Con la disponibilità del portale PA Digitale 2026, il Governo ha attivato il punto di accesso alle risorse per la transizione digitale delle pubbliche amministrazioni che possono utilizzare la piattaforma per inserire ciascuna un proprio profilo e candidarsi alla ricezione degli avvisi e quindi alla richiesta dei fondi. La piattaforma, in particolare è ora il canale di accesso per le scuole impegnate nei progetti di migrazione al cloud, e di creazione o rifacimento dei siti Web, che vi potranno trovare i voucher dedicati, così da ottenere i contributi necessari.

Il problema della digitalizzazione “vera” delle scuole è annoso, se ne parla da oltre 15 anni. Basterebbe ricordare che solo poco più di un anno fa la Commissione Europea ha approvato il sostegno pubblico del governo italiano per 325 milioni di euro in modo da dotare 12mila scuole di una connessione Internet ultraveloce, che ancora manca. Sarebbe importante quindi allineare la disponibilità di fondi per cloud e siti Web all’effettiva disponibilità di banda ultralarga
In questo contesto, si parla di transizione digitale per oltre 8mila istituti scolastici, grazie alle risorse messe a disposizione dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale della presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con il Miur. Si tratta di 95 milioni di euro, ripartiti in 50 milioni per la migrazione in cloud e 45 milioni per creare o rimodernare i siti Web. Gli istituti scolastici possono accedere con l’identità digitale su PA digitale 2026, richiedere i fondi, e ricevere assistenza. La scadenza per l’invio delle candidature per i due avvisi (cloud e Web) è il 24 giugno 2022. Dalla pubblicazione dell’avviso in poi sono previste delle finestre temporali di 30 giorni al termine delle quali il Dipartimento provvederà a finanziare le istanze pervenute nel periodo di riferimento.

Per quanto riguarda i progetti cloud, l’avviso è destinato alle scuole pubbliche sedi di direttivo, compresi gli istituti comprensivi, che non hanno ancora avviato un piano di migrazione di servizi verso il cloud o che lo hanno fatto a partire dal 1 febbraio 2020.
Il portale propone un percorso guidato per cui è possibile “comporre” online il proprio piano di migrazione scegliendo da una lista di 32 servizi, potendo migrare da tre fino a 23 servizi a scelta, con l’impegno a concludere la migrazione entro 18 mesi dall’attivazione del contratto con il fornitore. Serve in ogni caso un processo di preparazione che ciascuna scuola deve compiere a partire dalla classificazione dei propri dati e dei servizi – secondo i criteri definiti dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, secondo la Strategia Cloud Italia, e disponibile nell’area riservata del portale.  

Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione
Patrizio Bianchi, ministro dell’Istruzione

Così il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: “Con i fondi del Pnrr sosteniamo la costruzione di una scuola più innovativa sia nelle competenze che nelle infrastrutture. Accedendo a questo stanziamento, le scuole potranno potenziare e semplificare il lavoro delle segreterie, velocizzare le comunicazioni con le famiglie, fornire informazioni con maggiore trasparenza e accessibilità. Per favorire la partecipazione e ridurre il carico di lavoro delle segreterie scolastiche sono state semplificate le modalità di rendicontazione dell’utilizzo dei fondi ]…[“.

E’ evidente che i vantaggi maggiori, legati a questa tipologia di progetti, si potranno ottenere attraverso l’implementazione di una serie di servizi digitali portati su infrastrutture qualificate per offrire effettivamente servizi affidabili, sicuri, e coerenti con la Strategia Cloud Italia. Oggi, invece, è già disponibile una serie di servizi, ma questi poggiano su piattaforme eterogenee, non sempre efficienti, che adottano procedure di utilizzo spesso né agili, né del tutto sicure. Soprattutto sarebbe utile riuscire ad “uniformare” almeno su un serie di criteri la disponibilità dei servizi stessi.

Ecco che in questa direzione effettivamente l’intenzione almeno di rendere disponibili i voucher per aggiornare o realizzare i siti sulla base di un modello standard per migliorare le esperienze digitali di genitori, studenti e dell’intera comunità scolastica rappresenta un passo nella giusta direzione, anche perché l’adozione di un modello consente di ridurre i costi e i tempi di sviluppo dell’offerta digitale da parte delle scuole di primo e secondo grado, compresi gli istituti comprensivi, permettendo agli enti di concentrare le proprie risorse su contenuti e didattica.

Vittorio Colao
Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale

A questo proposito il ministero dell’Istruzione e il Dipartimento per la trasformazione digitale hanno messo a punto un riferimento standard di sito Web istituzionale per offrire a studenti, personale docente, personale Ata, genitori e, in generale, a tutti, un punto di accesso semplice e accessibile a informazioni aggiornate e provenienti da fonte certa, istituzionale e riconoscibile. Il modello, che verrà progressivamente aggiornato, è costruito in base alle necessità degli utenti ed è messo a disposizione tramite il progetto Designers Italia

“Nelle scuole si costruisce il futuro del nostro Paese e questo investimento del Pnrr per la diffusione del digitale è fondamentale – commenta Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale -. Le risorse permetteranno agli istituti di offrire servizi sempre più sicuri ed efficienti grazie al cloud e di fornire informazioni più veloci e chiare attraverso siti Web accessibili ed efficaci. Un importante passo avanti per portare la transizione digitale anche nel mondo della scuola, con benefici per personale scolastico, studenti e genitori”.

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