In un mondo in profonda evoluzione, cambiano anche le dinamiche interne alle aziende, il ruolo dei dirigenti e la loro interazione con i team. Emergono nello scenario lavorativo nuove criticità e priorità, ma si aprono contestualmente grandi opportunità legate alle tecnologie più evolute e all’uso dei dati in funzione del business. Workday indaga questo scenario e stila una serie di previsioni per il 2022 legate alle esperienze e ai sentiment dei Cfo e Chro.

Cfo e nuovi team finanziari

Cresce oggi il ruolo dei Cfo e dei loro team, in linea con le nuove strategie dove i dati e l’analisi diventano prioritari per definire valori, prodotti e servizi delle imprese.

Al di là degli standard contabili internazionali, fattori esterni alla finanza guidano quello che si prevede come il più grande cambiamento per i team finanziari degli ultimi decenni.

“The great resignation” – nota anche come Big Quit, il trend economico partito all’inizio del 2021, principalmente negli Usa, in cui i dipendenti si dimettono volontariamente e in massa dalle loro occupazioni, – sta infatti offrendo ai responsabili finanziari l’opportunità di reimmaginare i ruoli del team e di arricchirli con competenze più elevate grazie a nuove assunzioni.

Si delineano per il futuro nuovi organici finanziari dove i dirigenti puntano ad aggiungere capacità e conoscenze strategiche del business; competenze sulle tecnologie emergenti, come intelligenza artificiale e machine learning; Esg e comprensione della conformità; e una maggiore capacità nello storytelling dei dati e nell’analisi.

Il ruolo dei Cfo richiede così un maggiore accesso a dati finanziari, operativi e dei lavoratori per guidare l’azienda e prendere decisioni rapide ed efficaci. Guardando agli investimenti in questo contesto, il 50% dei Cfo afferma di aver compiuto i maggiori progressi negli ultimi 12 mesi per colmare il gap di dati dando la priorità alle basi di dati intelligenti (creando una singola fonte per i dati finanziari, lavorativi e operativi) e una advanced analytics per un migliore processo decisionale.

Il cloud e l’apprendimento automatico continuano a rappresentare le principali priorità tecnologiche per i team finanziari fino almeno ai prossimi tre anni. Il 60% dei Cfo sta investendo nella rivisitazione delle operazioni finanziarie nel cloud e nell’implementazione di soluzioni di intelligenza artificiale e machine learning per affrontare la trasformazione digitale della finanza

Con grande impatto sulle nuove dinamiche, le questioni ambientali, sociali e di corporate governance (Esg), diversità e inclusione (D&I) emergono sempre più come priorità aziendali. I dati non finanziari rappresentano pertanto la prossima grande sfida per i team finanziari dal punto di vista del monitoraggio e della rendicontazione. In particolare, le questioni Esg e D&I sono elencate come gli argomenti emergenti, rispettivamente nel 29% e nel 26% dei casi, sui quali le aziende sono più concentrate a dare priorità oltre alla tecnologia, posizionandosi più in alto della cybersicurezza e delle criptovalute.

Mike Magaro, senior vice president, Business Finance and Investor Relations, Workday
Mike Magaro, senior vice president, business finance and investor relations, Workday

In questo scenario, il legame tra cultura e successo aziendale è sempre più imprescindibile, soprattutto nella fase di emergenza in cui ci troviamo. La cultura aziendale e la relativa migliore esperienza dei dipendenti sale infatti in cima all’agenda del finance, dove i responsabili raddoppiano e triplicano l’impegno. Una ricerca di Ernst & Young (Empathy in Business Survey) rivela che circa la metà dei lavoratori statunitensi ha lasciato il lavoro perché il proprio responsabile non empatizzava con le loro battaglie sul lavoro o a casa. “I Cfo di oggi riconoscono che dipendenti impegnati, produttivi e sottoposti a minori pressioni sono fondamentali per supportare gli obiettivi strategici di un’azienda. Di conseguenza, i leader finanziari stanno dando la priorità agli investimenti in questa direzione per offrire una migliore esperienza ai dipendenti e migliorare la cultura aziendale”, commenta Mike Magaro, senior vice president, business finance and investor relations, Workday.

Crho, nuovi skill e dipendente al centro

Nel 2022, gli skill si confermano al centro dell’attenzione a supporto dell’agilità, sia dei lavoratori che delle imprese. Le competenze rappresentano la nuova valuta del lavoro, emerge dall’analisi di Workday: per i chief human resources officer, comprendere le potenzialità delle conoscenze della propria organizzazione e consentire ai dipendenti di attivarle in modo più dinamico, crea infatti un circolo virtuoso a favore di una maggiore produttività. 

Chris Ernst, chief learning officer, Workday
Chris Ernst, chief learning officer, Workday

“Nel 2022, le skill saranno la porta verso l’uguaglianza e l’agilità, sia per i lavoratori che per le imprese – dichiara Chris Ernst, chief learning officer, Workday –. Al posto di pensare ad “acquisire talento”, sposteremo il paradigma per pensare a “creare talento”. Questo perché quando si comprendono le competenze della propria organizzazione e si consente ai dipendenti di attivarle in modo più dinamico, si creano più opzioni su come, quando e dove viene svolto il lavoro”, commenta il manager.

La creazione di esperienze ottimali per i dipendenti è dunque fondamentale e inizia dall’onboarding, la fase di reclutamento che rappresenta la prossima grande sfida che i datori di lavoro dovranno affrontare a fronte dell’afflusso di nuova forza lavoro in arrivo proprio dalla “The Great Resignation”. Nel 2022, si assisterà a una maggiore dipendenza dalle tecnologie che possono aiutare le aziende a supportare questa ondata fornendo ai neo assunti un’esperienza di onboarding fluida ed efficiente.

In tema di assunzioni, si sviluppano sempre più anche nuovi ruoli incentrati sul benessere, figure che le aziende tecnologiche stanno cercando di intercettare. Sebbene l’esperienza dei dipendenti sia sempre stata una priorità, lo scorso anno si è infatti messa in evidenza l’importanza del benessere dei dipendenti. Si intensificano gli sforzi per capire meglio come favorire il benessere; per questo servono dati che aiutino a indagare su ciò che vogliono i dipendenti, sull’efficacia dei programmi, sui vantaggi offerti dalle aziende e su ciò di cui un’azienda ha bisogno.

Ashley Goldsmith, chief people officer, Workday
Ashley Goldsmith, chief people officer, Workday

“Vedremo aumentare nuovi ruoli professionali incentrati sul benessere, come uno psicologo aziendale, un ruolo che abbiamo introdotto in Workday come parte dell’acquisizione di Peakon la quale fa leva sull’analisi delle persone per aiutare i clienti a comprendere la scienza psicologica dietro il coinvolgimento dei dipendenti e tenere il polso della forza lavoro”, commenta Ashley Goldsmith, chief people officer, Workday.

Si consolida poi in questa fase emergenziale la tendenza a dare priorità alle esigenze dei lavoratori in prima linea, consentendo loro di lavorare come e quando vogliono. Questi lavoratori costituiscono gran parte della forza lavoro globale complessiva, e le organizzazioni si stanno adoperando per reclutare, supportare e mantenere questo segmento critico in un periodo di sfide lavorative senza precedenti.

David Somers, direttore generale del gruppo, ufficio del Chro, Workday
David Somers, direttore generale del gruppo, ufficio del Chro, Workday

“Al fine di ascoltare e supportare le esigenze dei dipendenti, vedremo le organizzazioni concentrarsi maggiormente sulla creazione di esperienze migliori e più coinvolgenti per i lavoratori in prima linea, fornendo loro tecnologie che consentano grande flessibilità e praticità sul modo in cui desiderano lavorare. Ciò aiuterà le organizzazioni a creare una forza lavoro che si senta potenziata e, contestualmente, le aiuterà ad affrontare l’attuale carenza di lavoratori”, David Somers, direttore generale del gruppo, ufficio del Chro, Workday.

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