Knowledge 2022 è tra gli eventi più importanti per la community di ServiceNow e rappresenta un’occasione di incontro live per condividere esperienze, imparare, accrescere le competenze ed apprezzare le novità della Now Platform. Quelle di New York e L’Aia, entrambe a maggio, le ultime date occasione di presentazione di tre nuove proposte per migliorare la resa degli sforzi nei progetti di trasformazione digitale.
Gli annunci di questi giorni riguardano in particolare soluzioni per incrementare la visibilità condivisa in azienda sulle attività (1); l’offerta di una piattaforma digitale per offrire anche alle pubbliche amministrazioni esperienze digitali semplificate sui modelli di quelle consumer (2); ed infine l’idea di un’infrastruttura per lo sviluppo delle attività low-code (3). Idc prevede che tra il 2023 e il 2025 verranno create 750 milioni di nuove applicazioni. I team operativi, quelli dedicati allo sviluppo, ma anche i “citizen”, e quindi i dipendenti, “devono adottare nuove strategie di efficienza e governance orientate alla crescita e all’innovazione del business”, spiega Stephen Elliot, group vice president, I&O, Cloud Operations, and DevOps di Idc, e “l’utilizzo dell’automazione e del low-code è destinato a moltiplicarsi, nel momento in cui cresce il bisogno di applicazioni che aumentano l’efficienza”.
Proprio in relazione a questo ambito di innovazione – lo sviluppo low-code – arriva App Engine Management Center (Aemc) che abilita la possibilità di far convergere le esigenze business e IT, permettendo ad un numero maggiore di persone all’interno dell’azienda di creare app e favorendo una governance applicativa semplificata da parte dei team IT.
Nel momento in cui cresce il numero di persone che “sviluppano” soluzioni, infatti, il ruolo dell’IT deve evolversi per abilitare una co-innovazione su larga scala, mantenendo dei protocolli di governance.
App Engine Management Center, disponibile all’interno di ServiceNow Store, per le aziende che stanno utilizzando le precedenti versioni della Now Platform San Diego o Rome, serve proprio a consentire al dipartimento IT la piena governance sulle app low-code, per scalare e salvaguardare lo sviluppo delle app all’interno dell’organizzazione. Infatti, gli amministratori della piattaforma possono impostare policy, applicare standard, abilitare la co-innovazione tra business e IT e verificare la conformità applicativa da un unico punto di controllo.
Con Aemc viene proposto uno strumento di gestione di tutte le fasi del ciclo di sviluppo di app low-code, dall’onboarding, alle possibilità di collaboration, al monitoraggio della pipeline fino alla distribuzione. Con un sito specifico ad hoc Citizen Development Center of Excellence (CoE) che permette di trovare i contenuti ricercati e costruire un programma dedicato allo sviluppo di app per i “citizen”, attraverso App Engine.
“ServiceNow permette di utilizzare soluzioni scalabili e personalizzate che consentono di rimanere un passo avanti nel servire clienti, dipendenti e cittadini – commenta Chirantan Desai, Coo di ServiceNow –. E le ]…[ soluzioni che presentiamo permettono alle organizzazioni di creare esperienze digitali migliori per il moderno digital workspace“.
Entriamo allora nei dettagli relativi al secondo annuncio.
Service Operations Workspace permette al personale del service desk e ai team operativi di gestire il lavoro, da un unico luogo, per collaborare meglio e godere di una visibilità condivisa sui problemi. La soluzione offre un’esperienza utente unificata per gli agenti e i team operativi che lavorano sullo stesso problema, nello stesso tempo, così da approdare velocemente alla soluzione dei task; si riducono i tempi di fermo, migliora la soddisfazione dei clienti e i gruppi di lavoro diventano più produttivi.
Infine, con Public Sector Digital Services, anch’essa disponibile in ServiceNow Store, si forniscono modelli di dati e workflow dedicati al settore pubblico e pronti all’uso, per aiutare la PA ad offrire esperienze migliori e risolvere le richieste del pubblico (i cittadini) più rapidamente. Per esempio, con la soluzione si indirizzano tutte le lentezze relative alle pratiche che nei servizi pubblici richiedono la visita in un ufficio locale, la compilazione di moduli cartacei e la presentazione di documentazione aggiuntiva. Pratiche che di fatto si accumulano ma di cui poi è difficile mantenere alta la visibilità, per esempio quella relativa allo stato delle richieste. All’interno della PA, riuscire a soddisfare queste richieste è un processo lento e richiede personale aggiuntivo mentre Public Sector Digital Services permette invece di ribaltare gli svantaggi a favore di PA e cittadini.
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