delle imprese alberghiere e di ristorazione, le nuove iniziative a favore della salute e del benessere degli animali richiedono sempre più soluzioni di monitoraggio simili. 

Jen Sabourin, Senior Software Developer, Corporate Social Innovation and Brand, Sas
Jen Sabourin, Senior Software Developer, Corporate Social Innovation and Brand, Sas

Guardando al mondo dei media e dell’etica, l’AI e l’alfabetizzazione dei dati diventano un tramite per combattere la disinformazione. Gli studi dimostrano infatti che le fake news hanno più probabilità di raggiungere le persone rispetto alle notizie veritiere. Il futuro richiede pertanto una combinazione di analytics e AI nel background delle diverse piattaforme per aiutare a fare luce sulla verità. “Tuttavia, i potenti algoritmi non sono sufficienti. Abbiamo bisogno di continuare a costruire competenze sui media e sui dati che aiutino tutti a distinguere la verità dalla finzione”, dichiara Jen Sabourin, senior software developer, Corporate Social Innovation and Brand di Sas.

L’ultimo trend segnalato da Sas è la curiosità, come skill lavorativa più ricercata nel 2022, che aiuta le aziende ad affrontare le sfide più critiche, dal miglioramento della soddisfazione sul lavoro alla creazione di ambienti lavorativi più innovativi. I dipendenti curiosi aiutano a migliorare la retention generale, dimostrandolo anche durante il periodo della Great Resignation.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: